Il fumetto americano negli anni è cambiato molto: oggi le tavole sono più dinamiche, i personaggi meno banali, esattamente come le storie in cui sono presenti. Nonostante i numerosi cambiamenti, ogni fumetto continua a presentarci sempre un eroe, pronto a sconfiggere una minaccia di una certa natura. Mark Millar tenta di stravolgere questa situazione, presentandoci due fazioni di eroi pronti a combattere per un ideale che dividerà tutto l’universo Marvel, esattamente come i lettori più accaniti. Sto parlando del crossover “Civil War”.
L’autore scozzese con questo evento, si pone ancora una volta l’obbiettivo di stravolgere l’idea classica di supereroe. Stavolta ci riesce opponendo agli eroi qualcosa che non aveva mai realmente intralciato la loro attività: la legge. Infatti, dopo un grave incidente causato dal supercriminale Nitro, e dall’imprudenza di alcuni giovani eroi, il governo degli Stati Uniti introduce l’Atto di Registrazione dei Superumani, che prevede la registrazione di ogni essere umano con superpoteri, e la loro conseguente “legalizzazione”.
Se Iron Man decide di approvare l’Atto di Registrazione, Capitan America, invece, preferisce andare contro la nazione che rappresenta, piuttosto che negare la libertà ai suoi compagni. La conseguente formazione dei due schieramenti opposti, porterà all’inizio della Civil War.
Nei primi numeri, il punto di forza del crossover era la scelta di non creare un banale scontro, come nel recente Avengers VS X-Men, ma bensì presentarci due opinioni contrastanti su una legge con i suoi pro e i suoi contro. Questo permetteva al lettore di fare una scelta obbiettiva sullo schieramento da appoggiare, invece di basarsi sul carisma degli eroi.
Il problema è che quella che inizialmente era la difesa di un ideale, si trasforma in poco tempo in una sequenza di mosse strategiche per la sconfitta dell’avversario, e il vero motivo del combattimento diviene quasi un vago di ricordo. Di conseguenza, Millar non può far altro che attribuire a uno dei due schieramenti il ruolo di “cattivo”, rendendo in parte vano il lavoro fatto in precedenza.
Nonostante ciò, la storia prosegue mantenendo un ritmo costante e coinvolgente, anche grazie a una buona caratterizzazione dei personaggi. In particolare stupisce Spider-man, che si rivela il personaggio più convincente dal punto di vista narrativo, grazie al suo ruolo chiave, approfondito divinamente da J.M. Straczynski nella testata The Amazing Spider-Man.
Anche per l’approfondimento degli altri personaggi, bisognerebbe leggere tutte le storie inerenti Civil War, presenti nelle varie testate. Infatti l’opera di Millar, prima di essere un ottimo fumetto è un crossover, per questo l’autore ha dato molti spunti ai rispettivi sceneggiatori, per le storie relative al crossover. Questa è una cosa che Bendis nei suoi ultimi crossover ha considerato ben poco, rendendo ancora più evidente il ruolo meramente commerciale di fumetti come Assedio, o l’attuale Avengers VS X-Men.
La storia di Mark Millar è accompagnata dai disegni di Steve McNiven, che valorizzano un lato fondamentale del fumetto: i combattimenti. All’interno della storia si alternano a classiche lotte, battaglie corali, accomunate dalla spettacolarità delle azioni, che favoriscono l’ottimo ritmo generale della storia.
Concludendo, Civil War non è soltanto un ottimo crossover, ma anche una storia ben realizzata, capace di coinvolgere il lettore, come solo Millar sa fare, affiancando a dei combattimenti mozzafiato, un ottimo approfondimento dei personaggi.
VOTO 8.5