La follia è come la gravità, basta solo una piccola spinta (cit.).
Quanto è labile la mente umana? Quanto ci vuole per oltrepassare il limite della sanità mentale? Nel 2002 Silicon Knights ha dato la propria risposta a questi quesiti, pubblicando Eternal Darkness: Sanity’s Requiem per Nintendo GameCube.
Svegliarsi da un incubo per ritrovarsi in un incubo ancora peggiore. La giovane Alexandra Roivas sogna di ritrovarsi in una stanza, armata di un fucile, mentre delle orrende creature la attaccano, quando una telefonata la sveglia. E’ la polizia che la avvisa della morte di suo nonno: lo psichiatra Edward Roivas. Così la ragazza parte alla volta del Rhodes Island, dove risiedeva l’uomo e, giunta nella sua abitazione, si ritrova dinanzi ad una scena agghiacciante: il cadavere di Edward Roivas privo della testa! Non ci sono indizi su tale efferatezza ed Alex decide di gironzolare nella magione, dove, in una stanza, ritrova un libro dall’aspetto inquietante. Esso è rilegato in pelle e ossa umane ed è dotato di poteri occulti; il suo nome non è meno rassicurante: il Libro delle Tenebre.
Tramite gli influssi di tale abominio Alex visualizza le peripezie di un gruppo di prescelti che, nell’arco di duemila anni di storia, sono stati coinvolti nientemeno che nella lotta per evitare l’avvento delle tenebre sulla Terra. La nostra si ritrova così, suo malgrado, a dover rivivere le gesta di questi individui e a diventare, ella stessa, l’ultimo baluardo nella difesa della stirpe umana dall’ascesa delle tenebre.
La trama, liberamente ispirata ai racconti di H.P.Lovecraft, è il cavallo di battaglia della produzione. Imprevedibilità allo stato puro ed espediente narrativo geniale: la storia è divisa in capitoli, ognuno dei quali con protagonisti diversi che agiscono in epoche storiche diverse, ma tutti pezzi dello stesso puzzle, che andranno a comporre il mosaico finale di un evento tristemente importante per l’umanità.
Il gameplay è quello di un classico action/adventure a sfondo horror, ma presenta una caratteristica inedita, l’indicatore della sanità mentale: quando ci imbatteremo nelle aberranti creature di ED, la barra scenderà. L’eccessiva perdita di sanità ci provocherà diversi tipi di allucinazione e la perdita del controllo del personaggio che stiamo guidando. Per ripristinare la barra dovremo eseguire il colpo di grazia sui nemici, dopo averli abbattuti, premendo il tasto azione.
Riguardo gli scontri, è stata implementata la caratteristica di “agganciare” la testa e gli arti superiori delle creature: nel caso di aver staccato loro la testa, esse non saranno ovviamente più in grado di vedere, colpendo così alla cieca perfino i loro simili; nel caso dell’amputazione delle braccia non potranno più colpire diventando nostro facile bersaglio.
Eseguire il colpo di grazia non è l’unico modo per ripristinare sanità mentale, infatti, durante le nostre peripezie, troveremo delle pergamene che ci permetteranno di eseguire svariate magie, tra cui proprio quelle di ripristino della sanità mentale e dell’energia.
A tal proposito è da segnalare la possibilità di assegnare gli incantesimi ai tasti della croce e ai tasti x e y.
Oltre che con la fase action, saremo impegnati in svariati enigmi, tutti estremamente semplici, che vanno dal trovare la chiave della porta, all’eseguire la magia giusta per proseguire.
La colonna sonora d’atmosfera si sposa perfettamente con il contesto, riuscendo a mantenere alta la tensione.
Graficamente ED si difende bene per essere un titolo concepito inizialmente per Nintendo 64. Di buona qualità le ambientazioni (con diverse chicche) e le texture, mentre le animazioni dei personaggi lasciano a desiderare.
La longevita è considerevole e si attesta tra le 15 e le 20 ore, con un fattore rigiocabilità a mio avviso non molto incentivato se non per rivivere la sontuosa storia.
Il difetto maggiore è il livello di difficoltà eccessivamente tarato verso il basso, e dal lato degli enigmi, e dal lato degli scontri, penalizzati questi ultimi da un’intelligenza artificiale deficitaria dei nemici.
Eternal Darkness: Sanity’s Requiem è una perla che merita di essere giocata da tutti, anche soltanto per la sontuosità della sua trama. L’atmosfera e la tensione che si respirano sono difficilmente pareggiabili, e se non fosse per la magagna del livello di difficoltà ci troveremo di fronte ad un pilastro della storia videoulica. Sicuramente è uno dei titoli più affascinanti mai usciti per GameCube e non solo.
Ar ar ar, temibili pirati!