Bentornati amici di Ultimate Comics World, rieccoci con il nostro appuntamento con le interviste ai personaggi che permettono ai nostri supereroi di andare avanti, e chi meglio di Alfred Pennyworth può occupare un posto d’onore in questa categoria? Il famoso maggiordomo della famiglia Wayne, factotum del miliardario Bruce Wayne, svolge un ruolo fondamentale in casa, nella fondazione ed anche nella sua doppia identità.
Presentiamo una scheda del nostro ospite:
Nome Alfred Thaddeus Crane Pennyworth
Autori Bob Kane, Jerry Robinson
Esordio Batman n. 16, Maggio 1943
Familiari Wilfred (fratello), Dafne (nipotina)
Salve signor Pennyworth. Benvenuto.
Salve a lei e buona sera a tutti.
Finalmente il signor Wayne le ha concesso una serata libera per partecipare alla nostra intervista.
Diciamo che spesso sono io a non voler prendere una vacanza, il signor Bruce insiste sempre per questo, pensi che erano oltre due anni che non prendevo una serata libera. Stranamente quando manco da Villa Wayne succede sempre qualcosa di strano, per questo preferisco restare sempre in servizio.
Ahahah ha ragione, lei è come se fosse il Batman dei maggiordomi, in questi anni è stato non solo maggiordomo, ma anche cuoco, giardiniere, infermiere, contatto radio ed anche genitore per il signor Wayne, è stato praticamente la colonna portante della famiglia Wayne dopo la tragedia. A questo punto mi viene spontaneo chiederle cosa la rende così speciale?
Innanzitutto vorrei puntualizzare il mio ruolo nella famiglia Wayne, io sono stato assunto dal dottor Thomas Wayne, padre del signor Bruce, dopo la tragedia, il signor Bruce era soltanto un bambino, e rimase solo al mondo. In quel momento non me la sono sentita di abbandonare il figlio di un amico ed ho deciso di restargli accanto, contribuendo a farlo diventare l’uomo che è, insieme alla dottoressa Leslie Thompkins.
Signor Pennyworth, capisco che la famiglia Wayne rappresenti una parte importante della sua vita, ma noi questa sera non vogliamo parlare di Bruce Wayne, il nostro supereroe per questa sera è lei! Ci parli dei suoi studi in Inghilterra.
Ho frequentato fin da ragazzo le più prestigiose accademie per maggiordomi, seguii anche dei corsi aggiuntivi di medicina, letteratura classica e teatro, perché un maggiordomo deve essere sempre pronto a tutto, da una discussione sui poemi classici, all’estrarre un proiettile dalla spalla di qualcuno. Devo dire che, alla luce dei miei anni passati al servizio della famiglia Wayne, questi corsi sono stati molto utili, specialmente quello di medicina.
Sappiamo di lei che ha prestato servizio presso le più importanti famiglie inglesi, come mai ha deciso di seguire il dottor Wayne negli Stati Uniti, nell’oscura citta di Gotham City per giunta.
È vero, ho servito nelle migliori case inglesi ma l’offerta del dottor Wayne, del quale non divenni solo un semplice maggiordomo e autista, ma anche un grande amico, mi entusiasmò, sa com’è per un inglese andare a portare il bon-ton a quegli zoticoni degli americani è sempre una sfida interessante, in una città come Gotham poi è ancora più ardua come impresa.
A questo punto parliamo un po’ di Batman. Lei è l’uomo In più per Bruce Wayne, ha partecipato attivamente alla nascita del Cavaliere Oscuro, ci parli un po’ del suo contributo alla storia di Batman.
Quando il signor Bruce ha bisogno di aiuto io sono sempre presente. Lo ammetto, quando il signor Bruce ha deciso di intraprendere della lotta al crimine nella sua città Gotham City, affinché nessuno veda morire i propri cari come è successo a lui da bambino, ero spaventato non ero sicuro potesse farcela, Gotham era una città malata e lo è ancora ma Batman ha trovato la cura, combattere la paura con la paura stessa. Il signor Bruce scelse il suo alter ego proprio pensando a cosa lo spaventasse di più, i pipistrelli e decise che quella sua paura l’avrebbe usata contro i criminali e sarebbe diventata la sua più grande forza.
Io ho collaborato con il signor Bruce, e collaboro con lui in quasi tutte le sue missioni, restando perennemente in contatto radio, oppure fornendogli una copertura durante le sue improvvise sparizioni, in pratica sono una sorta di angelo custode per lui, è come se avessi anche io una doppia identità, maggiordomo di giorno e Sidekick un po’ attempato di Batman di notte.
Ha mai avuto problemi a trovare scuse per le sparizioni di Bruce Wayne dalle sue numerose serate mondane? Ci racconti qualche aneddoto particolare se le va.
Il signor Bruce, ha fatto quasi tutto il lavoro, con il suo comportamento da miliardario, playboy, eccentrico, bastava alimentare un po’ il gossip per distogliere l’attenzione dalla sua assenza. È capitato più di una volta al signor Bruce di accompagnare giovani belle donne a serate mondane e poi sparisse per qualche missione, indovinate a chi toccava poi riaccompagnarle a casa?
A questo punto spostiamo la nostra attenzione sul cinema, l’ultimo attore ad impersonarla sul grande schermo è stato il pluripremiato Michael Caine, cosa ne pensa di lui e delle trasposizioni cinematografiche di Batman in generale?
Cosa vuole che le dica? Michael Caine non si discute, è un attore superlativo, lo testimoniano i numerosi lavori fatti ed i numerosi riconoscimenti ottenuti. Anche se sono molto legato all’interpretazione di Michael Gough, come a tutta la quadrilogia di Tim Burton-Joel Schumacher.
I film di Nolan sono spettacolari, dei capolavori direi, ciò che ha contribuito a renderli tali è l’interpretazione degli attori, a partire da Caine, passando da Bale, nei panni di Batman, per arrivare all’ultima arrivata Anne Hathaway, nei panni di Catwoman. Nonostante tutto io non disprezzerei eccessivamente il ciclo precedente, ritengo infatti che le basi per la Gotham di Nolan siano state gettate da Burton fin dall’89 con il suo Batman.
Inoltre le rivelo una curiosità, il cinema mi ha cambiato la vita. Nei mie primi anni al fianco del signor Bruce ero in netto sovrappeso e senza capelli, dopo la prima trasposizione televisiva di Batman nel 1943, in cui venni interpretato da William Austin, un uomo composto, con fisico magro e asciutto e dei sottili baffi, decisi di prendermi una vacanza, mi rimisi in forma e tornai proprio come volevo diventare, un uomo come William Austin. Peccato che gli attori che mi interpretarono dagli anni ’80 in poi abbandonarono questa mia caratteristica.
Grazie per questa sua interessante rivelazione. Bene signor Pennyworth il tempo a nostra disposizione è finito, la ringrazio per la chiacchierata, è stato davvero interessante parlare con lei.
Grazie a lei ed agli amici di Ultimate Comics World per le domande, e per la curiosità che avete dimostrato per un semplice maggiordomo.
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