Thor del 2011, diciamoci la verità, era così così. Kenneth Branagh, regista della pellicola, era stato scelto per la sua nota attitudine alle opere shakespeariane. Era chiara, infatti, la volontà della produzione di dare un tono epico, drammatico e classico alle avventure del figlio di Odino.
il risultato è il film più debole tra quelli della cosiddetta ‘Fase Uno’ del Marvel Universe cinematografico. Una pellicola discreta ma nulla più, in cui spiccava un ottimo Tom Hiddleston, perfetto nei panni del viscido e mellifluo fratellastro Loki e destinato a diventare idolo indiscusso di fangirls con l’ormone in subbuglio.
– Io ho il poster di Tom nella mia cameretta accanto a quello degli One Direction! Ma lui è più figo, Tom ti amo! –
Appunto.
Detto questo, mi sono recato al cinema con più di una perplessità, e invece vi dirò che Thor: The Dark World è promosso.
Innanzitutto alla Marvel sanno imparare dai loro errori e, dunque, niente toni da Royal Albert Hall ma una action-comedy (vedi Iron Man 3) in cui convivono in armonia elementi fantasy e fantascienza, azione e commedia. Il tutto con una valanga di effetti speciali.
Uno spirito perfettamente ‘fotografato’ dall’immenso Leo Ortolani in questa vignetta di qualche tempo fa:
Tra l’altro, il tipico blockbuster hollywoodiano di genere segue un canovaccio predeterminato: 5 minuti di spiegone, 3/4 di drammone, ed una mezz’ora finale piena di schiaffoni. In Thor: The Dark World, invece, gli schiaffoni sono ben spalmati in tutto il film ed alternati a scenette da sit-com e frequenti cambi di scena.
Per ottenere un prodotto simile, stavolta niente drammaturghi al timone, ma un direttore d’orchestra come Alan Taylor, navigato regista televisivo che ha lavorato ad alcune delle più amate serie degli ultimi anni: da Six Feet Under a Mad Men, da Lost a Boardwalk Empire fino a dirigere alcuni episodi chiave di Game of Thrones (come l’1×09… te lo ricordi, Ned?). Insomma un regista poliedrico che col fantasy aveva dimostrato di saperci fare. Ma bilanciare e dosare bene i tanti elementi presenti in The Dark World senza farne un giocattolone vuoto non era semplice e invece la missione è stata compiuta grazie anche alla sceneggiatura di Chris Yost (penna ben nota agli appassionati degli X-Men e, soprattutto, di X-Force), Christopher Markus e Spephen McFeely.
Breve cenno sulla trama.
– Ci sono spoiler? –
Praticamente no.
– Ma Loki c’è? –
Certo.
– E Thor lo fa vedere il pettorale? –
Tranquilla il pettorale te lo fa vedere pure stavolta, prepara l’ormone.
– AAAaaaAAAhhhh! AAAaaaAAAhhhh! SIIIiiii. Hai una sigaretta?–
Dicevamo. Chris Hemsworth/Thor, dopo aver soffiato il titolo mondiale di Formula 1 a Niki Lauda nell’eccellente Rush di Ron Howard, va a spaccare culi a destra e a manca nei sette regni di Westeros nei Nove Regni facendo roteare il suo martello come le prostitute sulla Salaria fanno svolazzare la borsetta.
In una di queste battaglie lo vediamo impegnato contro un gigantesco uomo di pietra (Korg). E qui c’è un doppio omaggio che merita due note:
1) Nota da nerd saccente. Nella sua prima apparzione su Journey Into Mystery #83, infatti, Thor combatte contro gli uomini di pietra, episodio che (retconizzato) viene ricordato proprio da Korg il kronan nel Planet Hulk di Greg Pak.
2) Nota da cinefilo incallito. Lo ‘sbriciolamento’ dell’uomo di pietra è un evidente richiamo alla mitica scena de I Predatori dell’Arca Perduta in cui Indiana Jones uccide con un colpo di pistola un nemico che si credeva il Cristiano Ronaldo dei saraceni. Se non sapete di cosa sto parlando, dovreste innanzitutto vergognarvi e poi guardarla qua:
…e la corrispondente scena di Thor è al minuto 2,10
– Ehiiii, io me ne frego delle tue fregnacce da saputello sfigato! Thor si bacia con Jane? E Loki? Loki c’ha la ragazza? –
A giudicare da questa immagine credo che le cose siano andate diversamente:
Ah, si: la trama… Thor deve salvare Asgard e Midgard (che poi è la Terra) da Malekith l’elfo oscuro, villain che ha uno spazio un po’ risicato, interpretato da Christopher Ecclestone (il primo Doctor Who next-gen).
Basta così, ora andate al cinema!
In conclusione Thor: The Dark World è intrattenimento di discreto livello. Uno sci-fantasy (vi piace il neologismo?) con un mix di combattimenti spettacolari e risate.
Ma non c’è film Marvel senza la scena dopo i titoli di coda, lo sa anche Boromir!
ALLARME ROSSO: SPOILER ALERT!!!
Lady Sif e Volstagg portano l’Aether, l’arma usata da Malekith, da un misterioso individuo.
Ma l’Aether si rivela una delle Gemme dell’Infinito (!!!), altra gemma è il cubo cosmico-tesseract, e il misterioso individuo è nientepopodimenoché Benicio Del Toro nei panni del Collezionista, il prossimo villain de I Guardiani della Galassia!
– E perché sarebbe una figata? –
Perché? PERCHE?!?! Intanto scopriamo che aspetto avrà il Collezionista Del Toro e, soprattutto, questa è la conferma definitiva (se mai ce ne fosse stato bisogno) che sul lungo periodo, probabilemente per Avengers 3, i Marvel Studios stanno lavorando ad un super-crossover che coinvolgerà Thanos ed il Guanto dell’Infinito!
E ora, tutti a vedere Thor! E tu, Loki, smettila di abbracciare chiunque. Hai pure sbagliato film!