Uncanny Avengers #2 e Avengers Arena #3 e #4

Apparentemente, Uncanny Avengers è la nuova serie dedicata ai Vendicatori; in pratica questa testata sembra essere rivolta principalmente e indiscutibilmente ai fan degli X-Men. Non che la cosa mi dispiaccia, anzi..

Dopo i drammatici eventi di Avengers Vs X-Men, che hanno portato alla cattura del neo-terrorista Ciclope, molte cose sono effettivamente cambiate all’interno dell’Universo Marvel. Innanzitutto, il pianeta ha cominciato rapidamente a ripopolarsi di mutanti, nonostante l’intervento di Scarlet al termine di House of M che aveva decimato la popolazione dei suoi simili. Ciclope e i suoi seguaci sono ufficialmente considerati dei nemici e, come se non bastasse, gli esseri umani sembrano nuovamente terrorizzati dalla minaccia mutante. Capitan America capisce che il miglior modo per tranquillizzare la popolazione civile è quello di mostrare al mondo una salda unione tra Vendicatori e X-Men e decide dunque di creare una nuova squadra di Avengers e mutanti; mettendo a capo della stessa proprio il fratello di Ciclope, Havok.

Il volume #2 riprende esattamente da dove si era interrotto il primo. Un redivivo Teschio Rosso ha sottratto il cadavere del defunto Charles Xavier e ne ha estratto il cervello, in questo modo riuscendo a ottenere i poteri del telepate più potente mai esistito. Nel frattempo, conosciamo meglio il gruppo che collabora con il Teschio, così come comprendiamo meglio quali siano i progetti e le motivazioni che si celano dietro il suo malvagio disegno.

Diciamo subito che non c’è nulla di particolarmente nuovo o originale in questa storia; ciò che ci viene proposto è, in buona sostanza, quello che abbiamo già visto accadere tante volte. Gli esseri umani sono in preda al panico dinnanzi alla minaccia mutante e i Vendicatori, insieme ad alcuni X-Men, cercano di far fronte alla situazione generata dai Cinque della Fenice. Tuttavia, se è vero che la trama risulta già vista, mi sento di affermare che la storia conserva comunque una certa originalità, almeno sotto il profilo dell’approccio narrativo e della presentazione dei personaggi. Remender riesce a trasmettere lo stato di allarme sociale generato dall’attentato di Valanga e dona al racconto la giusta dose di tensione e di ritmo. Non tutti i personaggi rivestono un ruolo centrale nella storia, almeno fino a questo punto. Se da un lato, infatti, vediamo da subito Rogue, Scarlet e Logan al centro del racconto; ancora non è perfettamente chiaro il ruolo che andranno ad assumere ad esempio Cap e Thor. Lo stesso Havok – che dovrebbe essere un perno centrale di questo nuovo gruppo – non risulta ancora caratterizzato a dovere; tanto da apparire alla stregua di un personaggio del tutto marginale. Da questo punto di vista, mi auguro un deciso e repentino cambio di rotta.

Un altro aspetto che non mi ha convinto del tutto è mancanza del giusto affiatamento tra i due gruppi. Il lettore fa fatica a percepire questo gruppo come un tutt’uno e rimane inevitabilmente legato all’idea dell’ennesima collaborazione fine a se stessa. Anche qui mi rendo conto che è presto per le lamentele, ma si sa come funziona: lamentati se vuoi stare bene.

Passando invece ai lati positivi della storia, c’è da dire che Remender mette in campo un villain davvero tosto, diabolicamente malvagio e potente come mai prima d’ora. Teschio Rosso è esattamente ciò che ci voleva per aumentare la posta in palio; per garantire un nemico credibile a gente del calibro di Cap, Thor e Scarlet. Purtroppo, non posso dire lo stesso dei suoi tirapiedi, finora assolutamente al di sotto delle aspettative.

Quanto ai disegni di Cassaday, pur non trattandosi del suo miglior lavoro, essi risultano gradevoli e abbastanza ben calzanti rispetto alla storia proposta. Il problema fondamentale sta nella mancanza di dettaglio quando le tavole si fanno più larghe e complesse. L’artista esprime perfettamente gli stati d’animo dei protagonisti quando si concentra sul lato espressivo del disegno (ad esempio nei primi piani), ma purtroppo non riesce a mantenere lo stesso livello e la medesima coerenza nel corso dell’intero albo. In ogni caso, il risultato globale è certamente soddisfacente, visto anche il buon lavoro fatto dall’artista nelle scene d’azione.

Oltre l’episodio di Uncanny Avengers, questo secondo albo di Incredibili Avengers contiene altri due capitoli di Avengers Arena, la nuova controversa serie sceneggiata da Dennis Hopeless e disegnata da Kev Walker. Come anticipato la volta precedente, si tratta di una trama apparentemente simile al noto romanzo di Suzanne Collins dal titolo Hunger Games. Sedici promettenti (e poco noti) superumani vengono rapiti dal criminale noto col nome di Arcade e vengono trasportati in un luogo chiamato Mondo Assassino. I giovani saranno costretti a confrontarsi tra loro e ad uccidersi a vicenda per la sopravvivenza finale.

Nel corso del primo dei due episodi conosciamo meglio il personaggio di Camille Benally (alias Cammi), tredicenne umana priva di poteri, ma dotata comunque di capacità fuori dalla media e in qualche modo legata ai Guardiani della Galassia. Si tratta certamente di un personaggio interessante, carismatico e che stimola la curiosità del lettore in vista dei successivi capitoli. Il secondo episodio vede come protagonisti  Chase e Nico dei Runaways contro tre studenti dell’Accademia Vendicatori (Reptil, Hazmat e X-23). I due gruppi tentano inizialmente di fare squadra per facilitare la sopravvivenza di tutti, ma il tentativo fallisce quando Chase viene accusato di aver attentato alla vita di Reptil. Anche in questo capitolo le attenzioni dell’autore si concentrano in particolare sul personaggio di Chase Stein, figlio di due scienziati pazzi e membro dei Runaways. Il giovane vive un forte disagio a causa del suo passato, oltre che per via della sua evidente incapacità a rapportarsi col prossimo e ad integrarsi nel gruppo. Le cose, comunque, sembrano destinate a cambiare molto in fretta.

Dal punto di vista della sceneggiatura, devo ripetere ciò che ho già detto alla prima recensione; e cioè che a me Avengers Arena piace, ed anche molto. Non si tratta di nulla di originale – ovvio – ma la storia si conferma davvero coinvolgente e carica di possibili spunti interessanti. La trama è sin da subito ben sviluppata e i singoli personaggi sono destinati ed essere caratterizzati sempre meglio nel corso del racconto. Sotto l’aspetto grafico, si tratta di due ottimi capitoli. I disegni di Kev Walker sono davvero eccezionali. La cura per il dettaglio, la scelta dei colori e l’espressività trasmessa da ogni singolo personaggio impreziosiscono la serie e costituiscono un motivo in più per scegliere di seguirla. Mi intriga seguire le dinamiche di questo eterogeneo gruppo di personaggi e sono curioso di vedere dove vuole andare a parare l’autore. Spero vivamente di non sbagliarmi.

Anche per questo volume è tutto. Non mi resta che salutavi e darvi appuntamento al prossimo mese per dare insieme un’occhiata al terzo numero di Incredibili Avengers

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