Ognuno di noi nella vita ha invidiato (almeno una volta) un personaggio famoso, una celebrità di qualunque tipo: cantanti, scrittori, attori, artisti o semplici personaggi pubblici passati alla storia per un motivo particolare. Ma quanti di noi si sono mai domandati se la sfortuna abbia colpito anche loro? Beh, in certi casi la parola sfortuna è riduttiva, qualche volta la “sfiga” ci vede benissimo ed è particolarmente creativa.
È questo, a quanto pare, lo scopo del libro creato da Micol Beltramini e Giancarlo Ascari intitolato Che sfiga! Storie di gente che ha cambiato il mondo ma poi qualcosa è andato storto. Una raccolta di proverbiali colpi di sfortuna che se in alcuni casi sono stati solo eventi fatali che hanno posto fine ad esistenze più o meno tranquille, in altri casi si è trattato di una sequela infinita di “sfighe” più o meno piccole, fino al termine delle loro vite. Il succo di tutto il libro è poi riassunto benissimo fin dall’introduzione di Micol Beltramini, che cita Camus e il mito di Sisifo, condannato a spingere per l’eternità un masso, senza poter mettere fine alla propria fatica: “Bisogna immaginare Sisifo felice”. Questa frase rende perfettamente il senso del libro: sebbene in alcuni casi abbiamo a che fare con vite travagliate da qualsiasi tipo di inconveniente, bisogna anche immaginare che questi personaggi riuscissero a trovare la felicità in tanta miseria o che abbiano vissuto in modo sereno e pacifico (o comunque ci hanno provato).
Ecco dunque che personaggi come Oscar Wilde, Lady Diana, Brandon Lee, Jules Verne, Otis Redding, Alan Turing e così via, vengono riumanizzati, perdono un po’ della loro patina brillante che, solitamente, ne ha fatto figure idealizzate nel corso della storia. Quanto può essere difficile immaginare Tennessee Williams che soffoca per colpa di un tappo o Bob Marley che muore per colpa di un tumore al cervello partito dall’unghia dell’alluce? Grazie a questo libro, sarà meno difficile farlo. Stiamo parlando di una carrellata di 50 personaggi famosi, uno più sfigato dell’altro, in un turbinio di sfortune che davvero vi farà sentire felici, appagati e, soprattutto, baciati dalla dea bendata. Eppure il libro può avere un’altra chiave di lettura: la sfortuna colpisce tutti, trasversalmente, quindi non avrete più ragione di lamentarvi per qualche colpo mancino del fato quando vi ricorderete di Frida Khalo o Charles Dickens o James Gandolfini.
Il libro edito da Centauria si presenta perfetto per tutti gli amanti del genere biografico, poiché accanto a informazioni tra le più disparate, troviamo uno stile grafico accattivante e una “confezione” gradevole anche dal punto di vista collezionistico. Nelle poco più di 100 pagine si alternano illustrazioni in uno stile a metà tra il fotografico e il caricaturale (alcune sono davvero divertenti come quella di Ludving Van Beethoven che richiama il personaggio di Schroeder dei Peanuts o Pitagora che sembra, anche cromaticamente, un Superman vittima della kriptonite, sebbene si tratti delle tanto odiate fave), in un’alternanza di serio e faceto molto in linea con lo spirito del libro. A completare il tutto c’è l’ottima qualità del lavoro grafico dell’intero volume, che ricorda quasi un vero e proprio manuale vintage, con una copertina rigida e una carta appagante anche per i più esigenti, il tutto impreziosito da cornici, stile tipografico e cura nei dettagli che ne fanno anche un’ottima idea regalo, per quell’amico/a che non fa altro che lamentarsi della continua sfortuna che lo attanaglia.
Infine, proprio per non farsi mancare niente, il cinquantunesimo personaggio sfigato lo potrete scegliere voi, in quanto è stato dedicato uno spazio vuoto nel quale poter inserire la storia e la raffigurazione di uno dei vostri “sfigati” preferiti. Perché no, potreste anche decidere di inserire proprio l’amico a cui regalare il volume (per un effetto sorpresa che, sicuramente, farà piacere). Il libro è acquistabile al prezzo di 17€ circa e la qualità ne vale ogni centesimo, non lasciatevelo scappare, se siete amanti del genere (che, in definitiva, è il genere degli “sfigati”? Tipo, amanti del cosiddetto Club 27 e simili? Magari fatecelo sapere nei commenti). Per questa recensione è tutto, ci rileggiamo prossimamente.
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