TWR la (psico)analisi di Agent Carter: il letale sonnifero di Piggy Carter

Si è finalmente conclusa, in mezzo agli sbadigli, la straziante serie TV in 8 episodi con protagonista Piggy Peggy Carter. Una serie di cui , onestamente, nessuno sentiva il bisogno.
Dopo l’inaspettata accelerata che avevano avuto gli ultimi episodi di Agents of S.H.I.E.L.D. prima della sosta natalizia, mandare in onda Agent Carter è stato come tirare il freno a mano su un’auto in corsa. Il risultato, però, invece di un pauroso testacoda è stato un poderoso colpo di sonno.

Il plot (seguono spoiler noiosissimi, prendete un caffè prima della lettura).
Peggy Carter, l’ex fidanzatina di Captain America, lavora per l’S.S.R. (Spie Scemotte e Rincoglionite) ma le sue incredibili abilità da badass vengono perennemente sottostimate perché è una donna.
– Maledetti maschilisti! –
Poi arriva Howard Stark, padre del più celebre Tony, ed affida a Peggy l’incarico difficilissimo di ritrovare la tecnologia avanzatissima che gli è stata rubata dalla cantina segretissima. Tra questi artefatti c’erano: una maglia cotone dentro e lana fuori che diventa incandescente, un gas che fa girare le palle a chi lo inala ed un prelievo risalente all’ultimo emocromo fatto da Steve Rogers. 
Peggy, per portare a termine la missione, si traveste abilmente da Miss Piggy dei Muppets e inizia a lavorare sotto copertura.
Tra vessazioni dei colleghi (maledetti maschilisti bis!), qualche schiaffone elargito da Piggy Peggy in versione Bud Spencer e cerimoniosi dialoghi alla Downton Abbey con Jarvis, il maggiordomo di Stark, si arriva al “finalone” in cui incontreremo una Vedova Nera anni ’50 (la trisnonna di Natasha Romanoff), e la versione televisiva del dottor Faustus (celebre villain di casa Marvel) che se ne va in giro a ripetere “focus, just focus” ipnotizzado le persone manco fosse Giucas Casella.

Siete ancora svegli?
Si?
Allora vado avanti.

Uno dei colossali errori di Agent Carter è lo stesso della prima stagione di Agents of S.H.I.E.L.D. (o di serie come Gotham): non puoi realizzare una serie TV ambientata in un universo supereroistico senza metterci dentro i fottutissimi supereroi. E’ una contraddizione in termini, come il gelato di soia. Non a caso la stagione 2 di S.H.I.E.L..D si è ripresa grazie a manufatti alieni, superpoteri ed Inumani (e, ovviamente, all’inserimento dell’agente superpatata: Bobbi Morse).

A questo proposito vorrei fare un’altra riflessione sui Marvel Studios: qualcuno mi spiega perché le pellicole Marvel siano un trionfo di pettorali maschili e non ci sia neanche un decolleté?

Dico, Piggy non è certo questa gran patatona, ma è stata comunque tutta la stagione castigatissima in tailleur (tranne quando si è travestita da Miss Piggy e lì, davvero, le mancava solo Kermitt!). Anche tu, costumista, ecchedueppalle…

ZZZzzzzzZZZzz…
… Ah?!
Scusate, mi ero riaddormentato pensando a Piggy Carter che parla con quel suo accento spiccatamente british. E’ meglio della camomilla…

Dicevo, altro problema strutturale di questa prima (e spero unica) stagione di Agent Piggy Carter è la trama.
Avete presente quando si parla di decompressione nei fumetti? Si tratta del malcostume di stiracchiare a dismisura vicende che, al massimo, meriterebbero 3-4 pagine. Ecco, è la stessa cosa capitata ad Agent Carter. In pratica la “mente” dietro il progetto, ha preso lo one-shot Agent Carter, un corto della durata di 15 minuti (ripeto: 15 minuti) che fu allegato al blu-ray di Iron Man 3, e lo ha diluito in uno stillicidio di ben 8 puntate! Un brodo annacquato che ha un solo pregio: un’ottima ricostruzione scenografica degli anni’50.

Insomma ci avrebbero potuto parlare della nascita dello S.H.I.E.L.D. e ci avrebbero potuto, anzi dovuto, mettere dentro gli Howling Commandos con Dum Dum Dugan, e invece no! Hanno fatto il prequel della nascita dello S.H.I.E.L.D. e gli Howling Commandos li hanno messi dentro come special guest in un solo episodio. 

Ricapitoliamo: niente supereroi, niente patate, trama stiracchiata, poca azione e pochi riferimenti al Marvel Universe Cinematografico (e sì, la fialetta col sangue di Cap e quella specie di post-credit nell’ultimo episodio non bastano!).
Perchè dovreste vederlo?
Perché se soffrite di insonnia avete finalmente trovato una soluzione.

Al prossimo colpo di sonno, amici di The Walking Rec e, se volete risvegliarvi dal torpore, vi ricordo l’ineluttabile like alla pagina facebook più adrenalinica dell’internet. La mia:

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