Vecchio Logan di M.Millar S.McNiven, un Western on the road

50 anni nel futuro, come sarebbe l’universo Marvel? La grande accoppiata Mark Millar-Steve McNiven, autori di Civil War, ultimo vero grande crossover di casa Marvel, immagina come sarebbe stata la Terra se tutti i supercriminali si fossero uniti per spazzare via gli eroi.

Perfino l’X-Men Wolverine è sparito dalla circolazione, il nostro Logan, stanco, anziano, è stato spezzato moralmente dai suoi nemici, l’immane tragedia che ha colpito gli X-Men, tragedia causata proprio da Wolverine, sotto l’influsso degli inganni di Mysterio. Tutto questo lo ha spinto ad appendere gli artigli al chiodo ed a dedicarsi ad una vita da agricoltore con la moglie Maureen e i figli Scotty e Jade, in California o meglio, com’è conosciuta ora, Hulkland.

I supercriminali che sconfissero gli eroi infatti si sono impadroniti del mondo, spartendosi gli Stati Uniti, nacquero l’Hulkland, il regno di Kingpin, Doom’s Lair e il quartiere del presidente.

L’unica preoccupazione di Logan era diventata quella di pagare per tempo i suoi debiti ai Banner, i figli del gigante di giada Hulk.

Irrompe sulla scena Clint Barton, l’ex Vendicatore Occhio di Falco, offrendo all’ex amico di accompagnarlo durante una consegna misteriosa attraverso tutti gli States in cambio dei soldi per saldare il suo debito con i Banner. Parte cosi un Western on the road, con protagonista un Logan che, anche nei disegni, ricorda il vecchio Clint Eastwood. In questo viaggio coast to coast Logan e Clint affrontano numerose avventure ricche di azione e di sangue, nonostante Wolverine abbia deciso di non estrarre più gli artigli,  scene rese magnifiche dalle tavole di McNiven. I due affrontano il nuovo Kingpin, incontrano dinosauri della Terra Selvaggia fusi con il simbionte Venom, uomini-talpa che distrugono le poche citta rimaste nutrendosi della carne dei cittadini.

La traversata si conclude a New Babylon con uno scontro con il Teschio Rosso, colui che decise di unire le forze per distruggere gli eroi, e autoproclamatosi presidente. Dopo averlo decapitato utilizzando lo scudo di Cap, ironia della sorte il Teschio indossava proprio i panni di Cap come trofeo, recupera i soldi che gli spettavano e ritorna alla sua fattoria. Al suo arrivo Logan trova uno spettacolo agghiacciante, la sua famiglia è stata fatta a pezzi dai Banner, «Hanno detto che si annoiavano», riferisce il vicino, implorandolo di non prendere decisioni avventate, «Il mio nome non è Logan, cocco… è Wolverine!» risponde il mutante canadese davanti ai cadaveri dei suoi cari.

Wolverine parte per vendicare la sua famiglia, affronta Bruce Banner, ormai diventato folle per via delle radiazioni gamma, e lo elimina, decidendo di risparmiare soltanto il suo ultimo figlio, prendendosene cura e partendo da lui per formare un team di eroi che possa liberare la Terra da questa piaga.

La saga è stata pubblicata per la prima volta sul mensile dell’artigliato canadese tra il 2009 e il 2010, in sette parti, ed in seguito come volume unico nella collana 100% Marvel. La storia scorre bene, forse eccessivamente semplice, ma le scene d’azione e gli intrighi sul passato di Logan la rendono molto coinvolgente, inoltre troviamo molte sorprese dal passato come la Ragno-Mobile e gli Uomini-Talpa oppure figure molto interessanti quali Emma Frost. Insomma fumetto di qualità con un possibile futuro al cinema a mio avviso, con un volto così ed una storia così Logan non può che essere interpretato dal buon Clint Eastwood voi cosa ne dite?

  

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