TWR la (psico)analisi di Game Of Thrones 7×06: Il Re delle Botte

Una settimana di attesa per scoprire l’esito della spedizione nonsense oltre la Barriera sarebbe stato troppo e, per fortuna, i dipendenti della HBO ne hanno combinata un’altra. Dopo i precedenti leak dovuti agli attacchi hacker…

…stavolta ogni onore e gloria va ad un omino spagniuolo che, desideroso di andare a fare la siesta, ha sbagliato cassettina e mandato in onda su HBO Espana l’episodio 7×06 con 3 giorni di anticipo. Scopriamo dunque cosa è accaduto in questa attesissima puntata oversize di ben 65 minut:

Prima di addentrarci nel profondo Nord, alla Roccia del Drago, Daenerys Santanché LaQualunque nata dalla minestra, madre di costosi draghi in CGI, regina dei sandali e dei primi uomini cerca di depistare Tyrion sul suo evidente flirt con Jon Snow utilizzando – con grande tatto, visto l’interlocutore – la famosa “tecnica Flavio Insinna”.

Intanto a Grande Inverno, Darth Sansa trova le maschere di Mission Impossible nell’Eastpak di Arya e la tensione tra le due sorelle cresce ancor di più: avranno entrambe le mestruazioni (oltre ad avere la famosa tara mentale di casa Stark che li rende tutti vittima delle macchinazioni di Ditocorto).

Ma lasciamoci alle spalle queste quisquilie di cui oggi ci frega cazzi, per spostarci a Nord della Barriera dove l’ex-bastardo e i suoi senza gloria iniziano a fare gruppo. Gendry fa le sue rimostranze a Thoros che lo ha venduto alla donna rossa, Beric e Jon filosofeggiano sulla vita e la morte, mentre Tormund

Il primo ostacolo che si pone sulla strada delle non più giovani marmotte del nord è l’orso polare di Lost in versione zombie che, prima fa fuori un paio di comparse, e poi ferisce gravemente Thoros.

Poco dopo la compagnia del bastardello (come alcuni la chiamano in rete) si imbatte in una scolaresca di zombie che cammina in fila indiana dietro ad un maestro elementare Estraneo. Jon uccide l’Estraneo con la sua spada in acciaio di Valyria – che 5 minuti prima voleva regalare a ser Jorah lord della Friendzone – e tutti gli zombie si sbriciolano ma, per colpa di un antico incantesimo noto come “esigenze di sceneggiatura”, ne sopravvive uno solo. Sarà lui il famoso non morto destinato ad essere catturato. Adesso, però, iniziano i problemi, quelli seri.
Da nonsisadove arrivano dei suoni che mettono in allarme la compagnia e allora Jon elabora un’altra brillante strategia: mettersi in salvo su uno scoglio al centro di un lago ghiacciato


“Ho un piano” cit. Jon Snow

Intanto Gendrythe fastest man in the 7 kingdoms – viene inviato all’ufficio postale del Forte Orientale per mandare una corvo-raccomandata a casa di Daenerys Santanché Insinna LaQualunque.

Thoros muore ed il Mastino per ammazzare il tempo inizia a fare il coglione lanciando pietre in testa agli zombie, finché questi non si rendono conto che il ghiaccio può reggere il loro peso e si lanciano contro la compagnia… e sono cazzi amarissimi. Di quelli senza zucchero né dolcificante.

Quando tutto sembra perduto, in spregio alla geografia, arriva la contraerea dei draghi con Daenerys che per l’occasione si è vestita come Elsa di Frozen, che – sapete – l’outfit è importante. 
Per tutta risposta il Re della Notte dimostra che, oltre a fare la faccia brutta quando incontra qualcuno, ha anche delle devastanti peculiarità. Il leader degli Estranei scaglia un giavellotto di ghiaccio contro Viserion (il drago che, in teoria, sarebbe bianco) e lo abbatte.

Una scena che è chiaramente ispirata alla battaglia di quel capolavoro di film che è Anchorman.

Sconvolti dall’accaduto, quelli della compagnia salgono a bordo di Drogon con il loro prezioso ostaggio e Jon – siccome una cazzata pensa e cento ne fa – si lancia contro alcuni zombie e finisce a fare il bagno nel lago ghiacciato mentre Drogon decolla.  
A rigor di logica Jon dovrebbe essere morto ma ormai, anche in Game of Thrones, alle morti non ci crede più nessuno. E così Jon esce leggermente intirizzito dall’acqua e, proprio quando sta per essere massacrato dai non morti, ecco che arriva lo zio ‘Ex Machina’ Benjen che gli regala un cavallo e si sacrifica per consentirgli la fuga. Tornato al Forte Orientale, Jon viene imbarcato sulla nave di Daenerys e qui scatta un altro momento tenerezza con sguardi ammiccanti che è solo il preludio ad un inevitabile prossimo limone. 

Ma non finisce qui perché, come in una sorta di scena post credit, il Re della Notte si reca al Paradiso della Brugola che faceva orario continuato e compra 200 metri di catene.

Catene con cui tira fuori Viserion dal lago ghiacciato e, grazie al suo tocco, lo trasforma in un drago zombie.

E qui scatta, inevitabile, la colonna sonora di zio Elton. 
? Blu eyes, baby’s got blu eyeeees ?

https://youtu.be/4CiyKeSnSxk

Adesso facciamo 4 chiacchiere su quanto abbiamo visto, che di cose da dire ce ne sono parecchie.

Partiamo da un aspetto già parzialmente affrontato nello scorso episodio, e cioè il risibile motivo che spinge la compagnia del bastardello alla spedizione: catturare un non morto per mostrarlo alla regina vagina Cersei nella speranza che questa conceda un armistizio in vista del lungo inverno. Un scelta narrativa totalmente sbagliata che rappresenta, forse, la più grossa cappellata dei due showrunner Weiss e Benioff.
Una topica di sceneggiatura talmente priva di logica da essere paragonabile al ‘Martha’ di Batman V Superman. E ok, questo espediente è servito anche per far sì che il Re della Notte si impadronisse di uno dei draghi – una cosa, questa, che più o meno tutti si aspettavano, tant’è che le fan art con un drago/estraneo si sprecano da mesi – ma davvero non si poteva trovare un motivo migliore per giustificare la spedizione? É pur sempre un fantasy e, rivisitando la mitologia delle Cronache, si sarebbe potuto tirare in ballo il recupero di un manufatto (il corno di Joramun), o di un’arma (Lightbringer)… persino l’antico vaso dell’amaro Montenegro sarebbe potuto andar bene. E, attenzione, io non sono uno di quelli che si indigna perché ci si discosta dal materiale sorgente (anche se il materiale sorgente è rimasto un bel pezzo indietro). Weiss e Benioff hanno avuto nella scorse stagioni anche ottime trovate inedite volte a rendere il prodotto molto più godibile in TV, vedi la battaglia di Aspra Dimora che nei libri non esiste.

Ma questa spedizione non ha proprio né capo né coda. Senza dimenticare che rappresenta l’ennesimo colossale fallimento di Jon, che ormai è diventato il Rick Grimes di Game of Thrones: un leader che ignora i più basilari principi di tattica militare e che prende sistematicamente pessime decisioni che danneggiano coloro i quali hanno la malaugurata idea di dargli retta. Non dimentichiamo che la battaglia dei bastardi, non fosse stato per Sansa, lui l’avrebbe persa come un pollo. E ok, darà pure prova di eroismo, ma stavolta per catturare uno zombie il “suo team” ha perso non solo un drago, ma anche un prete in grado di resuscitare chiunque un numero illimitato di volte, come avere un credito infinito ad un coin-op.
Insomma, è stato un Cazzata Time® a tutti gli effetti.

A proposito di Jon e della sua morte apparente, non si può non notare come la serie abbia inevitabilmente perso anche una delle sue caratteristiche peculiari: il fatto che chiunque, e in qualsiasi momento, potesse morire. Ormai è chiaro che personaggi come Jon, Danerys, Tyrion e persino Jaime arriveranno fino al finale di serie. Dunque nessuna apprensione se Jon viene trascinato sott’acqua a 200° sotto zero da due non morti che non hanno neanche necessità di respirare. Così come nessuna apprensione aveva destato il finto cliffhanger con Jaime “inabissato” nel lago salvato – nella prima scena dell’episodio successivo – in un modo che neanche un’overdose di sospensione dell’incredulità avrebbe potuto render plausibile. 

Poi, dall’altro lato, è chiaro che alla battaglia in sé e per sé cosa gli puoi mai dire? È stato un durello continuo, una cosa che neanche Sting quando fa sesso tantrico: alcuni tra i guerrieri più amati della serie assediati sotto la neve da un esercito di non morti, spade di fuoco che Carlo Verdone levati, draghi, il Re della Notte, lo zio Benjen con le bolas infuocate. Mancavano solo un sottomarino nucleare e Dom Toretto su una Lamborghini arancione.

Ma c’è anche un’altra questione che sta facendo impennare l’indignometro dell’internerd, mi riferisco agli spostamenti veloci. 

E ci sta che a questo proposito ci sia un po’ di malcontento. Tutti ci siamo accorti che questa season 7 ha un ritmo frenetico, cosa a cui non eravamo abituati visti i tempi compassati delle precedenti stagioni. Il motivo è presto detto: HBO avrebbe preferito si andasse avanti per 9-10 stagioni, i due showrunner no. Loro avevano già in mente come e quando chiuderla e, a maggior ragione adesso che non sono più legati ai libri di Giorgione Martin, procedono spediti verso la conclusione (va anche detto che, probabilmente, dopo 8 anni vogliono dedicarsi ad altro, tant’è che hanno già annunciato la serie che realizzeranno post-GoT). A questo va aggiunto che nell’ultimo libro pubblicato da Martin, A Dance With Dragons, le storyline dei vari personaggi continuavano a divergere e, per molti versi, era diventato frustrante ed eccessivamente dispersivo: non era più possibile una trasposizione fedele in TV.
Anche se è vero che un po’ di decompressione narrativa avrebbe senz’altro giovato a questa stagione (se avessero diluito gli eventi di queste 7 puntate nelle canoniche 10, avremmo trovato più plausibili gli spostamenti veloci con il pip boy e saremmo stati tutti più felici per altre 3 ore nei 7 Regni), dall’altro lato il budget stagionale sarebbe rimasto lo stesso ed inevitabilmente sarebbe calata la spettacolarità delle battaglie. Insomma, il fast-forward della stagione 7 è stato lo scotto da pagare per avere la battaglia dell’altopiano e l’assedio oltre la barriera realizzati con quella qualità tecnica. Non potevamo pretendere la botte piena di vino di Arbor e la moglie ubriaca.

Questo per fare l’avvocato del diavolo, ma andiamo agli inevitabili ‘storcimenti’ di naso di questo episodio in particolare.

Se nelle precedenti puntate, la questione spostamenti poteva essere imputabile al fatto che la narrazione non fosse scandita nel migliore dei modi e lo spettatore, di conseguenza, non avesse la percezione del tempo che passava tra una scena e l’altra, stavolta si è un tantino esagerato. A questo proposito, ho trovato un interessante pezzo su UPROXX che vi riassumo per sommi capi.

Questa è una mappa dei 7 Regni e i due punti cerchiati in rosso sono il Forte Orientale e la Roccia del Drago:

Le due località distano, in base ai dati ricavati dai libri di Giorgione ‘il pacioso’ Martin, circa 2.400 chilometri, più o meno la distanza che c’è tra Messina ed Amsterdam (sì ok, sono cose da fissati ma io ai fissati ci credo). In quest’altra mappa hanno piazzato come riferimento gli USA e la Gran Bretagna per far meglio comprendere la portata della distanza:


Ora, ipotizzando che un corvo viaggi a 60-65Km/h, per coprire questo tragitto, e portare il messaggio alla Roccia del Drago, ci vorrebbero circa 37 ore. Senza considerare che durante il viaggio, magari, il corvo possa aver bisogno di un paio di soste per un camogli in Autogrill o per cambiare l’acqua al pesce.
A questo aggiungete il tempo necessario a Daenerys per indossare il suo ricercato outfit da neve e volare coi draghi oltre la Barriera ed aggiungete anche il tempo impiegato da Gendrythe fastest man in the 7 kingdoms – per arrivare al Forte Orientale. Quindi, in teoria, la compagnia di Jon sarebbe rimasta una cosa come 4-5 giorni al centro di un lago ghiacciato senza cibo né acqua, il tutto in barba all’assideramento. 

Insomma, questo episodio ci ha mostrato quanto di meglio (un’orgia di epica fantasy) e quanto di peggio (una fretta incredibile di chiudere la serie) Game of Thrones abbia da offrire.


 – L’Epica™ –

E, da un certo punto di vista, è un peccato che proprio adesso che stiamo avendo tutte le reunion e le battaglie che abbiamo atteso per anni, ci sia da rammaricarsi perché ‘poteva andare meglio di così’.

Intanto la prossima settimana, purtroppo, è già season finale, eccovi il promo:

Si preannuncia un royal rumble con quasi tutti i protagonisti della serie riuniti in un’unica location. E se il Re della Notte e Viserion dovessero avventurarsi in una gita fuori porta? A questo proposito viene da chiedersi: la famosa ombra del drago in volo su Approdo del Re presente nella visione di Bran appartiene allo zombie Viserion?

PS avete notato che il Mastino si è imbarcato con Jon e Daenerys: che il tanto atteso Cleganebowl sia finalmente alla porte?

Queste e molte altre risposte le avremo la prossima settimana, se vi va di commentare o risentirci per il season finale, vi ricordo la mia pagina facebook: 

Si ringrazia la pagina Facebook Game of Thrones ITALIA

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1 commento su “TWR la (psico)analisi di Game Of Thrones 7×06: Il Re delle Botte

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