Salve a tutti e benvenuti a questa nuova rubrica di approfondimento sulla testata edita da Panini Comics, Devil e i Cavalieri Marvel. La pubblicazione, giunta attualmente al numero 16, riporta mensilmente le storie tratte dalla serie americana Daredevil, quelle della serie regolare The Punisher, con l’aggiunta di altri racconti tratti da diverse serie o miniserie (inizialmente Ghost Rider). Si tratta dunque di una testata di recente introduzione, che ci presenta il Diavolo Rosso come assoluto protagonista, dopo le inquietanti vicende che lo avevano visto coinvolto durante il crossover Shadowland (Devil&Hulk #117) e soprattutto nel suo scioccante epilogo.
Il Matt Murdock che incontriamo in questa nuova run di Mark Waid, appare profondamente distante rispetto a quello che eravamo abituati a vedere negli splendidi archi narrativi di Bendis e Brubaker, oltre che certamente rinsavito rispetto al Daredevil fuori controllo di Shadowland. Un Matt meno cupo e tormentato, che sembra voler cogliere finalmente il lato più leggero della vita, consapevole del fatto che solo trovando la propria serenità interiore sarà davvero in grado di aiutare il prossimo. Un cambiamento, questo, che si coglie anche nelle sue decisioni; prima tra tutte quella di smettere di essere un vigilante solitario e di entrare a far parte finalmente dei Vendicatori. Ma non è tutto oro ciò che luccica; e nuove inquietanti ombre sembrano celarsi dietro l’apparente spensieratezza dell’avvocato cieco.
Affianco alla nuova serie di Devil, troviamo quella che, a mio modesto avviso, è una delle migliori run attualmente in circolazione. Sto parlando di The Punisher di Greg Rucka e Marco Checcetto. Una storia intensa e meravigliosamente illustrata che non ha smesso di appassionarmi dalla prima all’ultima pagina. Il serial in questione vede il suo emozionante finale proprio tra le pagine di questo numero #16; un finale che coinciderà anche con un cambio di disegnatore: fuori il bravissimo Checchetto e dentro il nostro Carmine di Giandomenico. Inoltre, a partire dal prossimo numero di DCM verrà introdotta, a fianco alle prime due serie, anche il nuovissimo Thunderbolts di Way e Dillon. Una mossa editoriale intelligente, che permetterà così di seguire altre testate Marvel, nell’ottica della attuale rivoluzione Marvel Now.
Tornando a Devil e i Cavalieri Marvel #16, esso contiene, come detto, tre differenti episodi. Da un lato, vediamo la triste (ed ennesima) separazione professionale tra i due soci Matt Murdock e Foggy Nelson in Daredevil #17, dal titolo The Great Divide (Separazione Legale); dall’altro, come già accennato, assistiamo all’intenso finale di serie su The Punisher #16, dal titolo Untitled (Rachel Addio). Infine, ci viene proposto un interessantissimo racconto autoconclusivo dal titolo If I Die Before I Wake (Se Morissi Prima di Svegliarmi) sempre con protagonista il nostro Frank Castle. Ma andiamo con ordine.
Separazione Legale (The Great Divide) da Daredevil #17
Per il finale dell’arco narrativo Mark Waid sceglie di creare una storia dai toni vibranti e nostalgici, nella quale Matt ripercorre un episodio del passato che lo vede accanto all’amico Foggy Nelson. Si tratta di un vero e proprio omaggio al fumetto di Stan Lee degli anni ’60. In particolare, la scelta di Michael Allred ai disegni risulta davvero azzeccata, specie vista l’ambientazione collocata temporalmente all’inizio delle avventure del Cornetto Rosso. L’artista riesce col proprio tratto a dare vita ad una storia ricca di toni vintage e di riferimenti alla Vecchia Scuola di Stan Lee. Un racconto pieno di stile e di emozione, ma purtroppo non eccessivamente brillante sotto il profilo narrativo.
Uno dei problemi più evidenti della storia è Stilt-Man, il supercriminale di turno, contrapposto in questa storia al nostro vigilante cieco. Si tratta di un villain ridicolo, la cui attuale presenza nell’universo Marvel risulta a mio avviso anacronistica, proprio a causa della vetusta tecnologia applicata alla sua armatura. Waid sceglie saggiamente di inserire Stilt-Man in un flashback e non in una storia attuale, evitando così di lo stridente contrasto tra la tecnologia idraulica utilizzata da quest’ultimo ed i continui riferimenti al progresso tecnologico presenti negli attuali fumetti della Marvel.
Per il resto, come detto, la trama del racconto tratta principalmente i problemi professionali e personali tra Matt e Foggy; problemi che si ripresentano nuovamente, così come si erano già manifestati altre volte in passato. Un approccio interessante che ci aiuta ad analizzare anche i loro contrasti nella attuale run del Daredevil di Waid. Dal prossimo episodio, vedremo l’inizio di una nuova serie per Daredevil, nella quale il nostro vigilante sarà impegnato a smascherare colui che ha profanato la tomba del padre e che ha tentato (con successo) di mettere l’uno contro l’altro Matt e Nelson.
Rachel Addio! (Untitled) da The Punisher #16
Purtroppo, come abbiamo già sottolineato, l’episodio #16 segna la fine di questa splendida serie. Sebbene la trama a firma dell’ottimo Greg Rucka continui nella mini-serie War Zone, infatti, con Untitled assistiamo alla conclusione del tormentato rapporto tra Frank e Cole. Rucka sceglie opportunamente di non concludere questa storia con la tipica pioggia di fuoco, ma piuttosto di proporre un finale carico sia sotto l’aspetto emotivo che introspettivo; una conclusione perfetta, che completa e chiude il cerchio di questo eccellente arco narrativo.
In breve e per chi non ne fosse a conoscenza, con la run di Rucka e Checchetto ci è stato presentato un nuovo fondamentale personaggio: il sergente dei Marines Rachel Cole-Alves. Il sergente Cole ha giurato vendetta nei confronti dell’ex scienziata dell’A.I.M. Stephanie Gerard, dopo che quest’ultima si è resa responsabile dell’omicidio del marito di Cole, proprio nel corso della celebrazione del loro matrimonio (vi ricorda un film di Tarantino per caso?!?). Sarà il Punitore a incanalare nella giusta direzione la rabbia cieca di Cole, insegnando a quest’ultima ciò lui è stato costretto ad apprendere da solo: “La rabbia può strapparti la carne dalle ossa. E’ una ladra codarda. Ti porta via la concentrazione, la ragione, e se non riesci a dominarla, ti porta via anche la vita”.
Per una volta non è la psiche di Frank ad essere al centro della narrazione, quanto piuttosto il suo rapporto con Cole e le affinità che legano le storie di questi due personaggi. Sembra che per Frank Castle sia arrivato il momento di comprendere i meccanismi che lo hanno portato a diventare ciò che è e ad abbandonare la realtà intorno a lui. Il dolore straziante, la sete di vendetta e il senso di colpa lacerante di Cole, sono lo specchio di ciò che Frank è stato costretto ad affrontare nella lunga strada che lo ha condotto dove è ora. Emblematico è il finale, nel quale Frank sceglie per la prima volta di salvare e non di distruggere; ulteriore segno di cambiamento e di crescita per questo monumentale personaggio.
Le tavole di Marco Checchetto, sono tra le più belle mai viste in questa serie fino ad oggi; in modo particolare, colpisce la capacità dell’artista di trasmettere, nelle ultime pagine del racconto, tutta la tensione di questa magnifica storia. Le sequenze di quest’ultimo episodio sono intense sia fisicamente che emotivamente, mentre l’immagine finale è straziante e innovativa, pur riuscendo comunque a rimanere fedele al personaggio di Frank: un soldato che, nonostante tutto, si sacrifica per un bene superiore. Per ciò in cui crede.
Se morissi prima di svegliarmi (If I Die Before I Wake) da Punisher War Journal Annual #1
L’ultima storia proposta in questo numero 16 di DCM è realizzata da Simon Spurrier e disegnata dalla coppia tutta italiana formata da Werther Dell’Edera e Antonio Fuso. Si tratta di un racconto dalle atmosfere psichedeliche, che vede il Punitore alle prese con il salvataggio di una bambina tenuta in ostaggio da un insolito criminale di nome Capitan Pepper. Nel tentativo di trarre in salvo la giovane, Frank viene drogato ed è costretto a fare i conti con le inquietanti visioni prodotte dalla tossina.
Una storia tutto sommato godibile, arricchita da un comparto grafico insolito, quanto divertente. La trama e le tavole sono completate da una prosa intelligente e decisamente “sopra le righe”; assai distante rispetto alle storie cui sono abituati i fan di Castle.
In definitiva, si tratta di un buon albo, impreziosito dall’ultimo eccezionale episodio della saga di The Punisher. Cresce l’attesa per l’imminente rivoluzione Marvel Now che, sin dal prossimo numero, condizionerà eventi e protagonisti anche di questa testata. Noi ci rivediamo il mese prossimo per l’analisi dell’attesissimo #17.
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