“Ho salvato la terra dall’inferno. E ora, la guiderò verso l’utopia.” Così parlò Adrian Alexander Veidt alias Ozymandias, l’uomo più intelliigente del mondo, nel capitolo XII di Watchmen di Alan Moore e Dave Gibbons. E proprio da qui parto per analizzare l’esordio di questa miniserie della collana Before Watchmen a lui dedicata.
Len Wein, sceneggiatore dei 6 numeri su Veidt (oltre che del decontestualizzato ed inutile “La maledizione del Cozzaro Cremino Corsaro Cremisi“), parte da dove… o meglio da quando tutto ha inizio: l’11 ottobre del 1985, 24 ore prima dell’omicidio di Eddie Blake, il Comico. E, prendendo spunto dall’intervista a Veidt dal titolo “Dopo il ballo in maschera” (epilogo del capitolo XI di Watchmen), Wein ci racconta le origini di Adrian, bambino dall’intelligenza fuori dal comune figlio di immigrati, e di come la sua sete di conoscenza si trasformi in un desiderio di potere e controllo… il tutto con una inevitabile spruzzatina di megalomania.
Ozymandias/Veidt, infatti, è un personaggio ambiguo e borderline. E’ difficile considerarlo un eroe ed altrettanto difficile è incasellarlo come villain (nonostante IGN lo abbia inserito al numero 21 nella “Classifica dei 100 più grandi cattivi dei fumetti“, un posto di tutto rispetto tra Venom e Bullseye!). E questo comic, finalmente in linea con le atmosfere ed i toni dell’opera di cui porta il nome (era ora: squillino le trombe ed i tromboni!), ci racconta le tappe della sua ascesa. Da bambino prodigio incompreso, a pellegrino in terra d’oriente per ripercorrere le tappe del suo idolo Alessandro il macedone (di cui è un fanboy sfegatato), fino a diventare il nuovo infallibile Gordon Gekko di Wall Street. Non mancheranno naturalmente la parentesi amorosa ed una buona dose di sana viuleeenza.
Ciliegina sulla torta: gli strepitosi ed impeccabili disegni di Jae Lee. Le sue tavole enfatizzano gli aspetti del carattere del nostro protagonista: freddezza, ambizione, delirio e narcisismo. A tal proposito meravigliosa pagina 2 in cui vediamo un annoiato Veidt seduto sul trono (?!?) mentre imbocca la sua lince geneticamente modificata, Bubastis. Insomma il testimonial ideale per un profumo maschile.
In conclusione un avvio più che discreto per la miniserie di Ozy: terrorista o filantropo? Vedremo…
Intanto un bel 7 per il suo esordio.
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