Cosa succederebbe se improvvisamente otteneste un grande potere, tale da cambiare radicalmente la vostra vita? Beh, in Dio in Terra (God Somewhere) è successo! Il fumetto in questione, scritto da John Arcudi e impreziosito dagli splendidi disegni di Peter Snejbjierg, è certamente uno dei titoli Vertigo più scioccanti e coinvolgenti degli ultimi tempi.
Eric e Hugh, due fratelli molto uniti, conoscono Sam un ragazzo di colore che frequenta lo stesso college dei due fratelli. Quest’ultimo, proprio a causa della sua diversità, diventa bersaglio di discriminazione e atti di razzismo ad opera dei ricchi studenti dell’istituto. Il rapporto tra Eric, Hugh e Sam in breve tempo diviene sempre più stretto, trasformandosi da iniziale amicizia, a vero e proprio amore fraterno. Un legame molto forte che si nota sin dalle prime vignette dell’opera.
Terminato il college, la vita dei tre protagonisti prosegue su binari alterni: Hugh, il fratello minore, ottiene un buon lavoro, una casa grande e una bella moglie; per contro, il fratello maggiore Eric lavora per un’agenzia di consegne insieme a Sam. Insomma, i tre amici conducono un’esistenza apparentemente normale. Tuttavia, dopo una serata trascorsa insieme, a Eric succede qualcosa che cambierà per sempre la sua vita e quella di chi gli sta accanto.
Eric rimane infatti coinvolto in un incidente, a seguito del quale si renderà conto di aver ottenuto grandi poteri; poteri che decide immediatamente di usare per aiutare le persone ferite a seguito dell’incidente. Da qui prenderà il via l’odissea di Eric, che porterà quest’ultimo ad un cambiamento radicale rispetto ai progetti iniziali: ben presto il nostro protagonista si renderà conto di avere ben poco in comune con gli altri esseri umani e inizierà a trattare questi ultimi come veri e propri esseri inferiori.
Ho trovato questo volume davvero interessante dal punto di vista dell’indagine sull’animo umano. I due autori che hanno diretto questa storia, come detto, sono John Arcudi (testi), che collaborò anche con Mike Mignolia in B.P.R.D. Hell On Heart: Russia; e Peter Snejbjerg (disegni). In particolare, il lavoro di Snejbjerg al disegno si lega in maniera armonica alla sceneggiatura di questa apocalittica storia. Il tratto predilige linee spesse e nette, mentre i colori, pur presenti, lasciano spesso spazio al rosso e al nero come tinte dominati. Una scelta certamente azzeccata, perfetta per introdurre il lettore nella cupa atmosfera di questa oscura storia.
Dal punto di vista contenutistico, credo che gli autori si siano ispirati al primo vero supereroe: Superman. Tuttavia, a differenza di quanto accade nel fumetto dell’Uomo d’Acciaio, in Dio in Terra vengono evidenziate in maniera più marcata le caratteristiche proprie dell’Io interiore. Una realtà in cui i problemi minori vengono amplificati da sentimenti quali l’invidia e la gelosia, che ci trascinano verso grandi errori. L’autore ci fa capire come il potere ricevuto dal protagonista non lo porta necessariamente ad un miglioramento (come accade in fumetti come Superman), ma piuttosto ad un senso di superiorità che verso le persone comuni.
Chiari i riferimenti al tema dell’antieroe, come ad esempio quelli trattati dal grande Alan Moore nel suo immortale Watchmen; opera nella quale viene sviscerata la tematica dell’eroe che non rispetta più il codice, ma che al contrario pensa solo al suo interesse (who watches the watchmen?). In conclusione, consiglio a tutti quest’opera, il cui tema preponderante è la difficoltà – che ognuno di noi affronta – nel tentativo di fare la scelta giusta. Una scelta che spetta sempre e solo al nostro buon senso, senza poter imputare le nostre errate decisioni a condizionamenti esterni; perché il nostro vero potere dovrebbe sempre essere l’equilibrio interiore. Solo grazie ad esso saremo in grado di avere la giusta visuale delle cose. Certo, non è un compito facile, ma oggi farlo può fare la differenza.