Quando sono entrato per la prima volta in questo social network, come da sempre è mia abitudine, non ho potuto fare a meno di notare che bene o male tutti gli utenti avevano pubblicato almeno un articolo, per di più sugli argomenti più disparati, ragion per cui, una volta trovato il tasto “proponi un articolo” mi sono fatto coraggio e così, eccomi qui.
Tornando a noi, come avrete già capito quella che sto per scrivere è una recensione sugli otto episodi più importanti della storia della tv dell’era moderna, sul pioniere delle serie ispirate al mondo del paranormale (Lost e X-Files sono dei figli spirituali in un certo senso) sulla serie che fece più scalpore negli anni ’90 a causa dei forti contenuti, e sopratutto, sul prodotto che consacrò Lynch nell’olimpo dei grandi registi, in quanto nessun altra sua produzione raggiungerà mai in futuro tali onorificenze, tanto da aver coniato l’apposito termine “serie tv d’autore”.
L’ulteriore premessa che vorrei fare è che Twin Peaks è stata la prima serie tv che io abbia mai seguito con interesse, dunque non me ne vogliano i fan sfegatati della Fox, sono alle primissime esperienze con le serie tv. D’altro canto però questa ulteriore informazione non farà che rafforzare la mia opinione, visto che ho sempre preferito il cinema per non incappare in cali di attenzione/interesse.
Bando alle chiacchiere ed alle impressioni, vi racconto la trama,mettendovi i guardia che le righe seguenti conterranno SPOILERINI: una tranquilla ed assolata mattina, Pete Martell, abitante di Twin Peaks (località montana sita al confine tra Canada e Stati Uniti) durante una sana e riposante battuta di pesca, nota un involucro di plastica galleggiante, una volta avvicinatosi, scoprirà l’orrore. Si tratta di Laura Palmer, una delle ragazze più popolari della città, prima bellissima e sorridente reginetta della scuola, ora freddo cadavere, nudo e bello incellophanato. La notizia scaturirà ovviamente dolore e sgomento, anche perchè poche ore dopo, Ronette Pulaski, un’altra giovane del posto, viene trovata in fin di vita mentre vaga in stato confusionale, vaneggiando e pronunciando frasi senza senso.
Avendo la ragazza superato il confine canadese, entrerà in gioco l’FBI. Ed è qui che entra in scena il protagonista vero e proprio della serie, l’eroe, l’indimenticabile, l’eccentrico agente Dale Cooper che farà del suo meglio per portare avanti le indagini e provare a scovare il colpevole.
Lavorando gomito a gomito con la polizia locale, stringerà una solida amicizia con lo sceriffo bonaccione Harry Truman (che sembra molto il dottor Watson dell’agente federale) e con i suoi sottoposti: il fantastco vicesceriffo Andrew detto “Andy” che non mancherà di regalarci momenti di indicibile comicità, e l’assistente dello sceriffo Tommy, soprannominato “Hawk” per la sua abilità nel seguire le tracce, una sorta di indiano Apache socialmente accettabile.
L’agente Cooper, fin da subito, non farà mistero di utilizzare metodi non convenzionali per venire a capo dell’indagine, non convenzionalità che regalerà momenti indimenticabili, come nella puntata “Lo zen, o l’arte di catturare un killer” dove utilizzerà un metodo personalissimo per cercare di capire chi potrebbe essere il colpevole, cercando dunque una pista da seguire tramite, ehm, dei sassi ed una bottiglia di vetro!
(allego il video perchè spiegare a parole suddetta scena non renderebbe l’idea di tale genialata)
http://youtu.be/-HIA4wTtq_0
Il bello della serie è anche questo! Oltre alle rivelazioni, ai momenti di tensione, non mancheranno momenti di relax e retroscena dei personaggi votati al cazzeggio ed al non-sense, scelta azzeccata a mio avviso, anche perchè spezzano il ritmo, seppur stiamo parlando di momenti regalati in piccole dosi, per non perdere il filo ed i toni del tema principale.
Il cuore pulsante della serie, sta proprio nelle storie dei personaggi, i quali bene o male sono tutti coinvolti in qualche modo nel misfatto, per di più ognuno ha i suoi intrighi, dunque la narrazione farà luce sugli sviluppi di ognuno: Bobby Briggs, dapprima fidanzato di Laura, in futuro avrà una tresca con un’altra comprimaria della serie, nonchè fidanzata di un suo “socio” d’affari, James Hurley, ex amante segreto di Laura, si fidanzerà in futuro con Donna Hayward, migliore amica di Laura. Questi sono solo una piccola parte degli intrighi e dei complotti che i personaggi organizzeranno alle loro spalle, giri di prostituzione, spaccio di droga ed altre attività illecite verranno allo scoperto, mettendo a nudo la vera natura degli abitanti della apparente tranquilla cittadina. Sarà sempre un continuo tramare, tra un colpo di scena e l’altro, l’agente Cooper scoprirà che gli abitanti offrono torte di ciliegia (la specialità locale) “avvelenate”.
Insomma, c’è proprio di tutto, andiamo dai giganti che compaiono nei sogni in aiuto del detective, ai nani danzanti, pappagalli sotto interrogatorio, entità malvagie e tradimenti, misteri ed ancora tradimenti, il tutto condito da un cast di ottimo livello, (Kyle Maclahlan sopra tutti) dalle musiche indimenticabili di Angelo Badalamenti (la sigla è un capolavoro), da una regia da 10 e lode e da un cast di attrici bonissime (una sopra tutte, Sherylin Fenn che interpreta la melliflua Audrey Horne). La prima stagione in particolare avrà quella libertà narrativa, quella leggerezza e quell’aria di novità che non si ripeterà nella seconda stagione, più costretta dagli sviluppi ad avvicinarsi all’epilogo.
Per concludere, consiglio questa produzione a tutti, non solo per la sua fama di cult ma perchè si tratta di un prodotto che tutti dovrebbero vedere per la sua bontà, perchè tutti devono sapere chi ha ucciso Laura Palmer, perchè tutti devono conoscere il “grandaddy of them all“, il punto di partenza, l’archè, l’alfa e l’omega e l’abc che dir se ne voglia delle serie tv. Magari davanti ad una bella tazza di caffè nero fumante, in puro stile Dale Cooper.
Il mio voto è di 9,5. Non arriviamo a 10 solo per il pessimo doppiaggio in Italiano (fuori sincrono) e per l’eccessiva durata dell’episodio pilota, che ho trovato un pò farraginoso.
Allego un altro video della famosissima scena del sogno di Dale Cooper, momento chiave della prima serie, dove per di più ci viene mostrato tutto l’estro di Lynch nel caratterizzare questo scenario onirico con delle tende rosse.
P.S. Ricordate: “I gufi non sono quello che sembrano“
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