Dopo Jurassic Park, un altro attesissimo franchise torna al cinema in questa estate 2015: Terminator.
Marty e Doc, giustamente, si pongono delle domande:
Prima di parlare di Genisys, però, facciamo un breve recap della saga di Terminator. Partendo dai primi due capitoli, dei supercult assoluti diretti da James Cameron, per passare al crollo di T3 ed alla successiva confusione totale nella gestione del franchise.
Il tutto facendoci accompagnare dall’indimenticabile colonna sonora.
Terminator (1984). Due tizi nudi arrivano sulla Terra dal futuro: uno è un Kyle Reese, l’altro un robot assassino, il T-800 (Schwarzy). Kyle deve salvare Sarah Connor, madre del futuro leader della resistenza umana contro le macchine, da Arnold Schwarzenegger. Ci riuscirà e inoltre la copulerà con veemenza.
Pietra miliare della fantascienza.
Terminator 2 (1991). Due tizi nudi arrivano sulla Terra dal futuro: uno è il T-800 Schwarzy che ora – plot twist! – è diventato buono ed è un simpatico compagnone per il giovane John Connor (in pratica è un buddy movie), l’altro è l’inarrestabile T-1000 fatto di acciaio liquido.
Hasta la figata, baby!
Terminator 3 (2003). Due tizi nudi arrivano dalla Terra dal futuro: uno è il solito T-800 Schwarzy, l’altro è quel gran pezzo della Terminator, una bonazza di acciaio liquido. John Connor è interpretato da un passante sorteggiato a caso con un’estrazione. Il plot è terribilmente già visto ed il film una noia mortale.
Trionfo del riciclaggio più becero, apoteosi del vuoto pneumatico degli anni 2000.
Terminator Salvation (2009). Finalmente ci troviamo in questo cazzo di futuro distopico dominato dalla macchine di Skynet e John Connor non è più un ragazzino in preda agli sbalzi ormonali ma il leader della resistenza. Il franchise si evolve e vengono introdotti nuovi personaggi come l’ibrido uomo-Terminator Marcus (che, per tradizione, viene fatto uscire nudo dal bunker in cui era relegato). Cast niente male con protagonisti Christian Bale (John Connor) e Sam Worthington (Marcus), purtroppo c’era anche Bryce Dallas Howard, la figlia di Ron Howard vista anche in Jurassic World che recita come un bonsai secco.
Un bell’action movie che rivitalizza un franchise che sembrava morto.
Arriviamo così al 2015.
Dopo quella merda totale di T3, Salvation aveva preso una nuova e valida direzione e sarebbe stato logico continuare su quel solco. E invece NO!
Quei gran geni degli sceneggiatori prendono di nuovo Kyle Reese, Sarah Connor, John Connor ed il T-800 Schwarzy, li mettono nel frullatore per cambiare un po’ i ruoli, li riscaldano nel microonde e tirano fuori un pre/sequel-retcon/reboot diretto da Alan Taylor (già regista di Thor: The Dark World e di parecchi episodi di Game of Thrones): il passato è cambiato e Sarah Connor nel 1984 non è più una fragile cameriera da fast food ma una cazzuta guerrigliera che va in giro con il T-800 Schwarzy e lo chiama “papà”... e non mancheranno i siparietti in stile “Ti Presento i Miei” con il T-800 nei panni del suocero geloso.
Come è potuto accadere tutto ciò? Un misterioso figuro (sicuramente un produttore hollywoodiano) ha mandato un T-800 indietro nel tempo prima del 1984 creando un bim bum bam spaziotemporale. E poi ad incasinare ancor di più la timeline ci ha pensato il T-800 Schwarzy che, sfruttando la tecnologia del 1984, è riuscito a costruire una macchina del tempo con un Commodore 64 e la fibbia di una cintura El Charro. McGyver sarebbe orgoglioso…
Si creano così una serie di passati e futuri alternativi. In una di queste realtà il T-800 Schwarzy diventa perfino governatore della California…
Ah, già: quello è successo davvero.
Nel futuro in cui arrivano Sarah, Kyle e “papà”, Skynet non è più nascosto all’interno di un programma di controllo missilistico ma in un software che è una via di mezzo tra Facebook ed iCloud. A questo punto scatta un remix dei soliti elementi dei primi 3 film: un Terminator villain sempre più evoluto, un lungo inseguimento in auto, la necessità di far esplodere tutto col C4 prima che Skynet si attivi, Arnold col fucile canne mozze spara al Terminator liquido che indietreggia e si rigenera…etc. etc. Anche se devo ammettere che quando alla fine Schwarzy ti dice “I’ll be back”, ecco lì, nonostante il déjà vu, ti scappa un sorriso compiaciuto.
Per quanto riguarda il cast vi dirò che Emilia Clarke è meno peggio come Sarah Connor che nei panni Danerys Santanché LaQualunque Targaryen, Jai Courtney (che vedremo in Suicide Squad) non è malaccio come Kyle Reese, mentre questo tale Jason Clarke, che ha recitato (male) anche in Apes Revolution, è intenso come un comodino a muro (e poi considerato che ha “ereditato” il ruolo di John Connor da Christian Bale, il paragone è davvero impietoso…).
E poi c’è Arnold. Lui, che non è invecchiato male come il franchise di Terminator, il suo lo fa sempre perché come ama ripetere il T-800 “è vecchio ma non obsoleto”. La scena in cui ride, inoltre, andrebbe rivista in loop per un centinaio di volte…
Come avrete capito dal mio vaniloquio, il vero problema di questo film è che è troppo ancorato al passato e guarda decisamente poco al futuro. Un paradosso per un film di fantascienza la cui spina dorsale sono i salti nel tempo, non trovate?
Salvation si era staccato – finalmente – dal filone originale progredendo e prendendo il largo, con una trama profondamente rivista rispetto ai predecessori ma coerente con le tematiche del franchise. Genisys, invece, è troppo ripetitivo e legato ai tanti cliché dei primi film che, trent’anni dopo, non funzionano più.
Un’altra aggravante è che – potenzialmente e con degli sceneggiatori con delle IDEE – la saga di Terminator consentirebbe infinite possibilità di sviluppo. Paradossalmente Jurassic World, nonostante sia vittima di un franchise a dir poco rigido (devi mettere delle persone su un’isola con dei dinosauri e stop) è riuscito meglio perché, pur non portando nulla di nuovo, almeno è divertente.
Non resta che sperare che quando tra 5-6 anni Hollywood deciderà di riproporci l’ennesimo Terminator, a John Connor, Kyle Reese ed al T-800 non dimentichino di aggiungere un piccolo ma fondamentale ingrediente: un’idea.
Se volete evitare che un Terminator giunto dal futuro venga a citofonarvi a casa, vi ricordo l’ineluttabile like alla pagina facebook più colta ed intellettuale dell’internet. Si aprirà magicamente cliccando sull’immagine sottostante: