Sleepy Hollow – Ep. 01×01 – Recensione

Una cosa è certa: i fanatici delle serie TV sono ormai una categoria ben precisa, con vezzi molto simili tra loro e con comportamenti spesso accumunabili. Uno di essi è la compulsiva ricerca di show televisivi che possano fungere da surrogati della serie TV appena conclusa; o comunque da “pezza” nel corso di una delle interminabili pause tra una stagione e l’altra. Ed è così che molti di noi iniziano a seguire pessime produzioni come The Following o American Horror Story, nella vana speranza che “magari più avanti migliora”.

Proprio nell’ambito di una di queste spasmodiche ricerche, ieri sera ho dato un’occhiata al primo episodio di Sleepy Hollow, nuova serie televisiva in onda su Fox, la cui premiere è stata vista da oltre 10 milioni di persone negli Stati Uniti. Si tratta in buona sostanza di un riadattamento del famoso racconto di Washington Irving intitolato La Leggenda della Valle Addormentata (anche conosciuto come La Leggenda di Sleepy Hollow), già oggetto di precedente reinterpretazione cinematografica ad opera di Tim Burton nel cult movie Il Mistero di Sleepy Hollow. Non sembra esserci però alcun collegamento narrativo tra film e serie, a parte naturalmente l’opera dalla quale entrambi traggono libero spunto.

La storia vede protagonista Ichabod Crane, spia al soldo del Generale Washington durante la guerra di Indipendenza. Nel corso di una sanguinosa battaglia, Crane si trova a tu per tu con un inquietante soldato a cavallo, armato di una grossa ascia. Nonostante i numerosi colpi di baionetta subiti, il cavaliere sembra non accusare; e al protagonista – una volta beccatosi un’accettata in pieno petto – non resta che decapitare l’avversario, prima di stramazzare a terra accanto a lui.

Tutto più o meno normale, se non fosse che circa 250 anni dopo tali avvenimenti, Ichabod Crane si risveglia in una grotta in pieno ventunesimo secolo, nella Sleepy Hollow del presente. Sconvolto e spaesato da una realtà completamente diversa rispetto alla sua, Crane viene presto arrestato dalla polizia locale con l’accusa di aver decapitato un agente in servizio. Scopre così che lo stesso cavaliere che credeva morto insieme a lui, è tornato per riprendersi ciò che gli spetta: la sua testa. Aiutato dalla giovane detective Abbie Mills, il nostro protagonista inizia a scoprire, pian piano, una serie di indizi che forniscono un quadro ben più ampio e inquietante della vicenda. C’è di mezzo un’imminente apocalisse e – manco a dirlo – spetterà all’improbabile duo il compito di evitarla.

Per quanto riguarda il giudizio personale, voglio essere chiaro: Sleepy Hollow è un horror action dallo schema piuttosto classico, con tutte le conseguenze che da esso derivano. Buone scenografie ed effetti speciali, discreto ritmo dell’episodio, situazioni paradossali condite da tanti luoghi comuni e banalità. Và accettato così com’è. Pacchetto completo. Insomma, se vi gusta il genere Buffy l’ammazzavampiri (a me, ad esempio, gusta), questo potrebbe essere il tipo di serie che fa per voi. Proprio come nella celebre serie di Joss Whedon, i protagonisti si troveranno a dover fronteggiare, episodio dopo episodio, una sfilza di minacce oscure che incombono sulla piccola cittadina in cui svolgono i fatti; il tutto ovviamente collegato ad una trama principale, cui la storia ha già ampiamente accennato. Nonostante si tratti solo del primo episodio, infatti, è abbastanza facile intuire la piega che potrebbe prendere la vicenda, anche grazie a quanto affermato dal protagonista nelle battute finali della puntata.    

Sulla trama nulla da dire. Come detto, se piace il genere, ne accetterete pregi e difetti; viceversa, in caso contrario, sarà intollerabile la visione persino per 5 minuti. Ciò che mi lascia perplesso, invece, è la scelta di ambientare il racconto ai giorni nostri. Il punto di forza della storia originale di Irving, così come del film di Burton, è proprio l’ambientazione lugubre, data anche dall’architettura dei luoghi, dalle vesti utilizzate, dai modi e dai linguaggi dei protagonisti. Elementi che mi sarebbe piaciuto ritrovare, ma che purtroppo la trama della serie – almeno attualmente – non prevede.    

In definitiva, come avrete capito, non è la serie che sostituirà Breaking Bad o che ci scalderà durante il freddo Inverno che separa una stagione di Game of Thrones dall’altra, ma io – se il genere è di vostro gradimento – una possibilità gliela darei. Magari più avanti migliora..

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