“…ma al cadere delle nuove tenebre, il nero genio del male colpirà ancora! CATTIVIK NON PERDONA!”
Esattamente come recita il tormentone che per decenni ha concluso le storie dello strambo personaggio partorito dalla mente di Bonvi, Cattivik ha colpito un’altra volta; ed è tornato in libreria/fumetteria per farsi ammirare da vecchi e nuovi fans in una veste editoriale elegante e ben strutturata. Esattamente come accaduto per L’Omino Bufo e Zio Boris (entrambi di Alfredo Castelli) – e come accadrà a marzo 2014 per Lupo Alberto (di Silver) – la Panini Comics procede con l’opera di raccolta di una parte fondamentale della storia del fumetto italiano. Storie e autori che hanno fatto scuola per oltre un ventennio nel nostro paese e i cui personaggi rimangono celebri e attualissimi, nonostante il passare degli anni.
Sporco puzzolente e sboccato, Cattivik scimmiotta l’icona – tanto in voga a quei tempi – dello spietato ma raffinato criminale stile Diabolik. Tuttavia, al contrario della sua controparte brillante, Cattivik non possiede residenze e macchine di lusso, non divide il letto con splendide e conturbanti assassine, ma soprattutto non porta mai a termine i suoi strampalati progetti criminali.
Come tutti i criminali che si rispettano, anche Cattivik ha un suo nemico giurato (più che altro una vittima costante). Si tratta di Gino Solitomino (o semplicemente Solitomino), insulso dipendente di fantozziana memoria che, giorno dopo giorno, ripete all’infinito la sua piatta giornata tipo, incluso farsi rapinare dal buffo genio del male, che lo aspetta regolarmente ogni sera dietro lo stesso angolo. Uno stereotipo di grande successo quello del Solitomino, che, con la sua vena decisamente satirica, ha contribuito certamente a delineare i contorni di questo divertente classico del fumetto Made in Italy.
La costante di Cattivik, come accennato, è il fallimento di ogni suo losco piano. Un po’ come accadeva per Willy Coyote o per Tom (prima che diventasse illogicamente amico di Jerry), le avventure del nero genio si concludono tutte con il suo inevitabile e misero fallimento. E’ così che Cattivik viene di volta in volta picchiato, mangiato, tagliuzzato, schiavizzato, ecc.., per poi tornare più malefico che mai alla successiva improbabile avventura. Perché, come detto, “..al cadere delle nuove tenebre, il nero genio del male colpirà ancora! CATTIVIK NON PERDONA!”
Da avere.
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