Carnera la montagna che cammina di D. Toffolo

Autore: Davide Toffolo
Editore: Coconino Cult
Formato: cm 17×24, 160 pag, bicromia. brossurato.
Prezzo: 16 euro.

Da piccolino mi capitava spessissimo di correre a destra e a manca urlando e mostrando i muscoli delle braccia che ovviamente non avevo, emulando il mio più grande eroe dell’epoca, ovvero il gigante verde che noi tutti conosciamo: Hulk. Quando mi esibivo in questa frequente performance capitava di avere come spettatore mio nonno, il quale con tono dolce e fiero mi diceva “Sei proprio come Carnera”.


All’epoca non sapevo cosa intendesse con questa esclamazione, però sono certo che la cosa mi riempiva di gioia, mi faceva sentire importante, forte. Gli anni passano, io cresco, come ogni nipote adoravo ascoltare le storie che mi raccontavano i miei nonni sulla loro gioventù, e più volte quando parlavo con mia nonna, il nome Carnera veniva menzionato, così spinto dalla curiosità scoprii qualcosa di più su questo grande campione, ma non ebbi mai l’occasione di approfondire l’argomento.

Poco tempo fa trovai l’opera Carnera la montagna che cammina di Davide Toffolo, un’opera definitiva e rivista (maggiormente curata) edita dalla Coconino press, subito presi in mano il volume, colpito dai suoi colori seppiati e dal nome CARNERA che sovrasta la copertina, e già al tatto capii che quel volume sarebbe stata una lettura “intima”, infatti il volume si presenta ruvido, dai colori seppiati, gialli e marroni che sanno di antico, che si addicono in maniera perfetta alla storia che ci viene offerta. Troviamo un Toffolo in grande forma e racconta, con le sue tavole e con estrema semplicità, la storia di questo grande campione, il quale rimanendo sempre lo stesso si trasforma da ragazzino povero di un paesino italiano, a campione del mondo dei pesi massimi, un’opera estremamente romantica, che ci racconta quegli anni (gli anni 20 e 30), anni che sembrano tanto lontani da noi, e che forse lo sono.

Una storia che mi ha emozionato, forse perché ora ho capito (anche se in minima parte) quello che vedevano i miei nonni e la loro generazione in questo GIGANTE, ovvero SPERANZA e RISCATTO. Una storia che ci presenta l’uomo dietro lo sportivo, con tutti i sui dubbi e paure. Una storia che può far bene di questi tempi, una storia che ci insegna che un semplice uomo può diventare un Gigante.

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