Nel corso del mese di febbraio, gli artisti e amici Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso sono stati invitati dall’Istituto Polacco di Culura a trascorrere una settimana in Polonia per la presentazione del loro romanzo grafico Jan Karski: l’uomo che scoprì l’Olocausto (QUI la recensione), recentemente pubblicato anche per il meracato polacco dall’editore Alter. Dopo una serie di presentazioni tra Cracovia e Varsavia, i due hanno approfittato per immergersi in un viaggio sulla rotta della Shoah, percorrendo la strada che, dai ghetti di Varsavia e Cracovia, porta ai campi di concentramento e di sterminio nei quali si è consumato il più effereato dei crimini che la storia ricordi. Il loro cammino li ha portati a toccare diveresi punti fondamentali della storia ebraica, come il museo di Varsavia, la fabbrica di Schindler (e relativo museo), fino, come detto, al tristemente noto campo di sterminio di Auschwitz. Un tuffo in una storia agghiacciante, ma ancora recentissima, recandosi in tutti quei luoghi che hanno avuto un ruolo cruciale nella storia dell’umanità.
Quello che vi presentiamo è il reportage che il disegnatore Lelio Bonaccorso ha sentito di dover rappresentare una volta rientrato in Italia, al quale seguirà un altro reportage, preparato a quattro mani con Marco Rizzo, che racconterà il viaggio in modo più dettagliato. Quello di Lelio infatti è un modo viscerale e istintivo di rappresentare le emozioni che ha vissuto. Un’esigenza impossibile da arginare, che lo ha portato a tradurre su carta le emozioni provate durante il suo viaggio. Lascio la parola alle fantastiche tavole di Lelio, capaci da sole di esprimere, meglio di qualsiasi altra parola, l’esperienza di quei giorni.
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