Mondadori Comics annuncia “Docteur Mystere” dal 27 Marzo in edicola, fumetteria e libreria

Mondadori Comics pubblica “Docteur Mystere” che raccoglie le prime 3 storie, strettamente in ordine cronologico di quest’opera. Un prezioso volume a cura di Alfredo Castelli e Lucio Filippucci che non può mancare nella biblioteca degli appassionati del fumetto.

Nato nel  1899 da Paul d’Ivoi, pseudonimo di Paul Deleutre, “Docteur Mystere” eroe di un romanzo pubblicato nella collana Les Voyages Excentriques della casa editrice parigina “Boivin et C.ie”. Un personaggio che ha affascinato generazioni di lettori e che ancora oggi riscuote successo senza sembrare datato.

Il volume verrà distribuito nelle edicole, fumetterie e librerie a partire da venerdì 27 Marzo 2015 in un pregiato formatocartonato 21 cm x 26 cm di 160 pagine a colori,  al prezzo di € 12,99.

La Storia

Di lui, inizialmente, si conosce solo il soprannome, “Docteur Mystère”, che gli è stato attribuito dal giovane Cigale, un trovatello sopravvissuto a un naufragio all’oscuro della propria origine, divenuto suo inseparabile compagno d’avventure. Intorno al 1898 il Docteur Mystère era giunto in India dall’Europa per compiere una missione sconosciuta, portando con sé la sua cultura enciclopedica, le sue eccezionali cognizioni nel campo della medicina e, soprattutto, una serie di straordinarie invenzioni descritte da Paul d’Ivoi con l’aiuto di dettagliati quanto improbabili disegni tecnici. Con un turbante e una lunga barba nera, si muove per il sub-continente a bordo dell’“Electric Hotel” – una sorta di camper non dissimile dalla verniana “Casa a vapore”. Mystère dispone di un’arma di sua costruzione che emette un distruttivo “raggio elettrico”, e di una specie di corazza costituita da “rocchetti di Ruhmkorff” collegati tra loro che crea intorno all’“Electric Hotel” un campo protettivo. Mystère si batte soprattutto contro la casta dei Bramini e la setta dei Thugs, che sfruttano la superstizione delle classi più povere; il suo principale nemico è il traditore Arkabad, alleato degli Afgani e dei Russi, i quali meditano di attaccare il paese.

L’autore

Alfredo Castelli

Nasce a Milano il 26 giugno 1947. È considerato il primo fanzinaro italiano, essendo sua la rivista “Comics Club 104” che, nel 1966, inaugurò la feconda stagione delle pubblicazioni amatoriali nel nostro Paese. Già dall’anno precedente, e dunque giovanissimo, aveva iniziato a collaborare con gli editori di “Kolosso”, e a disegnare le avventure di “Scheletrino” che apparivano su “Diabolik” (personaggio cui resterà sempre molto affezionato, riuscendo a firmarne anche alcune storie con protagonista Eva Kant). Nel 1967, scrive la sceneggiatura di episodi di “Rocky Rider”, “Pedrito El Drito” e “Piccola Eva” per la Casa editrice Universo; collabora poi a “Cucciolo” e “Tiramolla” delle Edizioni Alpe e a “Topolino” della Mondadori. Tra il 1966 ed il 1969, si occupa della serie televisiva “Cappuccetto a Pois” (insieme a Maria Perego) e scrive i testi di numerosi caroselli televisivi: “Taca Banda”, “Antenati”, “Tuttostanco”. Firma anche la sceneggiatura del film “Il Tunnel Sotto il Mondo”. Nel 1969, con Mario Gomboli, Marco Baratelli e Carlo Peroni, crea il periodico umoristico “Tilt”; nel 1970, insieme a Pier Carpi, dà il via a “Horror”, per il quale scrive, oltre a decine di racconti autoconclusivi, la striscia di “Zio Boris” (recentemente raccolta in un omnibus edito da Panini Comics).
Per il “Corriere dei Ragazzi”, di cui diviene redattore tuttofare subito dopo, crea “L’Ombra” (disegnata da Cubbino), “Gli Aristocratici” (resi graficamente da Tacconi), “L’Omino Bufo” (disegnato da lui stesso) e “Otto Kruntz” (disegni di Fagarazzi). Per il mercato estero scrive “Mark Merlin”, apparso sul periodico tedesco “Zack”, e collabora alle riviste francesi “Pif” e “Scoop”. Tra il 1971 e il 1973, lo vediamo attivo sul “Giornalino” con “Mister Charade” , “Gli Astrostoppisti” e “Chico & Blasco”. Nel 1978, per il settimanale “Supergulp” della Mondadori, scrive le avventure di “Allan Quatermain”, un esploratore specializzato in archeologia misteriosa. Quatermain funge da base per Martin Mystère, personaggio che, nel 1980, con i disegni di Giancarlo Alessandrini, viene proposto a Sergio Bonelli, che lo pubblica a partire dal 1982. Sempre per Bonelli, Castelli scrive episodi di Dylan Dog, Zagor, Mister No e i volumi “L’Uomo delle Nevi” (disegni di Milo Manara) e “L’Uomo di Chicago” (disegnato da Alessandrini) per la collana Un uomo un’avventura. Nel 1983, insieme a Silver, rifonda la rivista “Eureka”, pubblicata dalla Corno. Nel 1987, tramite lo studio Epierre, collabora alla Walt Disney Company che pubblica “Topolino” e gli altri periodici disneyani. Lo stesso anno, vara l’Almanacco del Mistero, pubblicazione annuale collegata alla serie Martin Mystère. Sempre per Bonelli, nel 1992 nasce Zona X, collana di storie insolite autoconclusive che, nella formula iniziale della testata erano presentate da Martin Mystère, e, successivamente, dà vita a un altro spin-off “mysteriano”: Storie da Altrove (1998). Il 2000 vede il ritorno della sua vena di scrittore umoristico, con la stesura di soggetto e sceneggiatura di una avventura di “Pedrito El Drito”, disegnata da Antonio Terenghi, pubblicata nella collana bonelliana I grandi comici del fumetto. Oltre a continuare a curare e scrivere le storie del Detective dell’Impossibile e a numerose iniziative legate a Martin Mystère (tra le quali segnaliamo la prima App ufficiale di un personaggio Bonelli, che ha debuttato su iPad nel 2012), recentemente Castelli, nelle vesti di saggista e storico dei comics, ha realizzato numerose pubblicazioni dedicate alle origini del fumetto.

Lucio Filippucci

Nasce a Bologna nel 1955. Nel 1975 comincia a lavorare per le numerose serie della “Edifumetto” di Renzo Barbieri. Nel 1979 succede a Milo Manara nella serie “Chris Lean” sulla rivista “Corrier Boy”, per la quale illustra anche numerose storie brevi. In collaborazione con il collega e amico Giovanni Romanini lavora anche per il mercato francese. Parallelamente illustra numerose campagne pubblicitarie per il comune di Bologna e la regione Emilia Romagna. Suoi anche i disegni di libri come “Il manuale di autodifesa televisiva” di Patrizio Roversi (Sperling & Kupfer) e “Il manuale della tap model” di Syusy Blady (Longanesi). Collabora a lungo con “Panini” e con le Case editrici di libri per l’infanzia “Piccoli” e “Juvenilia” e, nel 1992, vince assieme ad Alberto Savini con il libro “Quel tunnel sotto la scuola”, il premio Lunigiana. Nel 2001 il museo di arte moderna di Prato gli dedica una mostra personale. All’inizio degli anni ’90 inizia il suo rapporto con Sergio Bonelli Editore e diventa una delle colonne dello staff di Martin Mystère. Nel 1998, su sceneggiatura di Alfredo Castelli lavora alle avventure del “Docteur Mystere”, pubblicate sugli Almanacchi del Mistero e ora ristampate in edizione ampliata e a colori in 7 paesi europei. Nel 2003 illustra il libro di Maria Gabriella Buccioli (sua moglie) “I giardini venuti dal vento” che riceve il premio “Giardini botanici Hanbury”. Nel 2005 riceve il “Premio ANAFI” come miglior disegnatore. Entrato nello staff di “Tex”, ha realizzato il ventiduesimo “Tex gigante” su sceneggiatura di Gino D’Antonio.

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