Welcome back! Rieccoci con la quattordicesima edizione della rubrica settimanale Thank God Is Wednesday, stavolta in edizione sintetica. Sempre a causa della dannatissima vita, dovrete accontentarvi di una rapida rassegna sulle numerose testate statunitensi di questa settimana. In coda alle recensioni ci saranno Link e commenti ai DC Sneak Peak di questo Mercoledì. Cominciamo!
Secret Wars #2 – Hickman/Ribic
Crisis On Marvel Multiverse – Act Two: Battleworld
Everything Dies
L’Universo Marvel è definitivamente morto, è giunto il momento del Battleworld. Dopo l’epica sequenza d’azione del primo numero, Secret Wars#2 cambia radicalmente approccio proponendoci una oversized issue affascinante in cui viene presentato il Battleworld, terreno su cui sicuramente si svolgerà tutto il mega-evento. Il nuovo mondo creato da Jonathan Hickman è semplicemente fantastico: se dalle preview l’impressione era quella di un patchwork di personaggi provenienti da differenti timeline o elseworld del mondo Marvel, magari indipendenti l’uno dall’altro e coinvolti improvvisamente nel cataclisma spazio-temporale, vi sbagliavate di grosso.
Potremmo definire il Battleworld come una sorta di enorme Stato Federale: numerosi Reami parzialmente indipendenti su cui veglia un unico sovrano, il Dio di questo mondo. Hickman ci accompagna in un viaggio alla scoperta della sua neonata creazione: attraverso dialoghi perfetti e versioni alternative di personaggi familiari al lettore come Dr Doom, Future Foundation, Stephen Strange e Mr Sinister, l’autore dona una profondità storica al Battleworld senza precedenti, riuscendo in poche pagine ad annichilire la possibile sensazione di smarrimento nei confronti di un nuovo mondo appena creato. Da sempre abile nell’impostare storie ad ampio respiro, Hickman ripropone la narrazione densa di SW#1 senza farla crollare sotto il peso dell’esorbitante quantità di informazioni. Il risultato è una issue coesa, complessa e stimolante per il lettore attento a notare ogni particolare.
Hickman crea un mondo intrigante dalle possibilità infinite, ridando dignità e potenza alla parola “evento”, divenuta oramai sinonimo di spazzatura. Come se questo non bastasse ad invogliare il lettore a ripercorrere la storia Marvel per godersi questo evento al 100%, l’orgasmo artistico provocato da Esad Ribic e le sue tavole su Secret Wars vale da solo il prezzo del biglietto. Anni ed anni ad aspettare un crossover di qualità e finalmente è arrivato.
Convergence #6 – King/Lobdell/Benes
Garbage
Grazie a questo crossover, la definizione “Evento Spazzatura” presente del Vocabolario Fumettistico Inesistente ha ultimamente assunto un nuovo significato. Jeff King in realtà non è un autore ma un minuscolo essere nascosto in qualche circonvoluzione della mia corteccia cerebrale che si attiva soltanto nel momento in cui leggo Convergence. In quell’esatto istante, per tutta la durata della issue, inizia a schiaffeggiare il mio cervello ma senza davvero farmi del male, no. Piccole bottarelle umilianti per ricordarmi quanto sono stato stupido a dare un’altra possibilità alla sua opera invece di mangiarla, frullarla o utilizzarla come tappetino per la doccia.
Dopo 6 issue e una innumerevole quantità di Tie-In, Convergence lascia ancora perplessi: la mancanza di contestualizzazione e dettaglio nella narrazione e il distacco dai personaggi causato da una caratterizzazione mediocre e spesso amorfa, elimina ogni tipo di coinvolgimento e fascino dalla lettura. In Convergence#6 vengono gettati nella mischia gli eroi New52 ma nemmeno questa svolta è in grado di dare mordente ad uno storytelling ossessionato dal Dick Grayson di Terra-2 e dalla redenzione di Telos, entrambi impostati palesemente come Deus Ex Machina per la lotta contro Deimos. L’evidente superficialità che permea Convergence è irritante ed offensiva.
Ed Benes rende Convergence#6 perlomeno sopportabile grazie ad un comparto artistico dettagliato, sia nella rappresentazione dei personaggi che nei layout. Questo però non cambia le carte in tavola: consigliare la lettura di Convergence equivale al raccomandare ad una persona di guardare il monitor spento del proprio Pc per una ventina di minuti. Una totale ed irrecuperabile perdita di tempo. Non leggete questa merda.
Thor #8 – Aaron/Dauterman
Who Are You?
Dopo sette issue di mistero, Jason Aaron risponde alla domanda che da tempo assilla i lettori della sua testata: Chi è la nuova Dea Del Tuono? Sin dal primissimo numero della serie, la nuova Thor è sempre stata un personaggio solitario. Dopo aver assistito agli intrighi tra la Roxxon e Malekith e al vecchio Dio Del Tuono declassato ad Odinson, Odino pare non aver accettato il cambiamento nel pantheon Asgardiano e ha intenzione di recuperare il Mjolnir che dovrebbe appartenere di diritto a suo figlio. Perso il senno per la faccenda, si allea con il suo malvagio fratello, il Dio Della Paura Cul Borson, mettendolo alla guida del Destroyer per sconfiggere l’usurpatrice.
Una pletora di donne Marvel guidate da Freya e Odinson, da Lady Sif a Black Widow, passando per Carol Danvers, si uniscono alla sanguinosa e violenta battaglia tra Thor e Destroyer. È proprio Freya ad ergersi su tutte in quello che è in realtà uno scontro ideologico tra lei ed un Odino completamente ottenebrato dalle sue folli manie di potere. Una volta terminato lo scontro la issue si concentra sulla rivelazione che tutti stavamo aspettando: grazie allo storytelling combinato di Aaron e Russel Dauterman, il grande momento è gestito in maniera poetica ed evocativa. Una scelta a dir poco affascinante e sorprendente, che solidifica ulteriormente le modifiche al nuovo mondo Asgardiano che Jason Aaron sta portando avanti da molto tempo.
Dauterman è come al solito incredibile nel dare ai personaggi un alto grado di emotività ed un forte ascendente, oltre ad essere in generale una gioia per gli occhi. Il tratto pulito e brillante, grazie anche ai colori di Matthew Wilson, splende sulle pagine di Thor#8 e risulta cruciale per lo script di Aaron. Complimenti a tutto il team creativo per averci donato una storia sino ad ora meravigliosa, uno schiaffo alla superficialità dei detrattori.
Injection #1 – Ellis/Shalvey
Paranoid
Il team creativo di Moon Knight si sposta alla Image Comics per un nuovo creator-owned dalla sinossi interessante: nel passato, cinque soggetti, al servizio di un’ampia corporazione, hanno avvelenato il XXI Secolo e la compagnia per cui un tempo lavoravano è tornata a contattarli individualmente per disinfettare il pianeta. Warren Ellis si mantiene criptico sulle vicende che riguardano il plot, per dedicarsi alla presentazione dei protagonisti di Injection. Su tutta la issue aleggia dunque un alone di mistero al contempo affascinante ma spesso frustrante, posto sia sui personaggi presenti in questo primo numero che sugli eventi, appena accennati.
Il proverbio “Si dice il peccato ma non il peccatore” si inverte in Injection#1: le informazioni sui peccati commessi dalla corporazione e dai cinque personaggi vengono volontariamente trattenute, come se nel corso della issue l’unico incapace di comprendere ciò che sta accadendo sia il lettore. Se da una parte questa scelta narrativa può esser in grado di creare un “aggancio” per proseguire la serie, dall’altra è necessario sottolineare come questo storytelling sia incredibilmente irritante. I personaggi, seppur affascinanti e meravigliosamente caratterizzati, omettono troppo nei loro dialoghi e persino durante i flashback. Gli accenni di backstory risultano dunque anch’essi piuttosto vaghi.
È inutile negare che, a prescindere da questi difetti, Injection#1 resta comunque incredibilmente interessante: la perfetta miscela di Horror, CyberSci-Fi e Fantasy mantiene vivo l’interesse per il futuro della serie. Declan Shalvey e Jordie Bellaire, già ammirati entrambi in Moon Knight, delineano un mood unico ed inimitabile per lo script di Ellis, grazie anche alla disposizione dei pannelli nel corso della issue e all’ottimo lavoro di design sui protagonisti. A causa dell’enigmatica narrazione, è necessario attendere la prossima issue per un parere più definito.
Lady Killer #5(of 5) – Rich/Jones
Killing Me Softly
Una delle mie miniserie preferite dell’ultimo anno è terminata e posso solo sperare di rivedere il prima possibile Jamie S. Rich e Joelle Jones all’opera sull’amorevole casalinga/spietata killer Josie Schuller. Le sue due identità, così differenti l’una dall’altra, sono arrivate inevitabilmente al punto di collisione dopo una vita di equilibrio e meticolosa attenzione. L’apertura di Lady Killer#5 mantiene un tono frivolo e leggero, coinvolgendo anche la famiglia della protagonista, in netta contrapposizione con la violenza del sanguinolento scontro che ad essa seguirà, in un crescendo di tensione che raggiunge il suo climax dopo pochissime pagine, con l’inseguimento a piedi tra Peck e Josie.
Nel Luna Park in cui si ambienta quest’ultima issue, Josie Schuller imposta il suo piano grazie al suo “team” composto da Ruby ed Irving, un paio di killer dell’agenzia precedentemente “reclutati”. Le dinamiche tra tutti i personaggi presenti in Lady Killer#5 sono perfettamente fluide, tutto sembra esser connesso senza soluzione di continuità, come se la narrazione stesse percorrendo parallelamente lo stesso cammino di fusione della doppia vita di Josie. La brutale eleganza delle sequenze d’azione, dipinte alla perfezione da Joelle Jones, corrobora ulteriormente il flusso dello storytelling, mantenendo quello stile anni ’60 in grado di esacerbare la espressioni facciali rendendole quasi surreali.
Azione, dramma e commedia sono state le parole d’ordine di Jamie S. Rich e Joelle Jones per questi cinque numeri di Lady Killer. L’equilibrio certosino nell’atmosfera ibrida, i dialoghi di ottima qualità e l’artwork brillante dell’ultima issue rendono giustizia ad una miniserie fondamentalmente perfetta nel suo genere. La conclusione aperta lascia presagire un ritorno di Josie Schuller e delle sue disavventure da assassina. Possiamo solo incrociare le dita.
Chiudiamo questa sintetica edizione di Thank God Is Wednesday commentando brevemente i DC Sneak Peak di questa settimana, cliccando sul titolo in grassetto sarà possibile accedere alla preview. Cominciamo!
DC Sneak Peak: Bizarro By Corson/Duarte: Da questa seconda settimana di anteprime pare evidente l’intenzione DC Comics di cambiare le carte in tavola nella sua line-up di titoli previsti per Giugno. Certo, un po’ in ritardo rispetto al mercato fumettistico, ma meglio tardi che mai. Heat Corson, autore di Justice League: War e Throne Of Atlantis per la sezione animata della DC, è alla sua prima esperienza su carta con questa miniserie di Sei Numeri su Bizarro. L’impressione è quella di un divertente diversivo dalle atmosfere seriose che accompagnano la Metropolis dell’Uomo D’Acciao, una storia su un aspirante eroe in compagnia di Jimmy Olsen che ha il compito di portarlo via dalla Città. In linea con il tono leggero e accattivante della narrazione, il comparto grafico di Gustavo Duarte è incredibilmente cartoonizzato e piacevole da osservare. A Giugno Bizarro sarà degno di una chanche.
DC Sneak Peek: Dr Fate By Levitz/Liew: Khalid Nassor, un egizio-americano musulmano, è uno studente di Medicina (sinceramente dispiaciuto per la sua triste scelta di vita NdA) ed il nuovo possessore dei poteri del Dr Fate. Vi ricorda qualcosa? No? E se vi dicessi Kamala Khan? Esattamente. Paul Levitz, ex-presidente della DC Comics, si cimenterà a Giugno in questa nuova serie che potremmo tranquillamente definire come la Ms Marvel della Distinta Concorrenza. Tra le anteprime di questa settimana, Doctor Fate è indubbiamente la più interessante: nelle Otto Pagine proposte sono presenti tutti i pregi che hanno reso grande la testata Marvel nata poco più di un anno fa. Il focus sulle interazioni tra i personaggi, sulla New York vista attraverso gli occhi di un immigrato e gli spunti sui rapporti famigliari tra Khalid e i suoi genitori, rendono questa piccola preview una perla a tal punto da far ben sperare in un futuro capolavoro. L’artwork di stampo indie di Sonny Liew, fatto di ruvidi bozzetti stilizzati, contribuisce all’atmosfera innovativa delle pagine scritte da Levitz. Lettura obbligatoria.
DC Sneak Peek: Lobo By Bunn/Richards: Non c’è fascino nel Lobo di Cullen Bunn e Cliff Richards. Un personaggio stereotipato che fa del cinismo e dell’egoismo le sue principali caratteristiche da Anti-Eroe. La sceneggiatura di questa preview non ha particolari difetti ed è coerente con l’imprintig che la serie ha avuto sin dall’inizio mentre Richards, ultimamente all’opera con Convergence: Aquaman, è perfetto per il mood dark e sanguinolento impostato dall’autore. Nonostante questo l’anteprima è poco attraente, scontata e terribilmente pesante nella lettura. Esattamente come i precedenti numeri della testata, Lobo è totalmente evitabile.
DC Sneak Peek: Green Lantern Corps The Lost Army By Bunn/Saiz: John Stewart, Kilowog, Arisia, Xrill-Vrek e Two-Six si svegliano su un pianeta sconosciuto. Persino il loro anello non è in grado di identificare il luogo in cui si trovano. La narrazione di Cullen Bunn si sofferma sulla Lanterna terrestre John Stewart, esplorando la sua mente attraverso un coinvolgente monologo che si sofferma su cosa rende un leader degno di questo titolo. Azione e senso di smarrimento sono le parole d’ordine di queste Otto Pagine sino ad arrivare ad un inaspettato Cliffhanger finale. Jesus Saiz delinea il setting desertico del pianeta, provvedendo anche ai colori tipici dell’ambientazione, dando un’ottima rappresentazione dello script di Bunn. Personalmente tendo a leggere tutto ciò che riguarda le Lanterne ma l’anteprima poco attraente di Green Lantern Corps The Lost Army manca in realtà di solidità e fascino.
DC Sneak Peek: Bat-Mite By Jurgens/Howell: Un ottimo debutto per la miniserie sul personaggio più irritante e squilibrato dell’Universo Batmaniano. L’incontro tra Bat-Mite e il suo beniamino Batman è disastroso ed esplosivo a tal punto da costringere il Crociato Incappucciato a cacciare via il piccolo bastardo, nonostante gli abbia salvato la vita. Dan Jurgens scrive una divertente e concitata preview, spingendo il lato comico verso il surreale ed intragando il lettore. Il vivace tratto di Corin Howell si adatta allo scanzonato script dell’autore, pregiandosi di una perfetta caratterizzazione estetica dei personaggi, proponendo un evidente distacco tra il serioso Batman e il folle Bat-Mite. Il sorprendente finale rende questa futura miniserie ancor più degna di una possibilità.
DC Sneak Peek: Action Comics By Pak/Kuder: La rivoluzione nel mondo del Kryptoniano è già cominciata negli ultimi numeri della testata Superman e con Action Comics#41 previsto per Giugno avrà inizio la storyline Truth, dedicata alla comprensione di questi cambiamenti epocali. Greg Pak e Aaron Kuder ci propongono un gustoso teaser trailer del nuovo status quo riguardante il depotenziato Superman/Clark Kent, reduce anche del tradimento di Lois Lane sulla sua identità segreta, al momento diretto verso la sua Fortress Of Solitude. I due storyteller intrigano il lettore grazie ad un finale shockante e all’affascinante caratterizzazione di un Superman non a proprio agio con la sua nuova situazione. Per tutti i curiosi e gli amanti dell’Azzurrone sarà una lettura obbligata.
DC Sneak Peek: Justice League 3001 By Giffen/DeMatteis/Porter: Non avete ancora letto Justice League 3000? Per l’amor del cielo, recuperatelo! La coppia Keith Giffen/J.M.DeMatteis è solitamente garanzia di qualità: gli autori dell’indimenticabile run su Justice League International, tornano sulle particolari versioni future di eroi come Batman, Superman, Wonder Woman e, in occasione di questa preview, la nuova Lanterna Guy Gardner. Lo splendido mix di risate esilaranti, conflitto e surreale caratterizzazione prosegue in questa nuova serie in partenza a Giugno. Howard Porter, la leggenda che ha accompagnato Grant Morrison nella sua favolosa run su JLA, è fenomenale come al solito. Un’altra lettura obbligata per il rilancio DC del prossimo mese.
DC Sneak Peek: Aquaman By Bunn/McCarthy: Cullen Bunn lascia sconfitto il campo di battaglia delle Preview di questa settimana, raggranellando un solo placido e poco entusiasta commento relativamente positivo su Green Lantern Corps: The Lost Army. Il futuro Aquaman#41 è un cambio di direzione troppo drastico, soprattuto per una testata reduce dalla buona run di Jeff Parker e dalla conclusione positiva per il ruolo di Arthur Curry come Sovrano di Atlantide. Non si sentiva il bisogno di un Aquaman rinnegato a-là Hal Jordan post-Convergence. Trevor McCarthy è di certo un artista talentuoso e in grado di settare l’atmosfera “pulp” attorno ad un Arthur braccato dagli agenti di Mera ma il nuovo design del protagonista è semplicemente tremendo. Dopo il rilancio New52, Aquaman sembrava esser risorto ma la nuova virata della testata lascia ben poche speranze.
>DC Sneak Peek: Gotham By Midnight By Fawkes/Ferreyra: L’abbandono di Ben Templesmith al termine del primo story-arc di Gotham By Midnight è stato un colpo al cuore. Nonostante lo stile sontuoso di Juan Ferreyra sia più che godibile, abile nel rappresentare ogni singolo personaggio alla perfezione, compreso il nuovo Batman, l’atmosfera horror creata dal precedente comparto grafico è andata irrimediabilmente persa. Ray Fawkes, che pare sia capace di scrivere decentemente soltanto questa testata, rende benissimo l’urgenza della situazione che sta colpendo Gotham City ed in particolare il Midnight Shift del GCPD. Una buona anteprima per una buona testata.
DC Sneak Peek: Deathstroke By Daniel/Bonny/Nguyen: Ma che davvero? Ma davvero davvero?
Termina qui la quattordicesima edizione di Thank God Is Wednesday che eccezionalmente si espanderà con un 14.1!
Perché vi chiederete voi? Vedremo, vedremo…