Questo mese la solita rubrica sul mensile Batman edito da RW Lion viene sostituita dalle mie autorevoli considerazioni sul secondo evento snyderiano del Batman new52: La morte della Famiglia.
WARNING: segue un trionfo di spoilerazzi.
– Ehi ma io voglio parlare di Detective Comics e Nightwing! Ci sono anche loro nel mensile! –
Cosa vuoi che ti dica? E’ come parlare del vuoto pneumatico. Detective Comics continua a presentarci i lavoretti che fa Batman nel tempo libero (tra scippatori, emulatori del Joker e pausa bricolage) e Nightwing, che è un filo più leggibile, è imperniata sulla difficile vita dell’imprenditore Dick Grayson tra mutui in banca ed impiegati giustamente scontenti di essere presi di mira dal Joker.
Torniamo al pezzo forte.
Deluso dalla fine della saga dei Gufi (corte/notte) chiusasi in un trionfo di schiaffoni tra Bruce ed il presunto fratello Lincoln March (in perfetto in stile Bud Spencer & Terence Hill), mi sono avvicinato con molti dubbi anche a questo finale. E purtroppo, per la seconda volta, sono rimasto deluso dall’epilogo pensato da Snyder.
– Ma sei pazzo? C’è il Joker che muore cadendo dalla cascata! –
Chiaramente non sarà morto.
– E la scena in cui sembra abbia tagliato via le facce dei membri della Batfamily? –
Appunto “sembra”. In realtà li ha solo legati a delle sedie.
– Vogliamo parlare del rapimento di Alfred che viene “gasato” dal Joker? –
Parliamone. Se non sbaglio in chiusura d’albo Alfred è bello pacioso nel suo letto a villa Wayne con Bruce che gli porta il the caldo coi biscotti.
– E l’attentato a Gordon? –
Mi sembra che Gordon si sia ripreso anche lui alla grande.
E’ proprio questo a non convincermi dell’ultimo story-arc di Snyder/Capullo: a conti fatti, non succede nulla di significativo (se escludiamo l’omicidio di un discreto numero di poliziotti) e lo status quo del mondo batmaniano viene mantenuto tale e quale. Il titolo stesso, La Morte Della Famiglia, sembrava annunciare, se non una morte vera e propria, almeno la sconvolgente fine della Batfamily.
– Ma l’hai letto l’epilogo? Batgirl, Nightwing e Cappuccetto Cappuccio Rosso non vanno a cena a villa Wayne! –
Appunto. In buona sostanza, questa strombazzata ‘morte familiare’ si traduce semplicemente in un invito a cena bucato da Dick, Jason e Barbara (…e Tim che in realtà non se lo caga nessuno). Una cosa che ognuno di noi ha fatto almeno una volta nella vita in caso di cena poco gradita.
Certo, le note positive non mancano. La veste grafica realizzata da Capullo è eccellente. L’inizio della saga (con il ritorno del Joker a Gotham e la strage al GCPD) è davvero figo e lo stesso inedito aspetto del Joker con ‘faccia applicata’ mi piace molto. Ma Snyder, anche stavolta, non mi ha convinto fino in fondo per via di un finale scialbo e poca voglia di osare per non turbare troppo gli equilibri a Gotham.
The Killing Joke di Alan Moore (ok, ho scomodato l’artiglieria pesante) è una pietra miliare nella storia editoriale di Batman per la sfrenata crudeltà del Joker, per la menomazione di Barbara. Moore ha osato ed ha sguinzagliato il Joker fregandosene (giustamente) delle conseguenze.
Snyder ed il suo Joker, invece, hanno il freno a mano tirato, una sorta di ‘vorrei ma non posso’: sembra che abbia mutiliato i volti dei membri della Batfamily, sembra che possa uccidere Gordon ed Alfred… ma alla fine è solo un nulla di fatto che sa tanto di occasione sprecata.
Uno Snyder lontano dal convincente architetto di Detective Comics – The Black Mirror o dall’esplosivo creatore di American Vampire.
Serve più coraggio, Scott. Non basta la risata del Joker.
Ha.
Ha.
Ha.
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