Il periodo a cavallo tra la fine degli anni ’60 e la prima parte degli anni ’70, è una fase di grande fermento e rivoluzione culturale negli Stati Uniti; e segna l’inizio di quella che per molti sarà considerata l’epoca d’oro del fumetto indipendente americano.
In aperta contrapposizione con il dilagante fenomeno del fumetto supereroistico e del Comics Code Authority costituito nel 1954, i fumetti cosiddetti “alternativi” offrivano trame e raffigurazioni proibite alle tradizionali pubblicazioni, oltre che una poco velata satira contro le istituzioni e la politica conservatrice di destra. Storie e strisce spesso autoprodotte e pubblicate da riviste clandestine, distribuite nei centri sociali o durante i concerti, che offrivano spunti e temi tabù, come la sessualità, l’uso di droghe e contenuti socialmente rilevanti e poco apprezzati dalla censura dell’epoca.
Tra i fautori di questa rivoluzione artistico/fumettistica, i più importanti sono certamente David Sim (Cerebus), Robert Crumb (Fritz the Cat) e Gilbert Shelton con i suoi The Fabulous Furry Freak Brothers. Proprio questi ultimi sono i protagonisti di Idioti all’Estero, opera geniale che viene ricordata come la prima graphic novel del fumetto underground americano.
A metà tra la satira sociale e la pura demenzialità, le storie dei fratelli Freak sono nate e vissute in aperta contrapposizione al fumetto supereroistico, a quello di avventura e al genere poliziesco, offrendo invece un dissacrante realismo fatto di espliciti riferimenti a sesso, droga e politica. I tre fattoni, infatti, si occupano principalmente del reperimento di marijuana a buon mercato, del consumo della stessa e di altre svariate sostanze e del cibo di cui hanno necessariamente bisogno per smaltire la fame chimica del post sballo. Si tratta di tematiche e argomenti volutemente provocatori, utilizzati dal movimento underground e più in generale da una certa sinistra , come mezzo per farsi conoscere, per esprimere pareri attraverso la satira e per contrastare lo strapotere politico del partito repubblicano.
Idioti all’Estero è davvero una pietra miliare del fumetto indipendente, un’opera che andrebbe letta innanzitutto per comprendere più a fondo il movimento sviluppatosi qualche anno dopo anche nel nostro paese (leggi Andrea Pazienza), ma in generale perché si tratta di un’opera geniale, con picchi di comicità entrati di diritto nella storia del fumetto.
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