Il Grande e Potente Oz

Sono tornato da poco dal cinema ed ho ancora ben impressa nella mente l’intera pellicola mentre mi accingo a scrivere questa recensione. Il film che sono andato a vedere e’ “Il Grande e Potente Oz” di Sam Raimi già autore, tra gli altri, dell’acclamata (soprattutto da noi NERD) trilogia di Spider-Man. La mia impressione a caldo e’ quella di un film nel complesso ben riuscito ed in cui i numerosi pregi rendono trascurabili alcuni piccoli difetti. Molto dipende, a mio parere, dallo spirito con cui lo spettatore vi si approccia.
Sicuramente una persona che ha adorato “Alice in the Wonderland” di Tim Burton (il riferimento e’ allo “stile” disneyano di quest’ultimo, in parte ripreso anche in questo film; e non alle scelte registiche e tutto il resto che secondo me in Oz sono di molto superiori) apprezzerà le coloratissime ambientazioni fiabesche, le creature fatate ed i nomi bizzarri utilizzati in questo film; così come un qualsiasi amante del genere fantastico vecchio stile (“Il Mago di Oz” originale in primis).
Coloro che, invece, cercano un impegnatissimo film con continue allusioni all’opera letteraria di partenza resterà, probabilmente, in parte deluso nonostante alcune chicche siano presenti.
In sostanza, il film di Raimi, si rivolge ad un pubblico che sta cercando qualcosa di “nuovo” o quanto meno che e’ curioso di sapere come il Mago sia divenuto tale, in un mondo che non e’ il suo, senza dover continuamente giustificare i non continui rimandi ai libri ed ai film passati.


Per quel che riguarda la regia, il film e’ davvero degno delle migliori lusinghe, visto che il regista riesce a riconfermare il suo genio sia con l’aggiunta di personaggi carismatici ed azzeccati che sembrano richiamare il quartetto del film originale (la bambina di porcellana e la scimmietta volante Finley), che con dialoghi calzanti e divertenti. Soltanto in alcune rare occasioni (e qui parlo dei pochi difetti che citavo all’inizio dell’articolo), la regia – pur rimandendo in piedi per tutto il film – traballa, annoiando un po’ lo spettatore e concentrandosi su scene lunghe e colme di frasi già sentite. Tutto ciò, a discapito di altre parti “liquidate” in modo spicciolo e dalle quali, invece, poteva nascere qualcosa di interessante. Al di la di queste poche eccezioni, la maggior parte delle scene sono cosi’coinvolgenti e spensierate che in più di un’occasione lasciano scappare un sorriso o addirittura una risata generale in sala.
Il reparto tecnico non e’ assolutamente da meno con effetti speciali a mio parere all’avanguardia (tanto quanto lo erano quelli del nostro amichevole Uomo Ragno di quartiere a loro tempo) e con un 3D davvero sensazionale. Mai, infatti, fino ad ora, ho visto un più sapiente uso del 3D in una pellicola. Senza volervi rovinare scene che tolgono davvero il fiato, sappiate soltanto che in piu’ di un’occasione vi verra’ spontaneo chiudere gli occhi alla vista di un oggetto che, a folle velocità, schizza verso di voi; o trattenere il respiro mentre precipitate a capofitto giù da una cascata (roba degna del mondo dei dinosauri in 4D di Gardaland).


Detto ciò, un’ultima nota va fatta ai quattro attori principali che dimostrano di sapersela davvero cavare. Sopra tutti gli altri, secondo me, sono le interpretazioni di Rachel Weisz (vincitrice, non per nulla, di un premio Oscar) nei panni della strega ingannatrice Evanora e di James Franco nei panni del mago Oscar “Oz” Diggs. Quest’ultimo in particolare riesce a mostrare tutte le sfaccettature di un personaggio carismatico e balordo allo stesso tempo con espressioni facciali mai esagerate; ma che, al contrario, riescono a dare la giusta intensita’ all’interpretazione dell’attore. Anche Mila Kunis (Teodora, strega sorella di Evanora) e Michelle Williams (la strega buona Glinda) fanno la loro bella figura seppur non raggiungendo, probabilmente, i livelli dei loro due precedentemente citati colleghi.

Il Grande e Potente Oz é perciò l’ennesimo ottimo lavoro di Sam Raimi che, con un ottimo cast, delle scenografie che fanno strabuzzare gli occhi per la bellezza ed i vividi colori, un 3D eccezionale unito a degli effetti speciali straordinari, scelte registiche azzeccate (nonostante si potesse osare di piú) e delle buonissime prove attoriali, riesce ad abbracciare un pubblico vastissimo che va dai nostalgici dei libri di Baum e dei vecchi film ambientati in questo magico mondo di Oz, fino ad arrivare agli amanti delle fiabe “vecchio stile” Disney pure e semplici.
Questo film e’ proprio tutto ciò: una fiaba che, senza troppe pretese, riesce a conquistare il cuore dello spettatore facendo rinascere in lui il ricordo confortante di quella stradina di mattoni gialli sulla quale camminavano quattro amici molto diversi tra loro e che, accomunati da un unico destino, si incamminavano verso la magica Città di Smeraldo in cerca di risposte.

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