X-Files 10×04 analisi e recensione

Dopo i fuochi d’artificio di settimana scorsa The X-Files torna con un episodio sicuramente potente  che però lascia anche qualche dubbio. Ma ne parleremo più avanti. (Seguono spoiler)

L’azione si svolge a Philadelphia laddove dei funzionari comunali sono intenti a cacciare in malo modo i senzatetto da una zona della città che deve essere “bonificata”. Poco dopo il responsabile delle bonifiche (interpretato da Alessandro Juliani, il Felix Gaeta di Battlestar Galactica) viene letteralmente fatto a pezzi da un gigantesco mostro dalle fattezze umane.

Mulder&Scully giungono sul posto per indagare poiché “hanno esperienza con questo genere di casi” (cit.). Ma il duo viene immediatamente separato da una telefonata di William jr., fratello maggiore di Scully, che avverte la sorella che la loro madre si trova in ospedale in condizioni critiche. Dana si imbarca sul primo volo per Washington e prende il suo posto al capezzale della madre morente.

Mulder resta quindi da solo ad indagare, e trova una connessione tra uno strano murale raffigurante un mostro umanoide ed il delitto. Interrogando i senza tetto scopre che quel mostro è l’unico difensore dei loro diritti e che lo street artist che ha realizzato il disegno si fa chiamare Trashman (interpretato dal cantante dei Rancid, Tim Armstrong).

Ma il pannello su cui è raffigurato il murale viene trafugato da due rigattieri che pensano di tirare su qualche dollaro con la vendita dell’opera. Piano che però dura pochi minuti perché la creatura assassina si materializza davanti ai loro occhi e li squarta vivi.

Intanto nell’ospedale di Washington, Mulder raggiunge Scully proprio quando la madre di lei pare riprendersi. La signora Scully ha una sola richiesta: ascoltare per l’ultima volta la voce di Charlie, il suo figlio minore con il quale non si parla da molti anni. Esaudito l’ultimo desiderio, la donna spira ricordando a Dana che anche lei ha un figlio di nome William.

Scully è sconvolta: non soltanto ha appena perso la madre, ma questa prima di morire le ha ricordato di avere un figlio da qualche parte. Ma nonostante il lutto e la disperazione, torna immediatamente a coadiuvare il collega nelle indagini.

I due agenti dell’FBI riescono a trovare Trashman. L’artista svela loro che i mostri che stanno seminando il panico in città sono una sua inconsapevole creazione. Li ha creati su carta e gesso con l’idea di raffigurare dei paladini degli ultimi, ma improvvisamente le creazioni hanno preso vita, come dei Golem. E come i corrispettivi della tradizione ebraica, hanno cominciato a farsi giustizia da soli.

I “Golem di spazzatura” portano a termine la loro opera di pulizia, uccidendo gli ultimi due aguzzini dei senza tetto. Fatto ciò svaniscono nel nulla. In chiusura troviamo i due agenti struggersi su William: hanno realmente fatto bene a dare in adozione il loro bambino?

L’episodio 10×04 Home Again è sicuramente a tinte forti. Forti sono i messaggi che trasmette: un’idea può letteralmente prendere forma e cambiare (nel bene e nel male) il mondo; oppure, un problema è tale solo quando è davanti ai nostri occhi, appena si allontana dal nostro campo visivo non è più affar nostro. Questo è il dilemma di Trashman che crea i suoi mostri e poi si nasconde per non doverli vedere. Ma anche dei benpensanti, che vogliono trasferire i senza tetto per non averli di fronte alla loro vista. Siamo sempre i perbenisti di qualcun altro. Ma è chiaramente il dilemma di Mulder e Scully: aver dato in affidamento il figlio non ha risolto il problema, anzi il non vederlo rende la loro vita ancora più angosciante.

Ma le tinte forti dell’episodio sono soprattutto nella messa in scena. Il carattere gore è esplicito fin dalle prime battute. Eccezionale la scena del massacro della rappresentante del comitato scolastico, che viene uccisa, mutilata e gettata nel trita rifiuti. Il tutto con in sottofondo Downtown di Petula Clark. Vedendo la sequenza mi è venuto in mente l’episodio 4×02 Home (guarda che coincidenza!), dove i mostri di turno massacrano in maniera brutale lo sceriffo del paese e la moglie accompagnati dalle note di Wonderful, Wonderful di Johnny Mathis .

Positivo anche l’inserimento della trama orizzontale, che ormai sembra chiaro riguardare le sorti del giovane William. Fantastica la Anderson nella sua interpretazione: il suo dolore si può quasi toccare con mano. Ed è stato bello rivedere, sebbene per poche scene, Margaret Scully (Sheila Larken).

La parte debole dell’episodio sta nel caso della settimana. L’idea dei Golem, per quanto non originale nella serie, aveva grosse potenzialità ma lo svolgersi dell’azione non è del tutto accattivante. Innanzitutto i nostri due agenti sono due semplici spettatori degli eventi. Se utilizziamo la teoria di Amy di The big bang Theory sui Predatori dell’arca perduta, ovvero che Indy nello svolgimento del plot è del tutto ininfluente, vi renderete conto che anche in questo contesto calza a pennello: con o senza Mulder e Scully, i golem sarebbero stati creati, avrebbero ucciso tutti e sarebbero svaniti nel nulla.

Invece la peculiarità dei due agenti X è che spesso e volentieri si mischiano col caso su cui indagano, determinandolo il più delle volte o addirittura rendendosi protagonisti. Inoltre mi è parso frettoloso e stiracchiato il finale, che ti lascia quel senso di incompiuto che è ben diverso dal senso dell’indeterminato tipico di X-Files. Ma nonostante tutto resta complessivamente un buon episodio che fa bella mostra di se in questa miniserie fino ad ora davvero riuscita.

Curiosità: Home Again doveva essere in realtà l’episodio 2, successivamente la Fox ha deciso di stravolgere l’ordine delle puntate. Perché lo ha fatto? Questo è davvero un X-Files!

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