Johnny Depp? Non lo sopporto più. I suoi personaggi da Jack Sparrow in poi sono paurosamente ripetitivi: il Cappellaio Matto, Sweeney Todd, fino a Barnabas Collins di Dark Shadow o l’indiano Tonto di Lone Ranger. Sempre li a sculettare gesticolando come una sciura al mercato. BASTA!
Tuttavia, nonostante lo scarso feeling con la sciura Johnny, avevo una certa curiosità di vedere questo Transgender Transcendence.
Si tratta del debutto alla regia di Wally Pfister, storico direttore della fotografia di Christopher Nolan con cui ha collaborato sin dai tempi del geniale Memento (2000) fino a The Dark Knight Rises (2012), vincendo nel frattempo un Oscar per la fotografia di Inception. In effetti questi richiami nolaneggianti si vedono, ma Dillo-a-Wally Pfister non è Christopher Nolan e si vede: gli mancano la maestria dello storytelling e, soprattutto, quel tocco onirico ed elegante. Ma è pur sempre un esordio.
Transcendence racconta la storia di Will Caster, noto esperto mondiale di intelligenza artificiale e di come, ridotto in fin di vita, venga uploadato (grazie ad una serie di supercazzole 2.0) su una chiavetta USB, per poi essere caricato nell’internet a farsi i cazzi degli altri manco fosse Mark Zuckenberg. Caster diventa così prima un HAL 9000 al quadrato per poi evolversi in una minaccia globale: uno Skynet con tanto di Terminator al servizio e hasta la vista, baby.
Il plot, anche se non originalissimo, ha un suo fascino e il film è anche scorrevole e godibile ma, purtroppo, sa un po’ di occasione sprecata. Vuoi per il finale alla volemose bene, vuoi, come dicevo più su, per la mancanza di quello spunto registico che fa la differenza. E poi, tanto per fare un altro paragone col suo mentore, le musiche dei blockbuster di Nolan sono di Hans Zimmer e anche quello fa la differenza (mica è scemo, Christopher). Le musiche di Transcendence, invece, sono tutt’altro che memorabili.
Il cast si comporta bene: Johnny Depp convince, ma più di lui convincono Paul Bettany e Rebecca Hall e, a proposito di Nolan, Dillo-a-Wally Pfister si è portato appresso anche un feticcio del suo maestro: Cillian Murphy. Pollice verso per Kate Mara (che voi houseofcardiani dell’ultim’ora state vedendo alle prese con Kevin Spacey), fuoriruolo come Totti al centro della difesa nei panni della cyberterrorista. Ah, e poi c’è il prezzemolino Morgan Freeman, ormai sempre uguale a se stesso nei secoli dei secoli (come sono lontani i tempi de Le Ali della Libertà…).
Piccola curiosità sul cast: tutti i protagonisti hanno interpretato o interpreteranno dei cinecomics, eccezion fatta per Depp (nonostante i poco credibili rumors che lo vogliono come prossimo dottor Strange).
Rebecca Hall è stata Maya Hansen in Iron Man 3, Paul Bettany è stato la voce di J.A.R.V.I.S. e sarà La Visione in Avengers: Age of Ultron, ricorderete Cillian Murphy nei panni del dottor Crane/Spaventapasseri di Batman Begins e, ahivoi, avrete un antipasto della prossima Kate Mara/Sue Storm dei Fantastici Quattro. Presagi funesti.
Insomma nonostante il wannabe Nolan ed il solito clichè trito e ritrito ‘tecnologia essere brutta, uomo dovere sognare e amare’, Transcendence è un discreto film, ben interpretato e con degli ottimi effetti visivi. Dategli un’occhata se siete degli amanti del genere.