Nello scorso numero Rick ci aveva lasciato con un’affermazione di grande effetto: “Noi siamo i morti viventi”.
La sua frase, assolutamente veritiera, ha, però, due chiavi di lettura (entrambe giuste).
Ma procediamo con ordine: ad una prima lettura “Noi siamo i morti viventi” sta a significare che Rick e i suoi compagni di disavventura sono praticamente già morti, stanno solamente aspettando che il loro cuore semtta di battere. Sono tutti consapevoli che questo possa accadere da un momento all’altro e, ormai, ci sono abituati, convivono con questo spauracchio da troppo tempo.
La seconda chiave di lettura, che trova conferma in questo numero, é che é vero che il morto vivente, lo zombie, é un mostro senz’anima che uccide rappresentando una minaccia spaventosa, ma é al tempo stesso evidente che in questo nuovo mondo anche gli uomini, i vivi, sono una minaccia a volte anche peggiore degli zombies stessi.
In definitiva un numero che va a distruggere quella “tranquillità” che si era venuta a creare (e che d’altronde in The Walking Dead non dura mai troppo a lungo). Nuovi eventi porteranno alcuni membri del gruppo a spingersi fuori della prigione dove, per loro sfortuna, faranno la conoscenza di un vero mostro: il Governatore. Nel frattempo alla prigione, altri iniziano a perdere lucidità ed a cadere vittime dello stress accumulato.
Un albo che apre le porte ad una nuova serie di vicende che, sono sicuro, porteranno ad un ulteriore profondo cambiamento della psicologia di Rick e non solo.
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