JM Straczynski, dopo lo scialbo avvio della miniserie dedicata al Gufo Notturno, stupisce con il pimo numero dedicato al Dr. Manhattan.
Cosa c’é nella scatola? é il titolo e, al tempo stesso, il filo conduttore di questo albo. La risposta, enigmatica, ce la fornisce John Osterman, il dottor Manhattan: orologiaio per passione, fisico per professione, superuomo, divinità.
La fisica quantistica dice che, fintanto che una scatola resta chiusa, potrebbe contenere qualsiasi cosa, in qualsiasi stato dell’esistenza.
Da questa riflessione si dipana la nostra storia tra universi paralleli, campi intrinseci, orologi, fisica quantistica e salti avanti e indietro nel tempo. Il tutto orchestrato con grande maestria.
La capacità di Manhattan di percorrere la linea del tempo a suo piacimento tra passato e futuro, infatti, viene sfruttata al meglio da Straczynski e diventa un interessante espediente per mostrare al lettore background e stati d’animo di un personaggio solo in apparenza privo di emozioni. In questo ben riuscito meccanismo narrativo non manca nulla della storia di Osterman: la famiglia, gli studi, l’incidente, l’amore che finisce (Janey) e l’amore che nasce (Laurie).
Nonostante i frequenti flashback e flashforward, infatti, Staczynski tesse davvero bene il filo della narrazione realizzando una storia fluida e per nulla banale con un cliffhanger finale inaspettato e molto promettente.
I disegni di Adam Hughes si rivelano perfetti e funzionali alla storia, il suo tratto deciso e pulito si sposa alla perfezione sia con le ambiantezioni anni ’50 che con il protagonista, l’algido Manhattan.
Voto: 7,5