The Ranch, il coraggio di andare indietro

Il primo aprile Netflix ha aggiunto in catalogo una sit-com, si proprio una sit-com tradizionale con risate registrate e location statiche. Non era un pesce d’aprile ma la nuova produzione originale, The Ranch, creata da Don Reo e Jim Patterson noti per lavori come Due uomini e Mezzo.

Tutto gira attorno alla famiglia Bennett proprietaria di un ranch in una piccola cittadina del Colorado, il patriarca burbero, misantropo e legato al passato è Beau Bennett interpretato da Sam Elliott e dai suoi baffi (Il grande Lebowski, La regola del silenzio, Hulk). Poi c’è la moglie Maggie che gestisce un bar in città e vive in una roulotte proprio fuori da quest’ ultimo dopo essersene andata da casa 15 anni fa interpretata da Debra Winger che non ha bisogno di presentazioni, è stata personaggi dello spessore di Wonder Girl (ESTICAZZI). Ed infine arriviamo ai due fratelli, Colt Bennett giocatore (o meglio ex) semi professionista di football che torna in città dove è un idolo dai tempi del liceo ed è interpretato da Ashton Kutcher (che ha era tra i protagonisti delle ultime tre stagioni proprio di Due uomini e Mezzo) ed il fratello Shooter interpretato da Danny Masterson (That  ‘70s Show), personaggio quest’ultimo che devo dire ho trovato a dir poco esilarante. 

Nel cast figurano anche Elisha Cuthbert nel ruolo della ex di Colt Abby (la ricordate nella Ragazza della porta accanto? Ecco il tempo passa per tutti) e l’esplosiva Kelli Goss ragazza 23enne di colt (non so per cosa citarvela ma di sicuro io non la dimenticherò dopo questa magnifica interpretazione).

Insomma atmosfere country per una serie old style che non mi aspettavo, l’ho trovata spassosa e devo dire che ancora una volta Netflix si è dimostrata coraggiosa a puntare su un prodotto che poteva essere considerato vecchio. Invece, nonostante il salto nel passato, il risultato è gradevole ed il fatto che il network cerchi sempre di venire incontro alle esigenze del pubblico con una programmazione il più variegata possibile, è estremamente incoraggiante.
Quindi: viva Netflix! A questa mia ultima frase Beau risponderebbe “che cazzo è Netflix?”

 

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