Primo film di Zombie per il sottoscritto.
Il trailer mi aveva attirato, e parecchio.
E’ stata però l’ennesima lezione di come non farsi trasportare troppo da un trailer di tre minuti scarsi.
LE STREGHE DI SALEM
Scritto e Diretto da Rob Zombie.
Ordunque, addentriamoci nelle atmosfere del primo film che sto per recensire della nuova rubrica: “La Caverna del Cinefilo”.
Il regista rocker Rob Zombie ci propone un film sulla congiura delle streghe avvenuta nel XVII secolo a Salem.
Heidi è una ragazza che lavora come dj per l’emittante radiofonica Big H Radio con i suoi ormai amici di lavoro Whitey e Munster. Vive in un appartamento con il suo cane e le uniche altre condomine del palazzo sono tre anziane pettegole.
Durante una delle sue trasmissioni radiofoniche, arriva al centralino un pacco indirizzato proprio a Heidi: esso vi contiene una locandina di un concerto che di lì si terra tra breve e un vinile di una band, I Signori, che terrà il live a Salem. A più riprese, il vinile suona fortemente sinistro all’orecchio della giovane, provocandole in seguito delle strane allucinazioni. Con il lunghissimo protrarsi della quotidianità alternata alle visioni, la ragazza dovrà restare in campana perché un pericolo che l’attende.
Fin qui si sono capite le premesse che la pellicola ci ha dato. Ma per quarantacinque minuti il film subisce un evidente rallentamento: un lungo protrarsi di visioni e di scene quotidiane potranno far calare qualche palpebra agli spettatori e la ripetitività delle azioni non lascia spazio ad un grande sviluppo della narrazione.
Poca è la caratterizzazione dei personaggi, special modo dei colleghi di lavoro di Heidi; un approfondimento degli aspetti psicologici in qualche altra scena avrebbe di certo funzionato.
La regia più che buona semina qua e là omaggi a grandi cineasti e le riprese vanno dalle sfumature leggermente kitsch fino alle sequenze tra le più classiche del genere horror.
Soprattutto negli ultimi venti minuti lo spettatore si ritoverà davanti il meglio del regista: sfortunatamente però non estremizzato a dovere.
Rob ha scelto come protagonista della sua pellicola, nientepopodimenoche Sheri Moon Zombie la sua consorte, la cui buona interpretazione non guasta il profilo del personaggio e della trama (poco sviluppata).
Le premesse c’erano tutte per realizzare un buon un horror autoprodotto (anche se di horror c’è ben poco se non qualche rito e strane creature), sarebbe servito contro il mercato prepotentemente mainstream del dollaro sonante.
Tutto sommato, un piccolo buco nell’acqua.
I maniaci lo considereranno/considerano un capolavoro.
Voto?
6,5… 7/10 per essere buoni.