I Grandi Eventi Marvel Passo per Passo! Pt. 1

Uno dei tratti che maggiormente incuriosisce il lettore quando si avvicina per la prima volta a un fumetto di supereroi, Marvel o DC che sia, è il continuo riferimento a eventi del passato. Ogni eroe ha un background di storie che si porta dietro di quasi quarant’anni, chi più chi meno. Una lunga storia editoriale che l’ha formato e a cui si fa spesso riferimento. In poche parole, un’entità sacra e indissolubile che porta avanti ogni universo supereroistico e cerca di collegare tutti gli avvenimenti delle varie testate: un’entità chiamata CONTINUITY!

Da oltre un decennio la continuity Marvel concentra tutte le trame dei vari personaggi in un avvenimento annuale che dovrebbe sconvolgere o modificare l’universo di Terra 616. In quest’articolo parte il riassuntone di tutti quei punti di svolta che hanno periodicamente modificato l’equilibrio del mondo Marvel: i crossover. Tuttavia questa classifica necessita ancora di una premessa per chiarire cosa siano i crossover a quelli che non lo sanno.

L’idea del crossover nasce fin dagli albori, per far incontrare i personaggi di differenti testate per dare l’impressione che tutti vivessero nello stesso universo e non agissero ognuno in un mondo parallelo, anche se in questi casi si presentavano come semplici team-up. L’idea che ne abbiamo oggi, come evento annuale, nasce nei primi anni 2000.


Non fate troppe domande…

Come va sempre ricordato (!), gli anni ’90 avevano quasi distrutto l’industria del fumetto, anche colossi come la Marvel si trovavano in difficoltà, ma arrivò un uomo in grado di cambiare le sorti del mondo: Brian Michael Bendis (sì, lo stesso che creò l’universo Ultimate).
L’idea di crossover tuttavia non si ferma ad essere un mega team-up, ma si pone l’obiettivo di diventare un evento Hollywoodiano. In un periodo in cui i Cinecomics acquistavano popolarità, anche a discapito degli stessi fumetti, l’idea di Bendis era creare una spettacolarità tale che neanche i migliori effetti speciali sarebbero riusciti a riprodurre sullo schermo, e dare un principio di causa-effetto a cui nessuno si sarebbe potuto sottrarre, per dare il via ad una soap con gli intrecci di decine di personaggi.

Ancora una piccola precisazione (e siamo alla terza), forse ho usato erroneamente il termine crossover, ma in questa classifica cercherò di esaminare quegli eventi che maggiormente hanno influito sulla storia di Terra 616, quindi non parlerò di quelli con personaggi cosmici (Annihilation), né di quelli dedicati ad un solo gruppo (Messia Complex), farò tuttavia riferimento anche ad altri episodi importanti ma che non si possono definire crossover.

FARO’ SPOILER!!!!

Partiamo con Vendicatori Divisi, il primo evento che si può considerare il punto zero e che ha cambiato totalmente il mondo Marvel. Siamo nel 2004, a un Bendis già popolare e con svariati successi alle spalle viene affidato l’arduo compito di rilanciare la testata dei Vendicatori. Arduo compito poiché negli anni tutti erano stati Vendicatori, e come se non bastasse ne erano stati inventati di nuovi che superavano ampiamente il limite dell’imbarazzante. Il nostro bel pelatone decide allora di fare tabula rasa: un bel repulisti di personaggi sostanzialmente utili solo come carne da cannone per tornare a una formazione più semplice, con eroi più popolari.
Come riesce però a portare un mutamento così radicale senza incorrere nell’ennesima invasione aliena o il solito supercriminale pezzente che vuole distruggere il mondo?

Siamo ancora in un periodo delicato post 11 settembre, tutti sono il nemico e non ci si può fidare di nessuno, e Bendis porta questo stato di incertezza e inquietudine nei fumetti, dando ai Vendicatori un nemico interno che fino a poco tempo prima era un loro alleato: Scarlet. Il problema è che questa non diventa una loro nemica per un valido motivo, semplicemente smatta quando Wasp le ricorda di quando dal nulla aveva creato due figli immaginari (che ovviamente Wanda tenterà di nuovo di replicare). E smatta che la metà basta! Tra far impazzire le persone giuste (She-Hulk) e creare invasioni aliene dal nulla, i Vendicatori hanno il loro bel da fare, ed è a questo punto che intervengono anche altri eroi che si sono avvicinati al super gruppo solo in certe occasioni come X-Men o personaggi metropolitani come Spider-Man o Moon Knight: tutti quelli che almeno una volta gli sono stati affiliati.

Una Mrs Marvel a dir poco adirata

Dopo una notevole serie di cinquine, Capitan America & co. tirano le somme dei danni: la base è stata distrutta e Tony Stark non può più permettersi di finanziarli e il costo in vite umane è stato rilevante. Come se non bastasse molti (i più inutili), dopo la tragica esperienza decidono di abbandonare (deo gratias!). Cap decide così di sciogliere i Vendicatori.

A parer mio uno degli eventi meglio riusciti, una trama abbastanza convincente che fa leva sulla fiducia e sul fatto che enormi poteri in mano a gente non in grado di gestirli possono causare enormi problemi. Uno schiaffo in faccia al buonismo e alla retorica friends4ever. Come se non bastasse, i disegni sono di David Finch!

In quello stesso anno esce il secondo crossover che ci mostra i motivi dell’avversione generale nei confronti di Nick Fury e il suo abbandono come comandante dello SHIELD: Guerra Segreta. Nonostante l’uscita del primo numero sia antecedente a quella di Vendicatori Divisi, personalmente lo colloco successivamente per due motivazioni. La prima per causa di continuity, Nick Fury appare ancora in Vendicatori Divisi; la seconda per l’evoluzione psicologica che Bendis vuole apportare alla sua visione dell’universo Marvel. In questi due numeri e mezzo (cinque, se preferite la versione americana) Brian Bendis cerca di portare i supereroi nella realtà dell’America di oggi (del 2004), con le sue paure e le sue decisioni politiche, come già stava facendo con le serie Ultimate.

Per farla molto breve, diversi eroi famosi sono vittima di attentati apparentemente inspiegabili, si scopre che ciò che collega questi avvenimenti è Nick Fury, il quale un’anno prima aveva organizzato una task force coi medesimi per andare il Latveria per fermare l’allora primo ministro che finanziava dei criminali su suolo americano. Dopo il successo dell’operazione Nick fa il lavaggio del cervello a tutti per far dimenticare la cosa. Tutto si conclude quando Fury e un gruppo di supereroi affrontano e sconfiggono una certa Lucia VonBardas terminator style (il primo ministro di prima che era stata salvata con innesti tecnologici) e i suoi scagnozzi. Il problema è che ora tutti vogliono spiegazioni dal colonnello, mentre un Wolverine un po’ psicotico calca la mano e lo uccide, ma ops era un robot con le sue sembianze. Il vero colonnello Fury ha deciso di sparire e di incominciare a operare nell’ombra d’ora in poi, senza dover sottostare a regola alcuna.

Ma cosa intendevo con evoluzione psicologica? Bendis non vuole più semplici storie basate solo su cinquine a go go, ma vuole far riflettere il lettore su problemi contemporanei. In questo caso affronta la contestabile politica di attacchi preventivi da parte degli USA. Qua è Nick Fury che si fa carico di tale peso, lo si vede discutere apertamente col presidente per un’iniziativa radicale, che deciderà di intraprendere per conto suo, per evitare un secondo 11 settembre. Ora prima di incominciare con le solite banalità dando del destrorso militarista a Bendis, vi pregerei di riflettere. Lui non si schiera, non ci dice cosa è sbagliato e cosa no (non si può permettere di esporsi su un tema così delicato), ci fa solamente vedere diversi punti di vista, sta a noi decidere da che parte stare.

In conclusione risulta essere uno dei crossover meglio realizzati di sempre, anche se forse un po’ corto, ma la storia merita per il suo valore riflessivo, anche per quelli che non sono amanti dei supereroi e ne giudicano le storie solo come scazzottate galattiche, direi che questa è un bel modo per incominciare. Ah dimenticavo, i disegni sono di Gabriele Dell’Otto, ecco spiegato il motivo del perché è così corta e ci ha impiegato più di un anno per uscire.

Il terzo crossover è sempre scritto da Bendis e disegnato da un ammirevole Olivier Coipel: House of M. A Bendis non bastava aver distrutto i Vendicatori, fatto sparire Nick Fury, ora è il turno dei mutanti. Per farlo usa nuovamente Scarlet (per farci amare il personaggio).

Tutto incomincia con una riunione dei Vendicatori per decidere il destino della supereroina, siccome si sono accorti che non è del tutto centrata, dopo tutti i casini che ha combinato, oltre al problema che con un pensiero potrebbe annichilire il mondo. Gli unici che sembrano aver le palle per fare quello che dev’essere fatto sono un badassissimo Wolverine ed Emma Frost, che è una stronza glaciale (ahahaha capita?), gli altri si nascondono dietro discorsi stucchevoli e il solito buonismo da quattro soldi. Tuttavia anche se non c’è una decisione definitiva, decidono di andare a Genosha dove psicoScarlet dovrebbe essere tenuta sotto osservazione, ma qua succede il patatrack.

Wolverine si sveglia ricordando gli eventi di poco prima e si accorge di essere in un mondo leggermente diverso: i mutanti sono la razza dominante, gli umani quasi estinti. Inoltre Logan è un’agente dello SHIELD e si porta a letto Mystica?!? WTF? Decide dunque di scappare per trovare Xavier, l’unico che potrebbe mettere le cose a posto. Ovviamente non lo trova ma viene salvato da un gruppo alquanto bizzarro formato da CloakOcchio di FalcoCage e Layla Miller, una bambina mutante che è l’unica a sapere che quella non è la realtà. Convinto il gruppo e resi consapevoli altri in modo più o meno doloroso (per Spider-man le cose sono sempre semplici: realizza che nella giusta realtà Gwen dovrebbe essere morta e non averla sposata) decidono di attaccare la casata Magnus (stranamente Magneto è il re del mondo) per cercare di rimettere le cose nel verso giusto. Dopo la solita serie di cinquine a stampo che “quella te la ricordi finchè campi”, raggiungono Wanda e comprendono che il fautore del gran casino, ovviamente è Scarlet, ma dietro non c’è Magneto, ma un infido Pietro, e che il patatrack non è nient’altro che una realtà dove i desideri di tutti gli eroi sono stati realizzati. Cage è rimasto un gangsta di quartiere, CiclopePolifemo si bomba Emma Frost, Magneto ha reso i mutanti la razza dominante, ma più importante di tutti e motore della storia, Wolverine ricorda tutto il suo passato, ecco perché è l’unico a sapere che è una versione sbagliata del mondo! Dopo una riunione di famiglia un po’ movimentata tra Magneto, Pietro, e Wanda con le solite menate da adolescente, i “non ci hai mai voluto bene”, i “tu ci odi” e bla bla, Scarlet decide di mettere le cose a posto come solo lei sa fare: tutto come prima, ma con una clausola, niente più mutanti! Il quarto volumetto si conclude con un mondo tornato alla normalità, un decimo dei mutanti di prima; Wanda si esilia da sola nei Balcani e una forza misteriosa sorvola il pianeta.

PS Occhio di Falco muore anche stavolta.

Con tutte le conseguenze e i cambiamenti avvenuti, risulta essere uno dei crossover più importanti per tutta la continuity Marvel, e anche uno dei migliori. Bendis porta al limite il concetto che da grandi poteri derivano grandi responsabilità, e grandi poteri in mano a menti instabili creano grandi casini. E forse Bendis la pensa un po’ come me, cioè avere esseri pressoché onnipotenti da gestire in una continuity come quella Marvel risulta un gran casino a livello di coerenza, quindi è meglio toglierli di torno.

Vi assicuro che non è finito qua, la mia ricerca per dare un ordine di causa-effetto agli eventi che hanno sconvolto Terra 616 continuerà e proseguirà a breve!

Grafico/classifica con indice di gradimento dei singoli crossover.

Scritto da: N° 7   Tratto da: LoSpaccaFumetti

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