TWR la (psico)analisi di Game Of Thrones 8×01: il drago, il topo e l’elefante, non manca più nessuno

Era l’agosto del 2017 quando, con il crollo della Barriera e la copula tra la zia arrapata ed il nipote ingenuotto, salutavamo i 7 Regni.
Adesso eccoci qui, quasi due anni dopo, schiumanti come dei cani idrofobi, a progettare come e quando vedere il nuovo episodio di Game of Thrones: c’è chi si è svegliato alle 3 del mattino, chi, come me, ha puntato la sveglia alle 6 (e predisposto la moka già la sera precedente) per godersi l’episodio prima di iniziare la giornata (e prima che i figli diventino operativi), tutti gli altri hanno staccato wi-fi e 3G fino a sera per evitare spoiler. 

Come è lontano il 24 maggio 2010 quando, alle 5 di mattina ora italiana, il finale di Lost veniva trasmesso in contemporanea in 57 Paesi, sembrava un evento unico e quasi irripetibile. Ne è passata di acqua sotto ai ponti e ormai per Game of Thrones migliaia di persone in tutto il mondo si piazzano davanti alla TV agli orari più disparati. Siamo di fronte ad un fenomeno su scala globale, una serie trasversale che che piace ad una forbice molto ampia di pubblico per gusti e fasce d’età. Se non fosse bastata la trilogia de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson, Game of Thrones è la conferma che il fantasy, quando è fatto bene, non è narrativa di nicchia.

E ora occhio che seguono spoiler.

Prima di parlare dell’episodio, tocca soffermarsi sulla nuova sigla. Potrebbe sembrare un eccesso di pignoleria da fissati, e invece no.

La cosa più evidente è che, visto che le pedine in gioco si sono ormai riunite, ci si focalizza su pochissime location: Barriera, Grande Inverno, Approdo del Re e Ultimo Focolare. Proprio nel “modellino” di Ultimo Focolare – la dimora degli Umber in cui il piccolo Lord viene massacrato in modo alquanto pittoresco dal Re della Notte – possiamo notare che la collina su cui è costruito il castello presenta la stessa spirale raffigurata alla parete dalla macabra composizione di cadaveri.

Non è la prima volta che vediamo la spirale. Nell’episodio 3×03, quando Jon trova i Guardiani della Notte massacrati al Pugno dei Primi Uomini, i cadaveri sono disposti così:

E nella visione di HAL Bran 9000 in cui assiste alla creazione del Re della Notte da parte dei Figli della Foresta, attorno all’albero diga le pietre sono disposte a spirale.

A molti la spirale ricorda il simbolo di Casa Targaryen e, secondo alcuni, potrebbe essere un indizio che il Re della Notte sia uno di loro (visto anche che è in grado di cavalcare un drago, seppure sia un drago non morto). In realtà la nascita del Re della Notte è molto antecedente all’arrivo dei Targaryen nel Continente Occidentale. La spirale dovrebbe invece essere un simbolo, con un qualche significato mistico, dei Figli della Foresta, adottato successivamente come marchio/stemma dagli Estranei.

Altro particolare degno di nota della nuova sigla è che sull’astrolabio volante le incisioni viste nelle precedenti stagioni che mostravano la storia dei Sette Regni sono state sostituite da tre scene raffiguranti alcuni dei momenti più rappresentativi della serie TV: la caduta della Barriera, le nozze rosse e la nascita dei draghi di Daenerys .

Dopo questa dissertazione sull’intro andiamo a parlare dell’episodio che riprende le fila del discorso interrotto due anni fa con questa scena qui:

Daenerys Santanché Laqualunque nata dalla minestra, regina dei sandali e dei primi uomini, madre di costosi draghi in CGI è arrivata a Grande Inverno e, con invidiabile rapidità, ha iniziato a farsi apprezzare come un fico d’india conficcato in mezzo alle chiappe. Jon, per contro, è visto come un servo della gleba planetaria che, in nome della ghiandola mammaria, ha rinunciato al trono. 

Il momento in cui Daenerys consegue il master in presentazioni è senz’altro quello in cui, senza neanche un’amichevole stretta di mano, dice a Samwise Samwell Tarly di aver bruciato vivi i suoi parenti.


Ma la scarsa popolarità di Daenerys passa in secondo piano di fronte ad un’emergenza: i draghi sono disappetenti che al Nord fa troppo freddo. C’è preoccupazione e Jon addirittura cavalca un drago emulando Atreiu sul fortunadrago. Seguono tre minuti di draghi che svolazzano, una roba che si sarebbe mangiata il budget di quattro intere stagioni di una qualsiasi altra serie TV.
Ma dicevamo: Jon e Daenerys sono preoccupatissimi e probabilmente stanno conducendo i draghi a cercare cibo E INVECE NO si fanno portare sotto una cascata e, con la scenografia di uno spot delle Air Action Vigorsol sullo sfondo, si esibiscono in un coito sotto zero. 


“I draghi non mangiano? Sticazzi. Chiaviamo.”

Drogon non approva…

Mentre i due esplorano i segreti dell’antica arte del Chiavarys, a Grande Inverno si sono riuniti praticamente tutti i personaggi della serie per gonfiare le fila dell’esercito simpatia & fanservice di Jon e Daenerys. Ci sono il Mastino, Gendry, Varys, Tyrion, ser Jorah lord della Friendzone, ser Davos il cipollaro, Darth Sansa, Arya Texas Ranger, Lyanna Mormont da Secondigliano, HAL Bran 900, Brianne, Sam ed i due liocorni. I momenti con gli incontri furbetti si contano sulle dita di 10 mani.

Poi, finalmente, scatta il Momento OOOOOH STUPORE™ e Sam si decide a rivelare a Jon quella sconvolgente cosa lì:

Nel frattempo ad Approdo del Re la vagina regina Cersei è rimasta sola con Qyburn e con i 200 Kg di necrosi e pus che compongono la Montagna. Ma ecco arrivare Euron ‘il pacato’ che, coi suoi ferryboat, ha portato a palazzo i ragazzi della Compagnia delle Indie Dorata. Nonostante ciò la vagina regina Cersei è molto amareggiata per la mancanza degli elefanti (che lei, si sa, ha un debole per le proboscidi). Alla fine, non potendo essere soddisfatta da Dumbo, le tocca accontentarsi di Euron ‘il pacato’ che mette la palla 8 nella buca d’angolo della regina vagina.
Siccome per contratto deve fare almeno una cattiveria a episodio, la vagina regina Cersei commissiona l’omicidio di Jaime a sir Bronn della Acque Lorde. Lui, nel frattempo, stava canticchiando una canzone…

A fine episodio momento di grande emozione quando Jaime rivede l’empatico HAL Bran 9000. Ne è passato di tempo da quando era un borioso biondo platino che lanciava bambini dal balcone, ormai dopo 8 stagioni è un beniamino del pubblico e non si tinge nemmeno più i capelli. La prima impressione è che Jaime provi imbarazzo e rammarico (ma questo perché siete i soliti buonisti del web che vedono redenzione e pietà dappertutto!). A ben vedere, Jaime è solo scioccato da quanto sia diventato brutto Bran che nell’episodio pilota era un bambino tanto caruccio. É un po’ come quando, in Compagni di Scuola, Finocchiaro incontra Fabris.

E ora, brevemente, alcune considerazioni.
É stato un episodio preparatorio, come prevedibile. Un possesso palla interlocutorio prima di spingere forte in avanti puntando sul tridente fatto di epica, battaglie e morti. E non è un caso che, adesso che ci avviciniamo alla fine, Game of Thrones torni dove tutto era iniziato con una puntata che, come il pilota della serie, è ambientata in larga parte a Grande Inverno. La cornice perfetta per instradarci verso l’epilogo. E ok, sono successe cose prevedibili  (Jon scopre la sua vera identità, Arya ritrova Jon e il Mastino, Sansa ritrova Tyrion…) ma erano eventi attesi da intere stagioni. 
Davvero apprezzabile, poi, la breve sequenza con Tormund e Beric Dondrarrion a Ultimo Focolare, un modo per ricordare che su tutto e tutti aleggia l’ombra del Re della Notte, un villain che riesce ad essere terribilmente inquietante pur non avendo mai spiccicato una parola in tutta la serie. 
Da non sottovalutare, infine, Yara Greyjoy che ripiega alle Isole di Ferro sostenendo di poter offrire riparo all’esercito del nord se Grande Inverno dovesse cadere. Un dettaglio che, ovviamente, può essere visto come un indizio di ciò che verrà. A questo proposito, mi domando come Weiss e Benioff gestiranno nei 5 restanti episodi il doppio conflitto che attende l’esercito simpatia & fanservice, con Cersei da un lato e il Re della Notte dall’altro.
Lo scopriremo molto presto, tra poco più di un mese Game of Thrones chiuderà i battenti. Potete disperarvi, se volete.

Io vi saluto con l’immancabile link alla mia pagina Facebook e vi aspetto lì per commentare l’episodio.

Un grazie alla pagina facebook Game of Thrones ITALIA.

Condividi