Così, all’improvviso, da alcuni giorni è disponibile su Netflix la prima stagione di Dirk Gently Agenzia di Investigazione Olistica, una serie TV che, per vari motivi, ha subito catturato l’attenzione di chi mastica un po’ di sana cultura pop. Innanzitutto perché Dirk Gently è il protagonista di una serie di romanzi di Douglas Adams che – se non lo sapete sapevatelo – è l’autore di quel folle cult de La Guida Galattica per Autostoppisti. In secondo luogo ad attirare l’attenzione è lo showrunner della serie, Max Landis che – anche in questo caso se non lo sapete sapevatelo – è il figlio di John Landis che non penso abbia bisogno di presentazioni. Max, proprio come suo padre, è poliedrico e decisamente prolifico, oltre a pubblicare quasi giornalmente video sul suo canale youtube uptomyknees in cui commenta praticamente qualsiasi cosa, è stato lo sceneggiatore del sorprendente Chronicle, film del 2012, ed ha avuto un ottimo riscontro da parte di pubblico e critica per la sua miniserie a fumetti Superman American Alien. A Landis ed Adams aggiungete il nome di Elijah Wood, un attore che, a chiunque abbia amato ll Signore degli Anelli di Peter Jackson, rievoca sempre bei ricordi. E così il gioco è fatto: vedere Dirk Gently Agenzia di Investigazione Olistica materializzarsi all’improvviso nella lista programmi Netflix vi porta a dargli una chance e, ve lo dico subito, la fiducia è ben riposta.
– guardateci! –
Quello di Landis è un adattamento molto molto libero del lavoro di Adams ma in questo caso non è importante la fedeltà narrativa al materiale sorgente, quanto la voglia di creare uno sfrenato racconto di folle fantascienza in perfetto stile Adams. Lo spiegava lo stesso Landis durante l’ultimo San Diego Comic Con:
Per permeare ancor di più la serie di un’atmosfera straniante, Landis ha affidato la realizzazione della colonna sonora originale a Juan Cristobal Tapia de Veer detto Cristo, un nome che di certo non vi dirà nulla. Cristo, però, è noto per aver realizzato la soundtrack di Utopia e qui si rende indispensabile un piccolo volo pindarico: Utopia è una serie pressoché sconosciuta qui nel belpaese (dove non è mai stata trasmessa da nessuna emittente) che mischiava cospirazionismo, thriller e fantascienza trasmettendo, grazie ad un comparto tecnico eccellente, un perenne senso di inquietante alienazione. Diventò in breve un piccolo cult al punto che la HBO ne ha acquisito i diritti per realizzarne una versione made in USA che però ad oggi è prevista per il duemilaemai (della serie britannica ne parlai tempo addietro qui). Oltre alle musiche elettroniche fortemente caratterizzate che ne rievocano le atmosfere, nel suo Dirk Gently Max Landis ha innestato alcuni altri elementi di Utopia: il concept di Bart, l’assassina olistica, ricorda non poco il personaggio di Jessica Hyde, così come il giubbotto giallo indossato da Dirk nei primi episodi sa tanto di omaggio al look di un altro dei personaggi di Utopia, lo spietato e strambo Arby.
E di stramboidi in Dirk Gently ce ne sono davvero tanti: un numero incalcolabile di freak e personaggi grotteschi viene calato, ad un ritmo folle, in un tornado di eventi fortuiti e (apparentemente) sconnessi. E in questa prima stagione di 8 episodi (prima che lo chiediate: la serie è già stata rinnovata, la season 2 è attesa per il prossimo autunno) è proprio il caos il principale punto di forza. Mi spiego meglio: i primi 4 episodi calamitano l’attenzione soprattutto per l’assurdità di situazioni e personaggi: viaggi nel tempo, scambi di personalità, omicidi, punkabbestia, polizia, FBI, CIA, cani, gatti, squali e rinoceronti. Poi, nella seconda parte della stagione, i pezzi cominciano a combaciare e confluire e la storia scorre via che è una bellezza.
Dirk Gently Angezia di Investigazione Olistica si rivela una serie decisamente divertente zeppa di personaggi altrettanto divertenti. Ma c’è un piccolo neo, mi riferisco a Dirk Gently. E infatti è proprio il protagonista interpretato da Samuel Barnett, l’unico a non avermi convinto del tutto: il suo Dirk è logorroico portatore di un insano ottimismo buonista di cui non sarebbe capace neanche Ned Flanders strafatto di stimolanti e dunque, in alcuni frangenti, stanca. Al contrario molto ben riuscito è il co-protagonista Todd interpretato da Elijah Wood: Todd, in pratica è lo stesso personaggio che Wood interpretava in Wilfred, una sit-com niente male di FX cancellata un paio d’anni fa.
Grazie a questa variopinta galleria di macchiette, all’ottimo intrattenimento offerto e ad altre iniziative collaterali (come la prossima pubblicazione da parte di Saldapress del fumetto di Dirk Gently realizzato da IDW), ho la sensazione che stiamo assistendo alla nascita di un franchise promettente. Action figures and Funko POP are coming.
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