The Umbrella Academy: superpoteri, famiglie disfunzionali e cose davvero strane

Dei bambini con delle doti speciali nascono da donne che non sapevano di essere incinte (no, non è un programma di Real Time) e vengono adottati da un miliardario con lo scopo di salvare il mondo. Il suddetto miliardario assembla un team composto da sette di questi bambini con superpoteri per combattere minacce non convenzionali come la Torre Eiffel incazzata (?!?). Col tempo, questi piccoli eroi diventano una famiglia disfunzionale di adulti con superproblemi che viaggiano nel tempo, sconfiggono la statua di Abramo Lincoln, vengono assaliti da vietcong vampiri e persino coinvolti nell’omicidio di Kennedy.

Questo è solo un microscopico frammento di quello che è racchiuso nei due volumi di The Umbrella Academy, il pluripremiato fumetto scritto da Gerard Way, noto ai più come frontman dei My Chemical Romance, e disegnato dal ‘mignoliano’ Gabriel Ba. Due volumi che hanno visto la luce tra il 2007 ed il 2009 (da poco ripubblicati in Italia da Bao) e che, dopo 10 anni di attesa, hanno finalmente un seguito: proprio in questi mesi, infatti, è in corso di pubblicazione negli USA il terzo story-arc, Hotel Oblivion, edito da Dark Horse.

La suite dell’apocalisse, il primo story-arc della serie,  è davvero un buona storia con un concept ispirato che funge più che altro per introdurre la super-famiglia messa su da Sir Reginald Hargreeves. Ma è con il secondo arco narrativo, Dallas, che la creatura di Way e Ba raggiunge la maturità con uno storytelling chirurgico ed un incastro narrativo basato sui viaggi nel tempo.

Nel frullatore in cui ha mixato gli ingredienti di Umbrella Academy, Gerard Way ha gettato dei personaggi ben delineati, una vena retrofuturistica ed un pizzico di classico genere supereroistico. Nonostante qualche inevitabile cliché, la creatura di Way viene fuori con personalità rivelandosi come una di quelle letture i cui protagonisti non vengono scordati facilmente, soprattutto grazie alla voglia di divertire non ponendo limiti alla narrazione.
Con un materiale sorgente così, la curiosità per la serie TV Netflix di The Umbrella Academy – che debutta proprio in questi giorni sulla piattaforma di streaming – è inevitabilmente alta.

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