“La notizia, appena giunta, si è diffusa dai vicoli più bui fino ai circoli sociali, dalle stanze in cui si può comprare ogni cosa, fino ai confessionali dove viene scontato ogni peccato. Si è diffusa come un incendio o, meglio, come una malattia. Ecco cos’è, una malattia che ha infettato Gotham e per la quale non c’è cura. Lui era una malattia e in qualche modo, con l’aiuto di Dio o del demonio – scegliete il veleno che preferite – aveva convinto i dottori che non era più malato. La notizia si è sparsa. Non conosco i particolari, non so ancora perchè, ma stavano rilasciando Joker dal manicomio di Arkham.”
Da come potete leggere il protagonista assoluto di questa strepitosa Graphic Novel, firmata Brian Azzarello e Lee Bermejo, è la nemesi per eccellenza del Cavaliere Oscuro, il Joker, più violento e “deviato” del solito, che desidera soltanto portare distruzione e terrore tra le strade di Gotham. La sua lucida e ipnotica follia si riversa con tutta la cattiveria possibile contro i suoi “compagni” criminali di un tempo, che si sono permessi, in sua assenza, di dividere tra loro il territorio e il guadagno. Tutto ciò viene narrato attraverso gli occhi di un suo neo-accolita, il giovane irlandese Jonny Frost, criminale di poche pretese, che accetta di andare a prendere il Joker appena rilasciato. Il Clown accoglie Jonny come suo discepolo, e quest’ultimo è pronto a tutto pur di accompagnarlo nella sua caotica vendetta personale e condividere così un po’ del suo potere. Ma il ragazzo si troverà, suo malgrado e insieme ad altre grandissime figure del mondo criminale di Gotham, immerso fino al collo nella sua devastante follia, in una situazione in cui non sarà capace di trovare alcuna via d’uscita. Ma di questo se ne accorgerà solo quando sarà troppo tardi…
La prima cosa che colpisce, appena si ha il fumetto fra le mani, è la copertina: il sorriso folle e angosciante del Joker, disegnata da Lee Bermejo, raggiunge l’apice in questa novella. Bermejo riesce a modellare, a ricreare su carta, un’idea del Joker innovativa, diversa, più reale e umana in un certo senso, più vicina al vero “pazzo” che possiamo incontrare per strada. Queste sue illustrazioni poi, si sposano perfettamente con l’atmosfera brutale e dark creata da Azzarello. Lo scrittore è stato geniale nel tratteggiare la psiche deviata del Joker attraverso i sui dialoghi agghiaccianti. Azzarello riesce a definire (per quanto si possa definire una mente talmente folle e labirintica) in modo più vivo un personaggio come il Joker, che ormai fa parte del nostro immaginario collettivo da più di mezzo secolo, e pensiamo tutti di averlo inquadrato.
Nota di merito, per la gran riuscita del fumetto, va alle inquietanti chine di Mick Gray, dure e morbide nello stesso tempo, che seguono perfettamente il disegno di Bermejo, e ai colori di “Trish” Mulvihill: da una colorazione che si può definire “normale” si sposta sul pittorico, a secondo dello stile di disegno. Quindi una colorazione deale per l’atmosfera in cui i due principali autori vogliono farci immergere.
Posso affermare che, subito dopo Batman:The Killing Joke, scritto dall’immenso Alan Moore e disegnato dalle mani brillanti di Brian Bolland, il Joker di Azzarello e Bermejo è sicuramente una delle migliori graphic novel di sempre sul personaggio.
“Una malattia. Che esiste da prima di Gotham, la città che ha infettato. Una malattia che è più vecchia di ogni città. Diamine probabilmente è la malattia che ha costruito la prima città. Ci sarà sempre un Joker. Perché non esiste cura. Nessuna cura. Solo un Batman.”
Joker
di Brian Azzarello, Lee Bermejo,
Mick Gray e Patricia Mulvihill.
Rw Edizioni – Lion
ISBN 978-88-66910-48-0
16,8×25,7, C, 128 pp, col.
€ 14,95