Il 28 agosto è stata proprio una giornata di merda: per molti è il primo lunedì lavorativo e per tutti è la data della messa in onda dell’ultimo episodio della 7a stagione di Game of Thrones. Secondo alcuni rumor corroborati dal clickbait l’ottava e conclusiva stagione andrà in onda nel 2019. Quel che è certo è che le riprese riprenderanno ad ottobre e, dunque, lunedì prossimo sarà il primo di almeno altri 50-60 lunedì senza Trono di Spade.
Ma bando alle infauste visioni di un futuro pieno di sofferenza e tuffiamoci nella (psico)analisi di questo soddisfacente finalone da oltre 70 minuti. Spoilers are coming.
Come ormai ben sappiamo, nei 7 Regni è un attimo che ti ritrovi a mille chilometri di distanza da dove eri 5 minuti prima e, dunque, in apertura di episodio sono già tutti arrivati al congresso dei personaggi principali di Game of Thrones nella Fossa del Drago di Approdo del Re.
Davanti alla capitale sono schierati in fila per 3 col resto di 2 gli Immacolati di Verme Cunnilingus. Subito dopo, a fare un po’ ci caciara manco fosse un raduno di T-Max, arrivano i Dothraki a cavallo.
Ser ‘fockin’ Bronn il lordo, alla vista degli eunuchi, intona a Jaime la canzone di Elio “Nudo e Senza Cacchio”, in particolare la strofa che fa “Non sarò campana per il suo batacchio, perché egli è nudo e senza cacchio”
Jaime, dopo un botta e risposta sull’importanza del membro maschile nella società di oggi, con encomiabile dono della sintesi, spiega agli spettatori quale sia il vero motore della serie “forse, alla fine, è solo una questione di cazzi”.
E qui ennesimo errore da matita blu per i traduttori di Sky che hanno edulcorato la frase:
Poi Bronn fa le battutine a Tyrion e Podrick Siffredi, il Mastino fa mignolino con Brienne che, a sua volta, strizza l’occhio a Jaime. Insomma, un meeting fan service in cui il clima è allegro e molto frizzantino. Euron è talmente di buon umore che, seguendo anche lui i dettami di Flavio Insinna, inizia a raccontare della barzellette sui nani. Dopo un po’ scappa pure un selfie da mettere su Instagram:
A un certo punto sembra che anche il Cleganebowl – una roba che a confronto Mayweather vs McGregor levati – stia per verificarsi E INVECE NO, sarà per un’altra volta. Poi la regina vagina Cersei si spazientisce perché Danerys Santanché Insinna LaQualunque nata dalla minestra, madre di costosi draghi in CGI, regina dei sandali e dei primi uomini si fa attendere. Ma Danerys è volutamente in ritardo per fare una sobria entrata in groppa al drago e… mic drop.
A questo punto entra in scena il Mastino e, improvvisando un cosplay di Pegasus, tira fuori dallo zainetto un bel non-morto ancora vivo (ehm…).
(questa l’ho trovata su tumblr)
Ma lo zombie non vuole uscire dallo zaino, per convincerlo Clegane lo minaccia di mandarlo a lavorare a quella porcheria di The Walking Dead. Terrorizzato da questa poco gratificante prospettiva di carriera, il non-morto alita in faccia alla regina vagina Cersei ma lei non si impressiona più di tanto perché vivendo a stretto contatto con La Montagna – praticamente 250 Kg di necrosi e pus – non ha più l’olfatto.
Ed è a questo punto che Jon Snow – nelle cui vene scorre il sangue dei Targaryen, degli Stark e dei Mastrota di Cologno Monzese – manco fosse il legittimo erede al trono di Mediashopping, inizia a fare la dimostrazione di come i coltelli Shogun in vetro di drago possano uccidere i non-morti.
La dimostrazione sembra abbia colto nel segno e la vagina regina Cersei si è convinta a combattere la Grande Guerra contro il Re della Notte (e invece no, come scopriremo più avanti). Come unica condizione chiede che Jon Snow si astenga dal successivo conflitto tra lei e Danerys, ma lui rifiuta perché:
Tyrion fa la faccia di uno che ha sentito una roba impossibile, tipo che la Juve ha ceduto Bonucci al Mil… ah già.
E Brienne giustifica la sua presenza in questo episodio affrontando a muso duro Jaime con la classica faccia del “Che cavolo stai dicendo, Willis?”
Per sistemare le cose, Tyrion si reca nello studio privato della regina vagina Cersei, dove lei tiene appesa la pergamena di laurea in andrologia dietro la scrivania, e la convince a tornare sui suoi passi.
Poco dopo, però, Cersei interrompe Jaime che stava giocando a Risiko con gli amici e gli rivela che INVECE NO era tutto uno scherzone: i Lannister rimarranno ad Approdo del Re ed Euron ‘il pacato’ ha solo fatto finta di tornarsene a casa mentre invece ha noleggiato una dozzina di navi traghetto, di quelle che collegano Messina e Reggio Calabria, per portare nella capitale i 20.000 mercenari della compagnia dorata.
Incazzato perché Cersei gli ha capovolto il tabellone del Risiko quando stava per conquistare l’Asia, Jaime lascia Approdo del Re per recarsi al Nord. Intanto sulla capitale inizia a nevicare…
Tornato grazie a uno stargate alla Roccia del Drago, l’esercito simpatia & fanservice di Jon e Daenerys si riunisce attorno ad un tavolo per organizzare la trasferta al nord. Dopo aver prenotato qualche appartamento lungo il tragitto su AirBnB ed aver consultato blablacar, ser Jorah, lord della Friendzone e servo della gleba planetaria schiavo della ghiandola mammaria, propone a Daenerys di recarsi a Nord col suo Drago, che nella scorsa puntata abbiamo visto che è più veloce di un Concorde. Ma lei e Jon hanno altri piani: una bella crociera sul Mare Stretto che non si chiude con un Dracarys bensì con un…
– non c’è pene più divino di quello del nipotino –
Nota a margine: Tyrion è dietro la porta con sguardo afflitto. C’è in rete chi ipotizza abbia stretto un patto con Cersei abbindolato dalla (probabilmente finta) gravidanza di lei, considerata anche la già manifesta ossessione di Tyrion per la successione al Trono di Spade. Un figlio tra Jon e Danerys potrebbe cambiare le carte in tavola. Io ve l’ho detto.
Ma torniamo a parlare di peni. Theon, determinato a salvare sua sorella, si confronta col capitan Findus dell’unica nave Greyjoy ancora in suo possesso utilizzando la tattica che usò Rocky contro Apollo Creed: si fa gonfiare come una zampogna per far stancare l’avversario. Le sue ultime energie, Capitan Findus le spreca prendendo a ginocchiate nelle palle Theon che, però, non ha le palle e passa al contrattaccacco fracassando il cranio di Cap Findus e riconquistando la stima dei volubili uomini di ferro. Il fatto che sia ancora in circolazione, vuol dire che senz’altro Theon rappresenterà un fattore contro zio Euron ‘il pacato’.
Intanto al nord, Ditocorto continua a fare la pettegola lanciando i soliti sguardi ammiccanti.
Poco dopo viene convocato e, a sorpresa, processato dai tre fratelli Stark – Darth Sansa, HAL Bran ed Arya Texas Ranger – che gli rinfacciano tutte le nefandezze commesse dalla prima stagione a 5 minuti fa. Lui, come un bambino colto in fallo dalla maestra dice di non essere stato lui.
Dopo l’esecuzione di Ditocorto che viene sgozzato da Arya, HAL Bran torna nella sua stanza e riceve la visita di un nuovo arrivato a Grande Inverno: Samwise Samwell Tarly.
I due iniziano a parlare di Jon e HAL Bran 9000 dice che ha saputo da un impiegato dell’anagrafe che, essendo Jon un bastardo nato a Dorne, dovrebbe chiamarsi Sand e non Snow. Tuttavia Sam gli fa presente che Rhaegar, grazie a delle amicizie alla Sacra Rota, aveva ottenuto un annullamento veloce delle nozze ed aveva risposato Lyanna. Quindi Jon non è un bastardo ma il legittimo erede al Trono di Spade.
Giustamente Sam domanda ad HAL Bran 9000: “visto che hai il potere di vedere in streaming tutti gli episodi di Game of Thrones connettendoti alla fibra dell’albero diga, come facevi a non saperlo?”
HAL Bran obietta: “quella scena non è ancora stata girata. Andrà in onda adesso.”
E così assistiamo ad alcuni spezzoni del filmino del pacchianissimo matrimonio di Rhaegar e Lyanna che, in riva al fiume, si avvolgono un nastro bianco sui polsi: una cafonata new age.
– Pacchianata™ –
Alla fine, scopriamo anche il vero nome di Jon: si chiama Aegon Targaryen, come alcuni suoi illustri predecessori e come l’altro figlio di Rhaegar, quello che, in teoria, SAREBBE morto per mano della Montagna. Un caso di omonimia, quest’ultimo, un po’ strano.
Ma non sarebbe un buon finale di stagione senza un bel cliffhanger: il Re della Notte ha dato al suo drago non-morto delle Air Action Vigorsol e gli ha fatto venire l’alitone blu come Godzilla. Grazie a questa fresca fiatella, Viserion butta giù la Barriera.
E con il lapidario commento di Tormund si chiude la stagione:
A fine episodio lo spettatore è sbigottito ed avverte un forte senso di abbandono perché dovrà stare un anno intero senza Trono di Spade. E che fanno quelli di Sky Atlantic? Piazzano una pubblicità che anticipa la seconda stagione di Shannara, uno tra i peggiori abomini che la TV abbia mai trasmesso, presentandola come una serie adatta a tutti gli appassionati di Game of Thrones. Quando invece Shannara è un mal riuscito mash-up tra Gossip Girl e la Melevisione.
Colpo basso dei tipi di @SkyAtlanticHD #GameOfThrones #IlTronodiSpade #Shannara #serieTV #SkyAtlantic pic.twitter.com/fIsNcYfhZO
— Vincenzo Recupero (@TheWalkingRec) 28 agosto 2017
Che dire di questo finale stagione? É stato appagante ed è stato l’episodio di questa season 7 più in linea col tipo di narrazione delle precedenti stagioni. La copula tra Jon e Danerys era ormai pressoché scontata, come scontati erano il crollo della Barriera e l’acquisizione di un drago da parte del Re della Notte avvenuta nello scorso episodio, ciononostante è stato comunque bello vedere finalmente su schermo questi fondamentali snodi narrativi della serie. Meno prevedibile era l’epilogo del triangolo Sansa-Arya-Ditocorto. Fortunatamente questa storyline, che stava diventando un ditocorto nel culo dello spettatore, ha avuto un finale molto soddisfacente e, come auspicato nelle precedenti (psico)analisi, Ditocorto è stato vittima dei suoi stessi raggiri con Sansa nelle vesti del giudice ed Arya in quelle del boia.
Ma questo finale ha avuto un altro grande protagonista: Ned Stark. Guardando la stagione 1 era lecito pensare che fosse lui la colonna portante della serie, da qui l’incredulità per la sua scioccante morte nell’episodio 1×09. Ma il suo retaggio è ancora vivo: il suo ruolo nell’occultare le origini di Jon, le parole di Jon alla fossa del Drago, il dialogo tra lo stesso Jon e Theon e la ritrovata unione tra Arya e Sansa ne sono la conferma. Ned lives.
Per quanto riguarda la stagione in toto, i sentimenti sono contrastanti: per i primi 6 episodi è stato come se si fosse inceppato il tasto fast forward, vuoi perché gran parte del budget è stato risucchiato dalla battaglia dell’altopiano e dalla Snow-icide Squad assediata oltre la Barriera, vuoi per renderlo un prodotto ancor più televisivo ora che non ci sono più le linee guida dei libri di Giorgione ‘il pacioso’ Martin. E i trasporti veloci uniti a qualche espediente narrativo non troppo convincente hanno fatto storcere il naso a molti, soprattutto a chi è appassionato di fantasy e dunque è, per definizione, un fastidioso precisino attento ai minimi dettagli (faccio parte della categoria). Ciononostante è impossibile non riconoscere la grandiosità di questa serie che ha portato l’epica in TV ad un livello mai visto prima. Un prodotto in grado di fornire un’esperienza che nulla ha da invidiare al cinema, unita alla decompressione narrativa seriale a cui oggi siamo assuefatti.
E ora ci aspettano, tra un annetto, altri 6 episodi prima del capolinea.
Danererys sarà rimasta incinta? (sicuramente sì)
Come si inserirà Cersei nella lotta tra i vivi ed i morti?
Vedremo finalmente il Cleganebowl?
L’80% del budget della stagione 8 sarà utilizzato per lo scontro tra Drogon e Viserion?
Queste e molte altre risposte le avremo tra 12-18 mesi. Io intanto vi saluto e vi ricordo che, se volete evitare che dei non-morti vengano ad alitare a casa vostra, non vi resta che seguirmi sulla mia pagina Facebook:
Si ringrazia la pagina Facebook Game of Thrones ITALIA
1 commento su “TWR la (psico)analisi di Game of Thrones 7×07: Fratelli, Uccelli e Coltelli”
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