Il mercenario Marc Spector è morto in Egitto sotto la statua dell’antica divinità Konshu. E’ tornato in vita all’ombra del dio lunare e si è votato alla lotta al crimine per trovare la sua redenzione. E’ impazzito ed è scomparso.
Questo è quello che succede dopo.
Questo l’incipit del Moon Knight di Warren Ellis e Daclan Shalvey, tra le nuove testate dell’ondata All-New Marvel NOW, probabilmente la più attesa. Come ebbi modo di dire tempo fa in una recensione del primo story-arc del cavaliere lunare di Huston e Finch (che trovate qui) Marc Spector/Moon Knight è un personaggio estremamente interessante che, purtroppo, non ha ancora trovato uno sceneggiatore che sappia portarlo alla definitiva consacrazione. Ma le premesse della nuova run di Ellis – uno che sa come andare fuori dagli schemi – sono decisamente buone.
Il finale pensato da Ellis, infatti, getta un’ombra inquietante su Marc e sugli sviluppi futuri di questa run che, c’è da augurarselo, possa scrivere importanti pagine nella storia del cavaliere lunare.
Nota di merito anche per l’aspetto grafico, Shalvey è bravo, moderno ed il suo tratto si sposa perfettamente con le atmosfere pensate da Ellis, così come valido il lavoro della colorista Jordie Bellaire. A questo proposito splendida l’intuizione di rendere Moon Knight semplicemente in bianco e nero (senza utilizzare toni di grigio).
Insomma, il viaggio nella folle mente di Marc Spector è iniziato con i migliori auspici.
Perché un vigilante dovrebbe vestire con un gigantesco mantello bianco se combatte il crimine di notte?
Semplice. Vuole che lo vedano arrivare. Perché è pazzo.
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