Se c’è una cosa che mi piace, è andare alle fiere del fumetto; ed Etna Comics (nonostante l’impegno da parte di alcuni nel tentare di renderla pessima) non fa di certo eccezione; anzi, Etna Comics è, e deve essere considerata, un vanto per noi siciliani e per il sud Italia in generale. Nel corso degli ultimi anni questo festival è cresciuto enormemente, sia sotto l’aspetto delle proposte e degli ospiti presenti, che per quanto riguarda l’affluenza e dunque la partecipazione del pubblico. Chi si sarebbe mai aspettato una partecipazione così massiccia anche quest’anno? Io francamente no.
Diciamocelo chiaramente, noi siciliani non è che solitamente brilliamo per organizzazione e voglia di fare; ma evidentemente chi si occupa di mettere su questo bel baraccone di sale in zucca e di volontà ne ha da vendere. Nel suo primo anno di vita Etna Comics ha radunato ben 25.000 appassionati da tutta la Sicilia; il secondo anno (2012) la fiera ha ospitato la bellezza di 35.000 nerdoni impazziti; ma il dato più interessante è senza alcun dubbio quello di quest’anno: 40.000 persone presenti e tantissimi simpatici e coraggiosi cosplayer. Nonostante il caldo, nonostante l’assenza di uno stand Panini, nonostante la crisi. Grandi.
Gianluca Gugliotta all’opera
Personalmente, non ho potuto presenziare tutti e tre i giorni per motivi lavorativi e ho dunque limitato la mia presenza al sabato e alla domenica. Lo spettacolo offerto dalla fiera è valido e altamente stimolante. Gli stand degli editori presenti, collocati al piano terra, offrivano una scelta ampia e presentavano alcuni albi difficilmente reperibili. In ogni caso, spostandosi ai piani superiori e spulciando tra i vari rivenditori, era possibile trovare qualche pezzo pregiato a buon mercato. Naturalmente, come in ogni grande fiera che si rispetti, si va dal fumetto nostrano, al comics, fino al manga, passando per action figure, giochi di ruolo, armi in lattice e stranezze di ogni tipo. E’ il bello di questo tipo di manifestazioni è proprio questo: la mescolanza di generi e tematiche assolutamente eterogenee nella quale l’unico comune denominatore è la passione.
Una passione radicale e radicata, che può essere colta pienamente solo stando lì e toccandola con mano. Una passione che porta gli eroici cosplayer a passare ore all’interno di costumi scomodi, delicati e pesanti, mentre fuori il caldo torrido di Catania faceva soffrire anche chi indossava la sola t-shirt; la passione di chi affollava la sala videogames in attesa di potersi confrontare con nuovi amici al proprio gioco preferito. L’emozione di conoscere l’autore che ha scritto una delle opere che ti ha portato ad essere l’appassionato che sei; e che dunque ti ha condotto lì quel giorno.
Ecco, non si può spiegare – a chi non la vive in prima persona – la connessione tra tutte queste cose apparentemente differenti. Non si può spiegare ma c’è. Perché, sebbene si parli di pianeti del tutto distanti tra loro, è innegabile che ogni persona presente, pur non amando ogni singola sfaccettatura della cultura pop presente all’Etna Comics, comprenda perfettamente lo stato d’animo di ogni singolo partecipante e l’euforia che si prova nel trovarsi in quel posto.
Il maestro James O’Barr
Tornando alla fiera in sé, e più specificamente a ciò che ci interessa da vicino – i fumetti – va registrata, tra le altre, la presenza di tre personalità di rilievo nel corso di questa interessante edizione. Il primo di questi è James O’Barr, indimenticato autore de Il Corvo, famoso per l’approccio altamente introspettivo dei suoi testi e per lo stile dark dei suoi disegni. Uno stile che ha fatto scuola e che ha influenzato intere generazioni. O’Barr è un autore di tutto rispetto, con un background importante e con un’assistente insopportabile. Fortunatamente, oltre a quest’ultima, erano presenti anche gli addetti della Edizioni BD (gentilissimi) che rendevano possibile un’incontro con i fan, altrimenti irrealizzabile a causa della eccessiva rigidità mentale della suddetta inquietante presenza. O’Barr ha dapprima tenuto la propria conferenza stampa in una delle zone allestite, per poi intrattenersi a lungo allo stand BD per rilasciare autografi e realizzare alcuni splendidi disegni su commissione.
La seconda personalità di spessore presente (naturalmente mi riferisco al mondo del fumetto) a Etna Comics è stata Bryan Talbot, un vero e proprio mito vivente per i seguaci del fumetto underground degli anni ‘70. Tra le sue opere più famose non possiamo non citare The Brainstorm Comix, The Adventures of Luther Arkwright, Hellblazer, Sandman, Legends of the Dark Knight, Teknophage, The Tale of One Bad Rat, Alice in Sunderland e Grandville 1 e 2. Come avrete capito stiamo parlando di una personalità importantissima nell’ambito del fumetto internazione, che tuttavia, a discapito del proprio spessore artistico, ha dimostrato in questa occasione di essere una persona semplice e modesta nei modi. Non ho mai assistito ad una tale disponibilità e ad un simile garbo nei confronti dei fan che si accalcavano in attesa di un suo autografo o di un disegno. A differenza degli altri due disegnatori presenti, Talbot ha inoltre realizzato e regalato degli schizzi ai fan accorsi per conoscerlo. Chapeau.
Il mio incontro con Bryan Talbot
Il terzo disegnatore che ho avuto il piacere di conoscere è Gianluca Gugliotta, giovane disegnatore dal talento cristallino, noto per aver già lavorato al fianco di Brian Michael Bendis e Jonathan Hickman nella serie targata Marvel, dal titolo Secret Warriors; nonché fresco realizzatore dei disegni di Mister Terrific, nuova testata targata DC Comics. Lo stand di Gugliotta esponeva alcune delle sue splendide tavole che, devo confessare, hanno sortito su di me un effetto ipnotico. Davvero notevole.
Naturalmente, oltre ai citati autori/disegnatori, sono state tante le presenze di spicco in quel di Catania, tra le quali vale la pena di ricordare certamente Robin Wood, celebre autore paraguayano noto a tutti come creatore di Dago, Fabio Celoni, storico disegnatore per Bonelli e Disney, Alfredo Castelli ideatore del personaggio di Martin Mystére e molti altri. Inoltre, non si può non menzionare la mostra dedicata al grande Sergio Toppi e intitolata L’incanto del segno, che proseguirà comunque anche oltre la chiusura della fiera, fino al 28 giugno, sempre presso il centro fieristico Le Ciminiere.
A completare questo ottimo Etna Comics, tante iniziative legate al mondo del game e del videogame, esibizioni live nell’Area Palco situata nel piazzale frontistante rispetto alla fiera, e le proposte del settore Altrimondi, dal Make-up FX alle esibizioni di percussionisti e sbandieratori, dal torneo d’armi medioevali alle esibizioni di spade laser da Star Wars, fino alle impressionanti repliche di costumi dell’Impero della 501st. Due giorni davvero intensi per me, che torno a casa con qualche autografo, alcuni albi a fumetti in più e tante emozioni che conserverò fino al prossimo anno; per una quarta edizione di Etna Comics che non potrà che essere ancora migliore delle precedenti.