Devil e I Cavalieri Marvel #21

A ottobre è tempo di team-up su Devil e i Cavalieri Marvel. A fare visita al nostro amato Cornetto è arrivata infatti la star del momento: un Uomo Ragno più tosto, più furbo, più egoista e più violento che mai. In una parola, Superiore. Ma questo numero è anche quello che segna la conclusione della miniserie Punisher War Zone di Greg Rucka e Carmine Di Giandomenico. Le nostre aspettative saranno state premiate? Beh, tra poco lo saprete. Infine c’è sempre l’indimenticabile Thunderbolts di Way/Dillon. Volete un giudizio? Allora andate a leggere la nostra recens… Vabbè, ve lo dico subito: è una cagata pazzesca!   

Tela di Bugie da Daredevil #22  

Tutti ne parlano, tanti lo odiano, ma molti già sono pazzi di lui. Superior Spider-man è una delle novità più attese del Marvel NOW; e questo mese anche i fan del Diavolo Rosso ne potranno avere un succulento assaggio. Per i pochi che ancora non lo sapessero (pentitevi stolti peccatori!), il Dottor Octopus è riuscito nel sinistro piano di trasferire la propria mente nel corpo di Peter Parker, condannando il povero Spidey all’interno del suo corpo morente. Dunque, in questo episodio di Devil non assistiamo al solito vecchio, trito e ritrito, team-up tra il Ragno e il Diavolo di Hell’s Kitchen, quanto piuttosto ad una inedita spassosa versione, con un Doc Oc.. Ehm.. Spider-man in grandissimo spolvero.

Il vice Procuratore Distrettuale e nuova fiamma di Matt, Kirsten McDuffie, allarmata dalle informazioni ricevute da Foggy Nelson sulla presunta pericolosità di Devil, si rivolge a Spider-man per chiedergli di fermare il vigilante di Hell’s Kitchen. Il Ragno, però, non è quello che lei crede e, nonostante Ock si sia ormai votato al bene, i suoi metodi non sono di certo accomodanti. Botte da orbi, quindi, tra i due vigilantes che, tra una gag e l’altra, trovano persino il tempo di mazzolare un nuovissimo Stilt-Man 2.0. Ma lo sappiamo (perché lo abbiamo detto tante volte), la particolarità di questo Daredevil di Waid sta nella capacità di passare dal comico al drammatico, e viceversa, nel giro di un nanosecondo; ed è così che dalla risata si passa rapidamente alla commozione, con una conclusione che lascerà letteralmente di stucco tutti gli affezionati lettori di Devil.

Waid e Samnee formano una coppia eccezionale. E’ inutile ripetere sempre le stesse cose: questa testata è imperdibile. La narrazione è da manuale e i dialoghi sono semplici e divertenti. La costruzione delle tavole detta alla perfezione i tempi del racconto e il comparto grafico è di livello assoluto. Lo stile di Samnee è incredibilmente innovativo, pur strizzando spesso l’occhio al passato. L’artista – come del resto fa anche lo sceneggiatore – si diverte nel disegnare le storie del Cornetto; e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Stavolta, inoltre, non voglio dimenticarmi di sottolineare lo splendido lavoro fatto ai pennelli da Javier Rodriguez. La scelta dei colori è sempre originale e mai scontata, oltre a risultare sempre azzeccatissima.

Punisher War Zone #5

Ci lascia, ahinoi, la bella miniserie Punisher War Zone della premiata coppia Rucka/Di Giandomenico. Le impressioni dei mesi scorsi sono state quasi sempre positive; e la conclusione, fortunatamente, non delude le aspettative. Castle contro gli Avengers, una trama che poteva  facilmente trasformarsi in una porcata senza precedenti; e che invece stupisce proprio per la sua capacità di non scadere mai nel banale. Il finale drammatico alla Rambo, con Castle reduce disperato che si fa convincere da Cap ad abbandonare la sua guerra personale, era dietro l’angolo; ma Rucka dimostra tutto il suo talento e non si fa travolgere dall’impeto di sacrificare il personaggio di Frank sull’altare del buonismo a tutti i costi. Il personaggio del Punitore resta integro, nel pieno rispetto della sua storia personale e del suo codice etico. Frank è vinto ma non è piegato, la sua missione, come sempre, compiuta. I Vendicatori tutti insieme sono un nemico troppo tosto anche per lui e l’epilogo non può che essere uno solo. Ovvio che Castle si prenderà una piccola pausa, ma non temano i fan del Punitore: nelle pagine conclusive della storia c’è già chi si dimostra pronto a sostituirlo.
 I disegni della miniserie sono stati realizzati da Carmine Di Giandomenico, criticato da qualche recensore statunitense a causa della poca attenzione che Carmine avrebbe avuto per le proporzioni del corpo. Al contrario, devo dire che personalmente Di Giandomenico mi ha sorpreso non poco. Da assiduo lettore di Devil, naturalmente, ho sullo scaffale il suo Battlin’ Jack Murdock, splendidamente disegnato, ma con uno stile estremamente personale, che non riuscivo ad associare ad una storia dei Vendicatori. Ed invece l’autore si dimostra trasformato, per meglio dire evoluto, pur mantenendo inalterata la propria riconoscibilità. Il suo Iron Man è favoloso, così come è assai convincente Spidey. Tuttavia, quello che rimarrà di questa miniserie – a mio parere – è il suo Castle. La versione dell’artista italiano è assolutamente inedita e lontana da quelle che l’hanno preceduta; ma allo stesso tempo fortemente iconica, tanto da essere destinata ad essere ricordata in futuro.
 

 Colpo di Stato (Coup) da Thunderbolts #5

Sembrano essere giunte quasi al capolinea le avventure del Generale Thaddeus “Thunderbolt” Ross (Hulk Rosso) e del suo eterogeneo gruppo di teppisti. Per ragioni a me ancora oscure, infatti, Ross forma una squadra d’assalto, reclutando Flash Thomson (Venom), Wade Wilson (Deadpool), Frank Castle (Punisher) e Elektra. In un misto tra A-Team e Otto sotto un tetto (con Deadpool naturalmente nel ruolo del grandissimo Steve Urkel), si trascina, un po’ inutilmente, la trama di questa impalpabile serie.

Personalmente, ero inizialmente attirato dalle premesse di questa testata. Un gruppo di superumani (ok, non tutti in senso stretto), con preparazione militare e senza il minimo scrupolo ad uccidere il nemico, sembrava un’idea credibile. Ma le storie, purtroppo per Way e per i suoi lettori, non si scrivono da sole; e quando i lettori sono quelli della Marvel, serve un tantino di più che qualche omicidio cruento (ben illustrato, come sempre in questi casi, da Dillon) e poco più. Non credo di essere smentito quando affermo che questa serie non mancherà proprio a nessuno. Al mese prossimo. 

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