Siamo a metà strada del nuovo percorso Bonelli intitolato Orfani: Ringo. In quello che potremmo chiamare Orfani 2.0 troviamo tutti gli elementi che hanno reso questa serie un successo non solo sui social, ma anche tra i lettori, aumentando sempre più il pubblico dei fan. Andiamo quindi a fare il punto della situazione.
Dopo la conclusione della prima stagione fumettistica, pensavamo di aver letto il meglio che questa serie potesse offrire, con lo scontro all’ultimo sangue tra Ringo e gli altri Orfani, dove solo uno poteva essere il vincitore. In realtà da quel momento il nuovo status quo è stato quello del futuro distopico sulla Terra, allontanandosi dal precedente contesto spaziale: la formula si è rivelata subito vincente, anche perché è sparita quella divisione così netta tra presente degli Orfani adulti e passato dell’addestramento (che non poche volte s’era dimostrato oltremodo forzato). Questo futuro apocalittico dove bisogna aver paura di tutto e di tutti, calza a pennello con il leit motiv attuale della serie ovvero fuggire dal Governo Mondiale (e dalla Juric nello specifico) per portare in salvo i “nuovi” tre Orfani. Rosa, Seba e Nué si dimostrano da subito essere personaggi ben delineati in partenza, ma con uno sviluppo davvero interessante.
Proprio lo sviluppo, o cambiamento che dir si voglia, può essere trovato rileggendo tutta questa seconda serie fino ad ora pubblicata. Se nel primo numero i tre ragazzi erano totalmente dipendenti da Ringo e molto intimoriti dalla sua presenza (ognuno per motivi diversi), adesso non esitano a prendere l’iniziativa, mettendo doppiamente in difficoltà l’ex-Pistolero: da un lato deve contenere le minacce dei Corvi (ovvero i suoi vecchi compagni di squadra), mentre dall’altro deve evitare i disastri che possono venire dalle iniziative dei tre giovani. La scelta degli antagonisti inoltre è molto azzeccata, sebbene stia pian piano scomparendo per lasciare spazio alle minacce provenienti dal mondo circostante, maggiormente radicate nella società e nella vita quotidiana. Si delineano i mutamenti nel carattere dei personaggi (alcuni in positivo altri in negativo) e muta anche il paesaggio circostante, sempre più simile alla nostra Italia, lasciandosi alle spalle una civiltà molto evoluta sotto il versante tecnologico.
Il messaggio di questa nuova seconda stagione sembra essere chiaro: il nemico è ovunque, è chiunque e la società è malata a tal punto da poter corrompere anche più gentili. Ringo ha subito ogni tipo di tradimento possibile dall’inizio di questa serie a fumetti, eppure continua imperterrito sulla sua strada perché è ormai compromesso anch’egli, non può considerarsi migliore del mondo che lo circonda e si considera solo diverso. Il suo scopo è un altro, ma anche lui è pronto a tutto per ottenerlo. Rosa e Nué hanno entrambi subito esperienze traumatiche (soprattutto il ragazzo), ma se il carattere di Rosa sta virando su sentieri alquanto oscuri, Nué invece ne è uscito rafforzato e al momento sembra l’unico personaggio davvero positivo apparso finora. Non saprei dire se è il mio preferito – perché adoro Ringo – eppure potrebbe rivelarsi un tassello fondamentale per la prosecuzione della serie.
Indubbiamente questa nuova stagione ci riserverà ancora ottime sorprese, ne sono sicuro. E soprattutto continuerà a crescere inesorabilmente, come avvenuto finora: ci tengo a sottolineare infatti come ogni numero di Orfani: Ringo sia migliore del precedente e che il #6 mi ha fatto davvero provare soddisfazione mentre lo leggevo. Insomma, se rileggo le recensioni di un anno fa, ero molto più scettico nei confronti di questa serie ed ero pronto ad abbandonarla nel caso non ci fosse stato un finale degno. Al contrario ora sono molto felice di aver continuato la lettura di questo fumetto, anche se temo tantissimo che ci possa essere un calo nei prossimi numeri.
Incrociando le dita vi consiglio di recuperare questa serie e di farmi sapere cosa ne pensate.
Noi ci rileggiamo alla prossima.
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