Dopo le incredibili peripezie del primo volume, Great Pacific amplia il raggio della sua narrazione, riportandoci sullo stato del New Texas in compagnia di Chas Wortinghton III e del bizzarro mondo della gigantesca chiazza di rifiuti galleggiante del Pacifico.
Dopo averci mostrato la creazione di un nuovo stato sovrano, Joe Harris (testi) e Martìn Morrazzo (disegni) delineano il difficile percorso di affermazione/accettazione che sottintende alla creazione di un nuovo Stato. Se nel primo volume Chas e il suo fidato amico Alex si trovavano a dover combattere con nemici interni ed esterni, questa volta è tempo di cercare legittimità fuori dai movimentati (in tutti i sensi) confini del New Texas. Il passaggio successivo quindi è quello della politica: cosa fa di una realtà territoriale un vero e proprio Paese autonomo? Il confronto con l’estero e una riconosciuta importanza nel panorama politico mondiale.
Questo secondo volume quindi potremmo definirlo “della politica”, la componente necessaria per la crescita di uno Stato. Anche se fare politica non è sempre una scelta pulita e a volte bisogna scendere a compromessi soprattutto con se stessi. Ragion per cui Chas cerca legittimità in uno stato crudele e spietato come la Rhodesia dell’Ovest, stato africano vittima di un regime militare impegnato in una pulizia etnica dei propri confini. Il personaggio che farà da tramite con Chas sarà Okonkwo, un esperto politico e abile diplomatico che cercherà di portare Chas ad abbracciare la sua causa, coinvolgendo il giovane statista in qualcosa di molto pericoloso.
Non manca anche questa volta una forte componente d’avventura, soprattutto per quel che riguarda il filone narrativo legato a Zoe, la pazza aviatrice conosciuta nel primo volume. Chas decide di fidarsi di lei, mettendola sulle tracce di un gruppo di terroristi che vogliono a tutti i costi affondare lo Stato del New Texas (e leggendo vi renderete conto che “affondare” è la parola giusta). Infine il cervello sempre all’opera di Wortinghton cercherà una soluzione alla continua deriva della sua nazione, in perenne movimento e quindi di difficile definizione per il panorama geopolitico. Anche in questo caso non mancheranno le sorprese.
Penserete che mi sia dilungato fin troppo sulla trama, questa volta. In realtà ho detto veramente poco sui tanti avvenimenti che caratterizzano questo secondo volume di Great Pacific. Lo stile dei due artisti è sempre inconfondibile, sia per il tratto, realistico e cartoonesco allo stesso tempo, di Morrazzo, sia per il modo di narrare di Harris. Pagina dopo pagina, conosciamo ed esploriamo nuovi tratti del carattere dei personaggi, i quali si fanno incredibilmente complessi e articolati, ma allo stesso tempo definiti e coerenti con le scelte e le azioni vissute in precedenza. Ritroviamo contesti, relazioni e dialoghi sempre posti sotto differenti punti di vista, rendendo la narrazione fluida e interessante. Dopo un exploit sparato a razzo, il volume pian piano rallenta per poi renderci conto solo quando è troppo tardi di essere in cima ad una salita, pronti a saltare nuovamente giù: il ritmo è nuovamente altissimo e il finale del volume altro non è che il salto mozzafiato che precede una nuova scalata.
Non perdetevi quindi questo secondo volume di Great Pacific dal titolo Costruire una Nazione, pubblicato in Italia da Saldapress (che come al solito non sbaglia un colpo sia per formato che per qualità dello stesso) se volete una lettura diversa dalle solite, intrigante e che sappia placare la vostra sete di spionaggio, macchinazioni internazionali, umorismo e azione “ai confini della realtà”. Noi ci rileggiamo alla prossima.
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