Autori: Eric Stephenson (testi), Nate Bellegarde (disegni),
Jordi Bellaire (colori), Fonografiks (lettering, design)
Casa Editrice: Saldapress
Provenienza: USA (Image Comics)
Formato: 96pag. colore. Prezzo: € 12,50

Si conclude il primo story-arc di Nowhere Men, interessantissimo fumetto di Eric Stephenson edito in Italia da Saldapress.
Se non sapete di cosa stiamo parlando, vi rimando innanzitutto alla recensione del vol.1A che trovate qui. Voialtri, invece, venite avanti…

Dicevamo: il vol.1B di “Destini Peggiori della Morte” conclude l’arco narrativo d’esordio dell’elaborato intreccio sci-fi/supereroistico realizzato da Stephenson, regalandoci un finale davvero soddisfacente che, però, ci lascia sempre nella speranza che il vol.2 di Nowhere Men venga dato alle stampe. 
Sì, perché Stephenson, che della Image è il direttore editoriale (e dunque uno dei “capoccia”), ha dichiarato che la serie proseguirà ma l’albo #7 che inaugurerà il secondo arco narrativo è stato rinviato da agosto 2014 a data da destinarsi.  Nell’attesa potremmo consolarci con They’re Not Like Us, un’altra interessante rivisitazione supereroistica di Stephenson la cui pubblicazione è partita negli Stastes a fine 2014, sperando che arrivi presto anche da noi (Saldapress, mi senti?).

Ma torniamo a parlare dei fab four della scienza di Nowhere Men. Ci eravamo lasciati con degli astronauti infettati da un virus che li stava facendo mutare, con un giornalista che aveva scoperto i resti di una stazione spaziale nel deserto e con i dissapori tra i tre rimasti capi d’industria della World Corp. Questo secondo volume porta alla resa dei conti tra Simon Grimshaw e Dade Ellis, un uomo “risorto” e dalla rigida morale che rappresenta, probabilmente, l’unico personaggio realmente positivo tra tutti quelli tratteggiati da Stephenson (o, forse, è solo il meno negativo…).
La tensione arriverà al suo climax, le sottotrame si ricongiungeranno e tutti i pezzi disseminati lungo il cammino andranno al loro posto

Naturalmente anche in questo vol. 2 (o meglio vol.1B) non mancano stralci di giornale, articoli di rotocalchi e false pubblicità realizzate da Steven Fich (aka Fonografiks) volte a contestualizzare ancor di più la storia e caratterizzare l’univeso di Nowhere Men, un universo costruito con cura meticolsa… direi quasi “scientifica”. Ed è proprio questo l’aspetto che più mi ha colpito della serie, la capacità di Stephenson di costruire un mondo complesso ed iper-dettagliato zeppo di personaggi scritti in modo eccezionale.

Nel complesso questa prima “stagione” di Nowhere Men si rivela una lettura molto interessante, soprattutto per l’originale approccio dell’autore al supereroistico, un genere che ha ottimamente ibridato con la fantascienza inserendo spunti molto originali che hanno conferito grande carattere alla serie. 

Sesso, droga e rock’n’roll? No: scienza, supereroi e rock’n’roll!