TWR Batman V Superman Ultimate Edition: vale la pena di vederlo?

Da pochi giorni è disponibile in blu-ray o in digital download sulle principali piattaforme, l’Ultimate Edition di Batman V Superman: Dawn of Justice. Si tratta di una director’s cut con mezz’ora di scene inedite che portano il film alla ragguardevole durata di tre ore tonde tonde.

Ma, prima di sproloquiare sulla bontà di questa nuova versione più grossa più lunga e tutta intera by Zack Snyder, vediamo di capire cosa c’è “in più” rispetto a quanto visto in sala. 
In prevalenza le scene inedite sono inserite nella parte pre-conflitto del film, cioè prima delle ‘bbotte tra Batman e Superman. La sequenza in Africa è più corposa e le successive indagini di quella scassamaroni prezzemolina di Lois sul proiettile che le perfora la Moleskine, mostrano finalmente l’identità del personaggio interpretato da Jenna Malone, attrice che aveva già lavorato con Zack Snyder in quell’insensata accozzaglia audiovisiva di Sucker Punch. Alcuni di voi ricorderanno che, prima dell’uscita del film, in rete circolavano parecchi rumor, molti dei quali volevano che la Malone fosse Barbara Gordon. Beh, non è vero, è solo la tipa della scientifica. Va detto, per dovere di cronaca, che il personaggio interpretato dalla Malone ha una controparte fumettistica, si tratta infatti della dottoressa Janet Klyburn, scienziato degli S.T.A.R. Labs nei fumetti DC comics.

Le indagini di Clark sul “batvigliante di Gotham City” vengono approfondite e la vicenda dell’uomo marchiato da Batman all’inizio del film ha degli ulteriori sviluppi. Anche l’esplosione del Campidoglio ha uno spazio notevolmente ampliato, soprattutto per quanto concerne le conseguenze della carneficina.
Tutti frammenti che giovano a preparare al meglio il campo allo scontro tra il cavaliere oscuro e l’azzurrone (che non è poi così tanto azzurro visti i filtri e la desaturazione “dark” voluta da Snyder) ma, purtroppo, neanche questo migliora la caratterizzazione di Clark/Superman che risulta bidimensionale esattamente come nel BvS visto al cinema. 

Per quanto riguarda la seconda parte del film, quella “di menare” che vede lo scontro tra Batman e Superman prima e tra la trinità DC e Doomsday dopo, l’unica aggiunta di rilievo è la scena dell’arresto di Lex che mostra una proiezione di quello che sarà il villain del film Justice League, ovvero Steppenwolf. Una sequenza questa che rende molto più comprensibili i vaneggiamenti di Lex a Bats in chiusura di film.

Il finale, per il resto, è praticamente identico, ho solo avuto la sensazione che Snyder abbia inserito qualche scoppio di mortaio in più – ovviamente in slow motion – nel funerale di chiusura. 

In buona sostanza la parte preparatoria al conflitto è stata ampliata a ben un’ora e 50 minuti; mantenendo i restanti 70 minuti di film focalizzati sui pugni. Ed è vero che così BvS funziona meglio, è più equilibrato ed il conflitto tra i due big risulta più credibile, ma tutto viene comunque spazzato via dal perculatissimo snodo narrativo del mignolino tra i due contendenti che culmina con l’ormai celeberrimo “Martha will not die tonight”. Una tra le più clamorose topiche di sceneggiatura del cinema americano che troppo spesso viene superficialmente attribuita a Snyder ma che, più correttamente, andrebbe imputata ai due sceneggiatori Goyer e Terrio.


– Sì, Terrio ha vinto un Oscar per la sceneggiatura di Argo –

Ci sono, naturalmente, altri aspetti di BvS a cui l’aumento del minutaggio non ha potuto porre rimedio. Esempio pratico è la famosa sequenza post-apocalittica Mad Batman: Darkseid Road che ok, è visivamente uno sballo e Batman con l’impermeabile è una gran figata, ma resta comunque slegata dal resto del film come una palla di gelato al pistacchio sopra un piatto di maccheroncini alla norma.

Quindi, assodato che in tre ore il film acquista (solo nella prima metà) una maggiore armonia narrativa, viene però da porsi delle domande: ci volevano davvero tre ore piene per rendere credibile un conflitto tra due uomini col mantello? Con una sceneggiatura più organica non si sarebbe potuto ottenere lo stesso risultato in un minor tempo di proiezione? E in ogni caso: come hanno fatto alla Warner a non accorgersi che le sforbiciate date al montaggio che è finito in sala, avevano pesantemente nuociuto al film?

Insomma, ne vale la pena? Se vi era piaciuto al cinema, senz’altro sì. Se non vi era piaciuto, potrebbe essere un buon modo per rivalutare ulteriormente i pregi del film come il Batman di Ben Affleck e magari – perché no – arrivare a dire “beh, è meno peggio di come lo ricordavo”. Le principali criticità del film, tuttavia, sono ancora lì in bella mostra e quindi la vostra reazione ai 30 minuti di girato extra potrebbe anche essere questa:

 

Io vi saluto ricordandovi di fare un salto sulla mia pagina Facebook, l’unica pagina che ha fatto ridere anche Ben Affleck:

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