WOLVERINE EVOLUZIONE di J.Loeb, S.Bianchi

Che uno dei mutanti più amati di sempre, se non il più amato in assoluto, sia Wolverine è fuori di ogni dubbio. Logan ha visto la luce negli anni ’70 come comprimario, ha avuto un successo straordinario tanto da avere una testata sua e, più in la, é diventato ospite fisso in moltissime altre testate.
Il successo del personaggio deriva dal mistero che ne avvolge il passato travagliato e incerto. Solo da qualche anno, Paul Jenkins e Andy Kubert ne hanno rivelato le origini nella miniserie Origins edita in Italia in 6 numeri dal 2002 al 2003. Questo story-arc ci ha fatto scoprire molti aspetti dell’artigliato canadese, senza comunque rivelare troppo, lasciando così un alone di mistero attorno passato più recente del caro Logan. 

Alone di mistero che Jeph Loeb, sceneggiatore che ha lavorato a serie come Lost, Smallville e Heroes, ha tentato di dissipare raccontando lo scontro decisivo tra Wolverine e la sua nemesi, Sabretooth in questo Wolverine: Evoluzione (in Italia edito in brossurato nella collana 100% Marvel Best da Panini). In Evoluzione il mutante artigliato é alle prese con un improvviso ritorno di memoria che gli ha fatto ricordare tutto ciò che ha passato negli ultimi 200 anni. Ciò che più colpisce non sono tanto i ricordi recuperati, quanto i sogni che tormentano Logan. Sogni in cui compare una  razza di lupi antropomorfi, da lui chiamati Lupoidi.

I Lupoidi, nei sogni di Logan, ripercorrono la storia dell’umanità, dalla preistoria fino al periodo dell’Impero Romano. Tra tutti spiccano due personaggi, un lupoide biondo e uno bruno, che se le danno di santa ragione vedendo sempre il lupoide bruno avere la meglio, il tutto sotto lo sguardo di un misterioso e imponente capo clan che non si vede mai in viso ma di cui si percepisce la pericolosità.

La sceneggiatura è ricca di colpi di scena, di vecchi ricordi e di scontri all’ultimo sangue tra Wolverine e Sabretooth che si concluderanno con la vittoria di Logan.
Tuttavia, l’introduzione di un nuovo personaggio, Romulus, che a quanto pare ha orchestrato e gestito la vita del povero Logan, Arma X compreso, non fa altro che confondere le idee ma lasciando quel velo di curiosità che porta il lettore a saperne di più e a vedere come finirà questo nuovo scontro. Insomma, il passato di Wolverine, in parte rivelato dalla precedente serie Origini, non ha trovato in Evoluzione un ulteriore chiarimento, in quanto le già fitte trame, ordite da Claremont prima e da Jenkins poi, si sono ulteriormente ingarbugliate con l’avvento di Romulus, capostipite della razza dei Lupoidi, che a quanto pare vede in Wolverine il suo erede. 

A fianco di Loeb troviamo Simone Bianchi, illustratore toscano che con Evoluzione si è consacrato nel gotha dei disegnatori Marvel, attualmente il più quotato illustratore/fumettista italiano nel mondo. Lo stile è inconfondibile, le linee morbide dalla matita rendono la visione piacevole e scorrevole, la cura e la ricerca dei dettagli è quasi maniacale e si adatta benissimo allo stile del disegnatore di Lucca. Se da un lato le illustrazioni di ogni singola vignetta sono dei piccoli capolavori, nel complesso però probabilmente peccano di staticità, non riuscendo a dare quel dinamismo che ci si aspetta dai molti scontri tra Logan e Sabretooth. Tutto sommato il risultato è buono, anche se la colorazione finale non rende giustizia alla bravura e alle illustrazioni di Bianchi, vero maestro nel dare i mezzi toni alle sue creazioni, tanto che la Marvel, ha successivamente deciso di far uscire la mini serie solo in mezzitoni e bianco e nero, proprio per far godere al lettore la maestria del tocco del disegnatore.

In conclusione, questa miniserie ha avuto contrastanti opinioni sulla sua bellezza narrativa e sull’operato di Bianchi ma come sappiamo i gusti sono gusti e non si discutono. Certo è che per gli amanti dello zio Wolvie, Evoluzione è senz’altro un titolo da non perdere.

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