Thank God Is Wednesday si espande anche questa settimana, stavolta per mostrarvi cosa ha combinato la DC Comics con il suo nuovissimo maxi-evento Convergence! Preparatevi ad una recensione del primissimo numero della serie e ad una classifica dei migliori tie-in di questa settimana. Read This Now!
Convergence #1 – King/Lobdell/Pagulayan/Paz/Starr
Under The Dome Of Lies
La Issue Zero di Convergence è stata talmente disastrosa da eliminare tutta la speranza e la fiducia che riponevo in questo evento DC Comics. Convergence#1 non migliora la situazione riuscendo a smentire ulteriormente quelle che erano le promesse di freschezza e accessibilità che il crossover multiversale doveva possedere. Oltre ad aver fallito nel mantenere la parola data, Convergence soffre molto a causa di uno script imbarazzante e di un concept che raggiunge livelli di ridicolo stupefacenti, come se gli autori volessero volontariamente ricoprirsi di vergogna. E se per Scott Lobdell questo non è un problema vista la spudoratezza con cui continua a lavorare nel mondo dei comics invece di ritirarsi, Jeff King con Convergence scrive un’opera prima che lo segnerà per sempre.
La discreta sequenza di apertura presenta una brevissima comparsa degli eroi di Injustice: Gods Among Us e successivamente la issue si concentra sugli eroi di Terra-2: il legame con la weekly Earth 2: World’s End da poco terminata è indissolubile perché i protagonisti della issue arrivano sul misterioso pianeta-patchwork proprio dopo il finale di quella serie. La scelta di utilizzare questi eroi come protagonisti si rivela fallimentare sotto ogni punto di vista e conferma quanto i lettori o aspiranti tali siano stati riempiti di balle: per un casual-reader o per chiunque non sia un maniaco che spolpa ogni singola testata, comprese appunto Earth 2 e la successiva Weekly appena terminata, è totalmente insensato proporre personaggi di cui non si sa nulla e con cui è impossibile avvicinarsi per la prima volta, soprattutto in questa maniera. Non c’è alcuna connessione con i personaggi e i momenti della narrazione che rimandano ad avvenimenti precedenti risultano incredibilmente noiosi. Le numerose pagine utilizzate come strumento per ricapitolare le disavventure degli eroi della defunta Terra-2, qualsiasi sia il punto di vista del lettore, annoiano terribilmente: il nuovo lettore, appunto, non riuscirà comunque a sincronizzarsi con i protagonisti mentre il Fan-Diehard della DC Comics sarà semplicemente annoiato a morte da queste pagine.
Il meccanismo narrativo dello “Show, Don’t Tell”, assioma inconfutabile di ogni scrittore degno di tale nome, è completamente dimenticato per dare spazio ad una issue in cui non accade quasi nulla ma ripiena di parole totalmente inutili: Telos, il Pianeta-Villain più irritante, verboso e barboso che la DC Comics abbia mai prodotto, spiega agli eroi di Terra-2 cosa sta accadendo e il risultato durante la lettura è una totale indifferenza che sa di sconcerto. Convergence non sarà altro che una immensa Battle Royale tra le svariate città relegate sotto una cupola presenti su quel pianeta. I vari eroi si scontreranno tra loro e solo alcuni potranno salvarsi. Non so come la pensate voi, ma questa mi sembra la più grossa stronzata mai sentita dai tempi di Avengers Vs X-Men.
Esattamente come il Numero Zero, Convergence#1 è una oversized issue di 30 pagine di cui almeno la metà sono inutile grasso da smaltire: la metà finale della issue, per quanto possa sembrare assurdo, risulta ancora più noiosa della sequenza di apertura con gli eroi di Terra-2 e ciò che poteva benissimo essere narrato nel giro di 6-7 pagine al massimo, qui si dilunga per ben 13 pagine contenenti ben tre splash-page che definire pessime ed inutili sarebbe far loro dei complimenti. I pochi momenti decenti della issue, come l’apertura nel distopico mondo di Injustice, sono trattati con superficialità mentre viene dato spazio a scene totalmente nonsense che molto spesso porteranno il lettore a chiedersi “Ma che c***o sta succedendo?”.
Per fortuna Convergence#1 abbandona Ethan Van Sciver e il suo pessimo esperimento à-la Williams III del precedente numero per affidarsi al team Pagulayan,Paz e Starr. Il risultato è una issue energica disegnata discretamente che dà il meglio di sé nella breve sezione action che coinvolge gli eroi di Terra-2. Fondamentalmente è una scena inutile per la narrazione, un riempitivo completamente evitabile ma reso visivamente gradevole grazie alla buona dose di dinamismo che il team artistico riesce ad infondere nella scena.
Convergence si sta rivelando un evento incapace di reggere il peso delle promesse che portava sulle sue spalle: l’importanza che ha per il futuro del DC Universe dovrebbe essere un monito per portare il lavoro svolto dagli autori su alti livelli qualitativi ma questo, sino ad ora, non è accaduto. La trama principale non ha ancora preso una direzione e non c’è nulla che agganci il lettore alle pagine per proseguire nella lettura. I numerosi Tie-In hanno rivelato una qualità media nettamente superiore a queste prime due issue ma, ovviamente, è Convergence che dovrebbe guidare il multiverso. È Convergence che dovrebbe stupire.
CONVERGENCE TOP 10!
È la settimana dei primi dieci Tie-In legati a Convergence! In tutti i #1 di queste miniserie ritroveremo svariate versioni di Gotham City e personaggi provenienti da varie epoche e zone del multiverso DC Comics, per questa settimana precisamente dal Pre-Flashpoint DCU. Questi entreranno a contatto per la prima volta con Telos! Dopo un anno di isolamento senza poteri all’interno della cupola, quest’ultima svanirà e sarà l’inizio della Royal Rumble tra gli eroi DC Comics per la sopravvivenza del più forte. Iniziamo la Top 10 dal peggiore dei Tie-In e in crescendo scopriremo qual è stato il migliore. Partiamo!
10 – Convergence: Batgirl #1 By Kwitney/Leonardi/Pennington
Relegare all’ultima posizione una issue con protagoniste Cassandra Cain nei panni di Black Bat e Stephanie Brown in quelli di Batgirl con l’aggiunta del mio Robin preferito, Tim Drake, è stata una scelta durissima. Convergence: Batgirl#1 ha dei grossi problemi a livello di script per il suo risultare involontariamente ridicolo e surreale. Nonostante la caratterizzazione delle due protagoniste femminili sia di discreta qualità, spesso le soluzioni per portare avanti la trama risultano imbarazzanti e fuori luogo, spezzando inevitabilmente il pathos della issue. La narrazione è dunque involontariamente discontinua ed è molto difficile immergersi in un’atmosfera che dovrebbe essere claustrofobica e oscura. I dialoghi risultano altalenanti, seguendo la stessa disorganicità che caratterizza tutta la issue. Artisticamente parlando Convergence: Batgirl#1 si difende bene: Rick Leonardi regala un tocco di freschezza e particolarità allo storytelling, creando sfondi incredibilmente dettagliati ed in grado di dare al lettore le giuste informazioni visive per ambientarsi. Spesso però pecca nella caratterizzazione dei volti, che capita si somiglino un po’ tutti quanti in molte vignette.
Convergence: Batgirl#1 meriterebbe una maggiore considerazione nella scrittura, una narrazione più coerente con se stessa e con l’atmosfera generale ma purtroppo questo non accade e il risultato è un fumetto che non riesce a catturare il lettore a causa di uno storytelling sconsiderato e di una generale sensazione di incoerenza.
9 – Convergence: Justice League #1 By Tieri/Cifuentes
Protagonista di questo Tie-In è una Justice League tutta al femminile composta da Supergirl, Zatanna, Jesse Quick, Vixen e Jade, con la comparsa di Mera. Una formazione che ricorda in parte l’era Robinson precedente a Flashpoint e all’Universo New52. Un gruppo di personaggi così interessanti avrebbe meritato una maggiore attenzione per quanto riguarda la caratterizzazione e i comportamenti durante l’anno passato nella cupola senza poteri ma in Convergence: Justice League#1 questo aspetto è trattato in maniera terribilmente superficiale: dopo una sequenza d’apertura tra il mediocre e il pessimo, la narrazione si sposta sul presente e rapidamente la cupola scompare, portando il lettore verso il fulcro della storyline. Purtroppo durante la lettura non si riesce minimamente ad instaurare feeling con i personaggi presentati e, nonostante in linea di massima la scrittura non sia così terribile, tutto è troppo rapido. Si arriva immediatamente all’attacco dell’Aquaman proveniente dall’universo di Flashpoint e il termine della issue ci lascia mediamente curiosi per la grande battaglia che si avrà nel prossimo numero ma non così interessanti da smaniare, provando principalmente indifferenza.
Un’occasione sprecata anche perché il look glam offerto da Cifuentes dona alla issue un aspetto patinato coerente con i personaggi e con l’intento generale dell’autore. Purtroppo Convergence: Justice League #1, complice la sua struttura da due numeri, non sfrutta appieno le sue possibilità ed è già pronto a cadere nel dimenticatoio.
8 – Convergence: Batman And Robin #1 By Marz/Cowan/Janson
La scelta del team creativo per la mini-serie sul dinamico duo Pre-New52 può lasciare perplessi: Ron Marz e Denis Cowan non hanno nulla da spartire con il complesso universo plasmato da Grant Morrison e completato da Peter J. Tomasi ma ci provano lo stesso, tentando di rinverdire i fasti di quel periodo Batmaniano tanto amato. Il risultato ad una prima lettura poco attenta può sembrare più che discreto ma un’attenta analisi a freddo denota numerosi artifici nella costruzione del plot che fanno storcere decisamente il naso. L’apertura è ottima e ci introduce in una Gotham City in cui i due Wayne, nonostante la cupola, hanno continuato la loro crociata e viene presentata una Poison Ivy in salsa positiva, il cui controllo delle piante è utilizzato come aiuto alla città per sopravvivere all’interno della claustrofobica prigione che Gotham è diventata. Una volta comparsi Red Hood e Scarlet, Convergence: Batman And Robin#1 inizia a mostrare alcuni dei difetti che rendono lo scorrere degli eventi artefatto.
L’incontro tra le due coppie di giustizieri ha dell’innaturale in sé: non è possibile credere che si siano incontrati per la prima volta dopo un intero anno di prigionia della cupola. Non ha alcun senso. Ancor meno senso ha la reazione di Damian Wayne a Red Hood, un Robin che coerentemente con il tempo in cui è ambientata la issue dovrebbe già avere un minimo di maturità in più. Queste piccolezze affossano la issue portandola ad un livello più basso di quello che in realtà meriterebbe: eliminati questi errori, la scrittura è buona e il comparto artistico ruvido e sporco targato Cowan e Janson innalza C:B&R#1 coprendo almeno in parte i problemi nella sceneggiatura. Nonostante l’ottima prova dei due artisti questo primo numero della mini non riesce ad andare oltre la mediocrità.
7 – Convergence: The Atom #1 By Peyer/Yeowell/Owens
Non sarà il migliore tra i Tie-In di questo maxi-evento ma Convergence: The Atom di certo è il più strano e surreale. Ray Palmer, come tutti i Super al di sotto della Cupola, pare abbia perso i suoi poteri ma sorprendentemente riesce ad rendere molto più grande rispetto al normale la sua mano. Non è questa l’unica stranezza: Atom parla da solo, ha allucinazioni uditive e i suoi atteggiamenti sono incredibilmente “awkward”. Nonostante questo il suo ruolo da paladino non viene meno e, nonostante tutte queste particolarità grottesche, l’empatia con un personaggio così stravagante è assicurata. Bizzarro è anche il suo comportamento nei confronti dell’ambiente in cui vive e coloro che lo popolano, talmente bizarro da sfidare Deathstroke in mondovisione durante un’intervista forzata. Forzata perché è stato lui stesso ad impugnare il microfono di una giornalista che stava facendo di tutto per evitarlo.
Ricollegare questa sorta di sfida vendicativa alla timeline Pre-New52 è semplice data la morte di Ryan Choi a causa del mercenario. Questa coerenza nella continuity è ammirevole ma Convergence: The Atom #1 presenta un unico grosso difetto: per quanto la caratterizzazione di Ray Palmer sia piacevole ed interessante essa non si ricollega a nessun momento della sua storia e, per ora, pare non avere nemmeno una spiegazione. Personalmente non ho avuto problemi nel godermi la issue: questa pecca non intacca la bontà di questo numero di apertura ma a livello generale è una scelta che manca di coerenza con quello che dovrebbe essere il concept base di tutti i Tie-In di Convergence: recuperare personaggi e caratterizzazioni del passato, in questo caso dell’Atom Pre-Flashpoint.
6 – Convergence: The Titans #1 By Nicieza/Wagner/Marzan
Tra i personaggi che più avevano sofferto il reboot New52 c’erano sicuramente i Teen Titans e ancora oggi la nuova testata può essere considerata solo in un modo: una schifezza totale. Fabian Nicieza recupera tre controversi personaggi Pre-Flashpoint: Donna Troy, Starfire e Arsenal (Roy Harper). Una conoscenza perlomeno superficiale di questi eroi è fondamentale per godersi la issue: senza il background non è semplice empatizzare con Donna Troy e Starfire mentre Arsenal, complice anche un recap ben fatto e non superfluo, è godibile anche senza una particolare cultura fumettistica alle spalle. Convergence: The Titans#1 coglie perfettamente lo spirito Pre-New52 e riesce a miscelarlo con gli eventi che stanno colpendo il pianeta Telos, creando una storia che sfrutta appieno il suo potenziale e si chiude con un cliffhanger finale davvero ben fatto.
Ron Wagner e José Marzan compiono un ottimo lavoro dal punti di vista artistico creando una perfetta miscela tra stile cartoon retrò e realismo, dando alla issue un aspetto molto gradevole. Anche questo Tie-In però è colpito dal problema della miniserie a due issue: il tempo speso a concentrarsi sui personaggi è ammirevole ma la trama si muove lentamente e senza una precisa direzione. Le aspettative per la prossima issue si riempiono di dubbi mentre questo Convergence: The Titan #1, preso singolarmente, è un Tie-In di buona qualità.
5 – Convergence: Harley Quinn #1 By Pugh/Winslade/Dell
Harley Quinn, Catwoman e Poison Ivy sono le protagoniste di questo divertente Tie-In di Convergence. Se siete stati amanti della Dottoressa Quinzel dell’universo Pre-Flashpoint questa è la issue che fa per voi: l’immersione nella sua psiche malata e successivamente riabilitata dopo la discesa della cupola è contemporaneamente affascinante ed esilarante. La allucinazioni e i rimandi della sua psiche deturpata al suo Mister J sono ostacoli al suo percorso di riabilitazione e ci offrono un personaggio che presenta un numero di sfaccettature impressionante per una singola issue. Rispetto all’attuale serie New52, nell’Harley Quinn Pre-Flashpoint è molto preponderante la sua malattia mentale e Steve Pugh trae a piene mani da questo topic. L’arrivo di Telos porta nella protagonista un nuovo cambiamento impostole dalle altre due Sirene di Gotham City, Selina e Pamela, e le premesse per la prossima issue promettono faville visto il coinvolgimento di Captain Carrot.
Le note dolenti di Convergence: Harley Quinn #1 coinvolgono principalmente un comparto artistico che ritrae il fisico delle tre protagoniste come un po’ troppo mascolino. Nella sequenza di apertura si nota immediatamente quanto sembri innaturale e fuori luogo la muscolatura di Harley Quinn, totalmente incoerente con il suo naturale aspetto. Anche le scene d’azione presentano posture e movimenti piuttosto inusuali per un corpo umano, mentre le sequenze tranquille riescono ad essere più che sufficienti. Un’ottima issue penalizzata dal comparto artistico.
4 – Convergence: Speed Force #1 By Bedard/Grummet/Parsons
È molto difficile recensire oggettivamente Convergence: Speed Force. Con l’avvento del New52 il velocista scarlatto e le sue storie sono stati spogliati dell’abnorme lore che caratterizzava il Pre-Flashpoint ed è innegabile quanto l’effetto nostalgia possa colpire un lettore attempato come me dopo aver letto questo Tie-In in cui i protagonisti sono Wally West e i suoi due figli, Iris e Jai. Tony Bedard fa scattare la sua storyline con un artificio intelligente, portando il velocista e la sua prole a Gotham City a causa di una “Chronal Disturbance”. In questa piccola e semplice sinossi è visibile una complessità che porta la storia a livelli molto alti: Wally, mandato nella città sotto ordine della JLI, di certo non si dimostra il migliore dei padri per aver portato i suoi due figli in una situazione così pericolosa per “affinare le loro abilità” ma, una volta calata la cupola, lo sviluppo si fa interessante proprio per questa scelta e per la caratterizzazione dei tre protagonisti. Il senso di colpa per aver intrappolato Iris e Jai sotto la cupola, il pensiero a sua moglie, la perdita dei poteri e gli inutili tentativi per liberarsi dalla Cupola sono la base per una storia breve ma appassionante. E, all’improvviso, l’arrivo di Telos sconvolge i tre corridori.
Una volta recuperati i poteri è incredibilmente interessante osservare Wally, Iris e Jai esplorare il pianeta e visitare alcun tra le svariate versioni di Gotham che sono state trasferite su quel suolo e, al termine della issue, la minacciosa figura della Wonder Woman dell’universo di Flashpoint preannuncia un finale con il botto. Il comparto artistico targato Grummet e Parsons compie un ottimo lavoro nel mescolare il classico stile DC Comics con un aspetto più cartoonesco e, grazie ad un ottima rappresentazione dei volti, coadiuvano l’intensità dello script di Tony Bedard. Convergence: Speed Force #1 rappresenta un gradito ritorno al complesso ed interessante mondo della famiglia dei velocisti con un inedito ed intimo Wally West che farà felici i lettori più anziani di Flash.
3 – Convergence: Superman #1 By Jurgens/Weeks
Esattamente come Flash, anche Superman non è stato molto fortunato con il New52: un personaggio che sin dall’inizio di questo nuovo universo non è riuscito a prendere una direzione ben precisa e il risultato sono stati quattro anni di storie con pochi alti e molti bassi, incapaci di dar la giusta importanza ad un personaggio fondamentale. Dan Jurgens ritorna al Superman Pre-New52 aprendo la issue con un Clark senza poteri che a Gotham City ha deciso di continuare la sua battaglia ed una Lois Lane che indossa i panni di una Oracle, in collegamento con il suo amato per supportarlo. La sensazione di familiarità con questi due personaggi è immediata e, dopo la scomparsa della Cupola con la comparsa di Telos, il ritmo accelera e un Superman nuovamente in piena forza si scontrerà con la Justice League proveniente dall’universo di Flashpoint.
La caratterizzazione di questa JL osservata attraverso un filtro oscuro è fantastica e le reminiscenze del fantastico universo presentato prima dell’inizio del New52 si fanno sentire fortissime. La issue raggiunge il suo climax nelle ultime pagine con una miscela di azione e dialoghi di elevatissima qualità. L’hype per la conclusione si fa sentire e Dan Jurgens, dopo il pessimo Convergence #0, può vantarsi di aver scritto uno dei più bei Tie-In dell’evento. Lee Weeks si dimostra uno storyteller favoloso dando vitalità ad una sceneggiatura già validissima, catturando l’atmosfera del Superman Pre-New52 e contemporaneamente caratterizzando perfettamente l’universo dannato di Flashpoint. Convergence: Superman #1 è un Tie-In fantastico che non basa la sua qualità solo sul fattore nostalgia ma su una perfetta versione di Superman che riesce ad ammodernare perfettamente un personaggio del passato.
2 – Convergence: Nightwing/Oracle #1 By Simone/Duursema/Parsons
Dick Grayson e Barbara Gordon, rispettivamente nelle vesti di Nightwing e Oracle, sono sempre stati il mio tallone d’Achille: li ho sempre amati e sin dall’annuncio di questo Tie-In il mio hype è cresciuto a dismisura fino ad arrivare alla lettura che, per fortuna, è stata incredibilmente soddisfacente. Azione, ottima caratterizzazione dei personaggi e dei rapporti interpersonali e dialoghi pungenti ed intelligenti al punto giusto, rendono Convergence: Nightwing/Oracle #1 un Tie-In spettacolare. Gail Simone riesce nella fantastica impresa del non interrompere la trama con momenti eccessivamente divulgativi collegati a Convergence e scrive una Barbara Gordon favolosa: forte, intelligente ed ironica a tal punto da chiedersi perché l’autrice non abbia mai scritto una serie tutta sua su Oracle. L’intera issue, narrata proprio da Babs, contiene una gran quantità di scambi di battute tra i due ed è un piacere immergersi nell’emotività che caratterizza questa coppia di personaggi.
Una volta scomparsa la Cupola, Gotham City deve affrontare i due antagonisti provenienti da Thanagar: Hawkman e Hawkgirl. Il termine della issue pone le basi per una conclusione fantastica grazie all’eccelso dialogo che coinvolge i quattro personaggi, mostrando ancora una volta l’abilità della Simone nel tessere ottime trame e protagonisti favolosi. Jan Duursema è complice dell’autrice soprattutto nel corroborare con il suo storytelling il rapporto tra Dick e Babs, dando ad entrambi una caratterizzazione estetica che trasuda forza e determinazione anche di fronte ai due Villain di Thanagar. Convergence: Nightwing/Oracle #1 è una lettura fantastica ed emozionante, un ottimo esempio di come un abile scrittore può essere in grado di trarre il meglio da qualcosa di mediocre come Convergence per fabbricare una storia di elevatissima qualità. Complimenti Gail!
1 – Convergence: The Question #1 By Rucka/Hammer/McCaig
Inchinatevi tutti di fronte al Dio della scrittura chiamato Greg Rucka e pentitevi se non avete ancora letto nulla di questo fenomeno, pentitevi se non avete dato ancora spazio nella vostra vita ad uno degli scrittori che è riuscito a trasformare in oro puro tutto quello che ha toccato con la sua divina penna. Questo mostro sacro che in passato è stato in grado di portare alla luce due fra i migliori personaggi dell’universo Batmaniano che l’universo DC abbia mai visto negli ultimi vent’anni, Renee Montoya e Kate Kane, ritorna a Gotham City per raccontarci dell’ex Detective del GCPD e della sua vita sotto la Cupola. Maledizione, Rucka non ne sbaglia una: il suo stile drammatico ed intenso accentua ulteriormente la gravità della situazione dando a tutti i personaggi una profondità impensabile vista la brevità della issue. In Convergence: The Question #1 Rucka torna sul complesso rapporto tra Renee e Harvey Dent: la sequenza in cui Due Facce e Montoya nei panni di The Question è l’apice della issue, un dialogo che corrobora quella fine sensibilità che da sempre ha caratterizzato l’autore nella definizione dei rapporti interpersonali. Gli eventi riguardanti Convergence sono sullo sfondo, diventando solo un pretesto per una narrazione character-driven che ha dell’incredibile.
Cully Hammer è una meraviglia: la sua capacità nel dare espressività ad un personaggio senza volto soltanto attraverso il linguaggio del corpo è da applausi a scroscio. Un’impresa erculea che porta lo storytelling della issue a livelli stellari proprio grazie alla perfetta integrazione tra lo script fenomenale e l’abilità delle matite di Hammer. Il volto di Harvey è lo specchio della follia: il mesto e disperato disagio mentale del Due Facce PreNew52 ci riporta ad un personaggio grandioso che, purtroppo, non ha ricevuto un trattamento fortunato nell’attuale universo DC. Convergence: The Question è un colpo al cuore per tutti coloro che hanno sempre amato Renee Montoya ed è un dono per tutti i lettori che riusciranno a metter le mani su questo preziosissimo tesoro. La gioia e l’emozione per questa issue si tingono di amarezza per il prossimo numero e per la consapevolezza nel sapere che sarà l’ultima volta che vedremo questi personaggi, questo mondo e queste meraviglie.
Thank God Is Wednesday 9,1 termina qui! L’appuntamento è alla prossima settimana per i tie-In che coinvolgeranno gli eroi provenienti da Zero Hour! Hasta la vista!