Autori: Grant Morrison (testi), Steve Yeowell (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Prezzo: € 23,50,
Formato: cartonato 21×27,6, 112 pp., b/n e col
Oggi vi parlerò della storia di un superoe made in the UK pubblicato negli anni ’80 su una rivista britannica e, poco dopo, sbarcato negli States in un’edizione appositamente colorata. Finalmente, dopo anni di oblio legati a dispute sui diritti, il nostro eroe è ritornato in una collection definitiva.
Nonostante il curioso parallelismo tra le vicende/peripezie editoriali dei due personaggi, non mi riferisco al Miracleman di Moore. Oggi, infatti, parleremo di Zenith di Grant Morrison.
Pubblicato a partire dal 1987 sulla celebre rivista britannica 2000 AD (la stessa che ospitava Judge Dredd), Zenith ha vissuto un ventennio di buio editoriale legato a problemi di copyright. Finalmente, nell’ottobre del 2014, l’opera di Morrison e dell’ottimo disegnatore Steve Yeowell è tornata in una collection, prima negli States e adesso anche in Italia con Panini Comics (in questa nuova edizione verrà, inoltre, pubblicata anche la fase 4 mai edita in formato raccolta).
Morrison creò un superuomo/rockstar, un vacuo ragazzo in giubotto di pelle con abilità superumane ereditate dai genitori. Genitori che, a loro volta, avevano acquisito i poteri in seguito ad esperimenti governativi.
Quello che vedete di seguito è il primo concept creato per il personaggio da Brendan McCarthy (che avrebbe dovuto essere il disegnatore della serie ma lasciò e fu rimpiazzato da Yeowell):
Zenith è un “pin-up hero”, ispirato a Morrissey, celebre leader degli Smiths, ma, come accennavo alcune righe più su, è anche un personaggio superficiale e frivolo, decisamente più interessato al successo dei suoi video musicali che al ruolo socialmente utile dell’eroe in calzamaglia. Insomma, per Zenith da un grande potere deriva… un grande divertimento! Da qui i richiami somatici con Nick Kamen, idolo indiscusso delle ragazzine negli anni ’80 e ricordato, più che per la sua carriera da cantante, per il celebre spot della Levi’s in cui restava in mutande in una lavanderia a gettoni.
Ma il protagonista è solo la punta dell’iceberg del fumetto di Morrison e Yeowell.
Alcuni mesi prima della pubblicazione di Zenith, Alan Moore aveva sconvolto la storia in Watchmen, immaginando l’impatto che un essere superumano avrebbe avuto sul mondo reale: grazie al dottor Manhattan, infatti, gli States avevano vinto la guerra in Vietnam ed il mandato di Nixon era andato avanti ben oltre la sua naturale data di scadenza. Morrison procede su questa falsa riga: reimmagina il climax della seconda guerra mondiale con lo scontro tra due superuomini, il nazista Masterman ed il suo avversario britannico Maximan. La loro battaglia nelle rovine di Berlino è il prologo di Zenith.
Da qui, in un appagante intreccio di elementi, si aggiungeranno esoterismo (ehi, è un fumetto di Grant Morrison!), echi lovecraftiani, politica, rock e persino poesie di Dylan Thomas (se avete visto Intestellar, i versi “non andartene docile in quella buonanotte” dovreste ricordarli bene). Tra tanti elementi così ben miscelati non manca, ovviamente, anche una spassosa componente supereroistica.
E forse è proprio questa l’idea vincente di Zenith, lo stridente contrasto tra un protagonista ultrapop ed un intrigo politico-esoterico in cui la sfrenata fantasia di Morrison va a ruota libera (in quale altro fumetto potreste mai aspettarvi di vedere un’entità interdimensionale sconfitta grazie ad una poesia di William Blake?).
Sì, quello a destra ricorda “vagamente” Jim Morrison
Nonostante si trattasse di uno dei suoi primi lavori, con Zenith Grant Morrison tirò fuori dal cilindro un fumetto già maturo: una storia con un solido background e più livelli di lettura ma, al tempo stesso, scorrevole e godibile. Un fumetto disegnato tremendamente bene che, tra l’altro, è invecchiato alla grande.
Insomma, Zenith è un vero gioiellino ripescato dal dimenticatoio.
Il consiglio è semplice: non perdetevelo.