Diario di Rorschach 1 luglio 1977
Mia madre (possa marcire all’inferno) la chiamava la più grande città del mondo.
Una sera, a capodanno, mi portò fuori sulla scala antincendio e mi disse che ero fortunato a vivere qui.
E che lo dovevo a lei.
Fu una delle poche volte che mi sorrise.
Poi fu chiamata a letto da uno dei miei zii.
Io restai fuori, in pigiama, reggendomi alla gelida ringhiera di metallo. Nevicava. Le mie dita delle mani diventarono blu e i piedi viola, poi neri, mentre il sole sorgeva.
Non sorrideva al pronto soccorso. Sputava. Bestemmiava. Mi chiedeva perché devi sempre rovinare tutto?
Nella miniserie Before Watchmen che Brian Azzarello e Lee Bermejo hanno realizzato sul violento vigilante Walter Kovacs alias Rorschach, non poteva assolutamente mancare il diario. Diario che dell’opera di Moore non é solo espediente narrativo ma elemento cardine.
Rorschach #1, partendo dalle parole del suo protagonista, ci fa immerge da subito nella realtà di una decadente New York di fine anni ’70, una città le cui abbaglianti luci nascondono a malapena il marciume e l’immoralità. In queste cupe atomosfere rese in maniera eccellente dai disegni di un sempre più convincente Lee Bermejo, si combatte la violenta crociata di Rorschach contro gang di spacciatori e papponi, mentre si affaccia sulla scena un criminale ben più temibile: un serial Killer chiamato il Bardo, assassino che incide con un bisturi inquietanti messaggi sui corpi delle sue vittime femminili.
L’ossessiva sete di violenza e vendetta di Rorschach rispecchia egregiamente il personaggio dell’opera di Moore. Degno di nota, inoltre, l’ottimo incastro tra gli eventi della miniserie di Azzarello e gli antefatti di Watchmen raccontati da Moore e Gibbons: Rorscach #1, infatti, inizia il 1° luglio 1977, un mese dopo (il 3 agosto) entrerà in vigore il decreto Keene che renderà illegale l’attività dei vigilanti. Rorschach per tutta risposta, rifiuterà di ritirarsi o rivelare la sua identità ed ucciderà Harvey Charles Furniss, ricercato per violenze carnali multiple, e ne abbandonerà il cadavere davanti ad una stazione di polizia (Watchmen capitolo IV). E se Harvey Furniss fosse il bardo?
Insomma, buona la prima. Azzarello, che non mi ha ancora convinto con Il Comico (i primi due numeri, per quanto ricchi di riferimenti storici, hanno una sceneggiatura ancora troppo frammentaria ed una trama poco omogenea) mi ha davvero preso con questo esordio di Rorschach, anche grazie alla splendida veste grafica realizzata da Bermejo.
Voto 7+