Sei triste? Sei in crisi d’astinenza? Con la pausa natalizia ti mancano i buchi di scenggiatura di The Walking Dead?
– Si, in effetti nella pausa di metà stagione mi sto intristendo! –
Ho io quello che fa per te: UTOPIA!
– E cosa sarebbe? –
Alcuni mesi fa un utente del bar, Michele Maria Serrapica, scrisse una sua recensione di Utopia (che trovate qui) e io, parecchio incuriosito, decisi di mettere nella lista ‘serie da vedere’ questa mini britannica di 6 episodi…
– Bleah, odio le serie inglesi! –
Ma vedi, caro fessacchiotto che rimane abbacinato da The Blacklist (che è una porcheria ma ne parleremo un’altra volta), per l’ennesima volta dimostri di essere un perfetto idiota. Ultimamente, e sempre più spesso, British do it better. Non è un caso il successo crescente di serie come Doctor Who o Sherlock, così come non è un caso che quel gioiellino di Black Mirror sia una delle produzioni televisive più affascinanti degli ultimi anni. Questo succede perché gli inglesi, almeno negli ultimi anni, stanno dimostrando più coraggio di sperimentare rispetto alle blasonate (e stromabazzate) serie d’oltreoceano.
– Ok, dopo che mi hai fatto il solito pippone da saputello, spiegami perché dovrei vedere Utopia –
Te lo spiego subito.
Uno zoppo con lo sguardo spento ed un fighetto in abito attillato e ciuffo rockabilly entrano in fumetteria. Questo malassortito duo cerca l’introvabile sequel di una graphic novel di culto: “The Utopia Experiment” (a proposito: visivamente The Utopia Experiment ricorda molto lo stile grafico di Dave McKean).
L’albo a fumetti e relativo seguito sarebbero le prime ed uniche opere di tale Mark Dane che, si dice, fosse un gentista impazzito datosi al disegno ed alla scrittura durante la sua permanenza all’interno di un ospedale psichiatrico. In pratica come cercare il manoscritto originale di un inedito sequel di Watchmen scritto di pugno dal maestro Moore.
Non trovando ciò che cercano, però, i due figuri uccideranno tutti i presenti, non prima di aver ripetuto per 3 volte un’inquietante domanda al sudatissimo fumettaro ciccione: ‘Where is Jessica Hyde?’
Da questo momento, improbabili personaggi verranno coinvolti nella ricerca del manoscritto che al suo interno cela misteriosi segreti. Le vite dei protagonisti saranno controllate come neanche in Nemico Pubblico (il film di Michael Mann con Will Smith e Gene Hackman), e assisteremo a rivelazioni, voltafaccia ed omicidi tanto brutali quanto glaciali.
– Figata! Devo vederlo subito! –
E lo sapevo.
Cospirazionismo, fantascienza, thriller e quella spruzzata di citazionismo nerd che ci piace tanto sono tutti elementi sapientemente mescolati in Utopia, il tutto con l’ausilio di un comparto tecnico impeccabile. Una sceneggiatura intelligente e ben dosata, musiche ipnotiche ed inquietanti ed inoltre, anche dal punto di vista visivo, siamo di fronte ad un prodotto estremamente accattivante: inquadrature lente, telecamere statiche alla Kubrick, colori acidi come il verde del prato o il giallo ricorrente della borsa del killer che, in più di un’occasione, ricorda tanto lo smile di un celebre fumetto (a proposito di citazionismo…)
Grazie al passaparola Utopia, è diventata un piccolo cult e si è creata una nutrita fan base, tanto che Channel 4, nonostante gli scarsi ascolti della prima stagione, ne ha annunciata una seconda con la certezza che gli spettatori non potranno che aumentare perché la qualità paga… anche per questo in TV ‘british do it better’.