La (psico)analisi di OBLIVION: una macedonia con un buon retrogusto

Prendete Sam Bell, il protagonista di Moon di Duncan Jones, un addetto alla manutenzione di apparecchiature atte all’estrazione di energia, ormai arrivato a pochi giorni dalla scadenza del suo contratto. Mettete Sam a vivere in una miniaturizzata città sulle nuvole di Lando Calrissian con la versione figa (…ma parecchio figa) della psicopatica di Misery Non Deve Morire ed inserite un datore di lavoro algido e ripetitivo come HAL 9000 di 2001 Odissea Nello Spazio.

Contestualizzate il tutto nel mondo post-invasione aliena de La Guerra dei Mondi di Spielberg (toh, un altro film con Tom Cruise), aggiungendo un bel Razziatore preso da Mass Effect (il videogioco Electronic Arts). 

Tormentate il nostro protagonista con sogni della propria amata, come in Vanilla Sky (ma guarda… ancora un film con Tom Cruise!), ed immaginatelo fare il provolone con la super-patata di turno sull’Empire State Building (ma no! Pure Insonnia d’Amore no!). Aggiungete il Morgan Freeman di Wanted e Jamie Lannister di Game of Thrones (che però qui non fa lo spadaccino ma il cecchino).
Infilateci dentro dei misteriosi abitanti del suddetto mondo post-apocalittico chiamati Scavengers (ma che sono identici ai Sabbipodi di Guerre Stellari), un inseguimento aereo con un Mig russo dei droni a forma di testicolo come in Top Gun (ma quanti minchia di film ha fatto Tom Cruise?). Infine cambiate il nome del protagonista da Sam Bell a Jack Harper ed il gioco é fatto: avete ottenuto Oblivion un remix di mille altri film che però, sorprendentemente, funziona!

A proposito, ho dimenticato che il design della navicella di Jack Harper é un omaggio a Rocco sfonda Ibiza. Ma andiamo avanti…

Insomma, di “omaggi” ad altre pellicole ne troviamo a bizzeffe e ce n’è anche un altro COLOSSALE (con una delle sopracitate pellicole peraltro) che non approfondisco perchè trattasi di gigaspoilerone che potrebbe valermi decine di migliaia di vaffa da parte di chi non ha ancora visto il film. Ma andiamo ancora avanti…

Diretto e sceneggiato da Joseph Kosinski, regista del (non memorabile) ritorno al cinema di Tron (pellicola che verrà ricordata per la colonna sonora dei Daft Punk e poco altro), Oblivion é arrivato nelle sale destando curiosità e con un buon riscontro da parte di critica e pubblico.

Infatti, come dicevo in precedenza, il retrogusto complessivo di questa macedonia di mille altri film é soddisfacente. Si perchè Oblivion ha un buon ritmo, degli eccellenti effetti speciali, una validissima fotografia, la solita efficace recitazione di Tom Cruise (sempre affidabile come una station-wagon svedese), un buona colonna sonora, due patatone di gran livello e, soprattutto, c’era proprio bisogno di un bel filmazzo sci-fi con gli attributi (e con le navicelle a forma di attributi)!

Insomma, se ancora non siete andati al cinema a vederlo vi ho dato più di un motivo per alzare le chiappe dal divano.

Condividi