In base a quali parametri colossi come Marvel e DC Comics cancellano le loro serie?
Ultimamente, nonostante la mia vittoriosa proposta di matrimonio, io ed Amy Adams abbiamo deciso di troncare la nostra relazione. È stato difficile ma, alla luce di alcune incompatibilità presenti nel nostro rapporto, abbiamo deciso che forse è meglio così. Superate le cinque fasi del lutto, durate un paio di bottiglie di Jack Daniel’s cadauna, sono ripartito alla carica. Adesso io e Jessica Chastain siamo in quella surreale fase psicotica dell’innamoramento in cui tutto è meraviglioso ed entrambi siamo sempre splendidi l’uno per l’altro. Anche quando, serio come un infarto, le parlo dell’esercito di Kevin Bacon che presto soggiogherà il pianeta Terra.
Ha recitato in troppi film. L’unica spiegazione razionale è la Clonazione.
Sulla scia della gioia per il suo possibile coinvolgimento nel prossimo film degli X-Men, siamo finiti a parlare di fumetto ed il discorso si è rapidamente ampliato. Dopo un breve excursus di circa sette ore sul personaggio che dovrebbe interpretare, siamo passati a questioni più delicate riguardanti il funzionamento della macchina industriale posta al di là delle pagine che siamo abituati a leggere. Immaginate la sorpresa di Jessica nello scoprire quanto il vile e magnifico denaro sia il motore che blocca e altera i movimenti dei Supereroi mese dopo mese. Immaginate lo stupore di Jessica quando alla sua domanda “Perché le Serie vengono cancellate?” io le ho risposto “Perché non vendono abbastanza”.
Shockante
Ma la questione non è così semplice e perciò ho cercato di far chiarezza nella sua mente.
La sopravvivenza di una testata regolare Marvel o DC Comics si basa sul numero di copie vendute sul medio-lungo periodo. Mese dopo mese, dopo il naturale calo fisiologico successivo ai primi numeri, diventa necessario mantenere costante la quantità di unità piazzate nelle mani dei lettori. Per essere considerata proficua e remunerativa, una regular Marvel o DC Comics deve avere un tenore di vendita che si aggira perlomeno attorno alle 35000 copie al mese. Questo non vuol dire che al di sotto di questa stima approssimativa tutto venga cancellato. Così come non vuol dire che per salvare la propria serie preferita ogni ragazzino americano debba recarsi in fumetteria a comprarne milioni di copie. Sarebbe inutile.
Nella sua nazione, quella della mia adorata Jessica, i Colossi dell’industria fumettistica si affidano ad una singola compagnia di distribuzione per vendere le copie ai commercianti al dettaglio. La suddetta compagnia è la Diamond Comic Distributors, responsabile dell’ultimo ed irreversibile passaggio prima dello scaffale in negozio. Irreversibile perché le eventuali rimanenze invendute non potranno essere restituite al distributore.
“E come fanno le fumetterie ad orientarsi sul numero di copie da ordinare?”
Vivendo nell’eterno inferno situato tra Solicitations e Final Order Cutoff. Lo sguardo interrogativo di Jessica mi fa sorridere, perciò cerco di spiegarle meglio cosa significa la mia stupida frase poetica. Mensilmente i publisher del fumetto rendono disponibili le anteprime di tutti titoli che vedranno la luce del sole tre mesi dopo. Negli ultimi giorni, per esempio, Marvel & DC Comics hanno annunciato le loro pubblicazioni di Settembre. Un utile strumento per i consumatori ma soprattutto il punto cardine per gli ordini dei Commercianti al Dettaglio.
La singola Fumetteria, partendo da queste preview, è in grado impostare quantitativamente l’acquisto di ogni singola testata in base alla richiesta del cliente. Il procedimento per l’ordine dal distributore inizia quindi circa tre mesi prima dell’effettiva pubblicazione e viene modificato in base alla domanda sino al Final Order Cutoff, ovvero venti giorni prima della data di spedizione. Introdotto da Diamond DIstributions e Marvel Comics nel 2003, il Final Order Cutoff ha fornito ai Commercianti un periodo più lungo non solo per aumentare il numero di unità previsto nei loro ordini ma soprattutto per diminuirlo. Prima di questa enorme modifica, gli ordini erano una questione di divinazione e di sette settimane in meno di tempo per calibrare gli acquisti dal distributore.
È facile intuire quanto per un commerciante sia fondamentale bilanciare gli ordini in base ad un singolo scopo: mantenere in vita la sua fumetteria. È ancora più facile intuire che se su Comichron i Best-Seller sono Spider-Man, Batman, Superman e le varie Guerre Civili Negli Imperi Segreti, si punterà per un ordine quantitativamente maggiore su tutte le testate che coinvolgono personaggi dalla popolarità universale e su tutti i Maxi-Eventi. In virtù di questa tendenza, è automatico per i publisher produrre un numero maggiore di serie che combacino quantitativamente con le richieste espresse dagli ordini del Commerciante al Dettaglio.
“Ma questo circolo vizioso non lascia poco spazio a personaggi misconosciuti?”
Una domanda complessa quella di Jessica. La risposta potrebbe essere una secca affermazione, magari lasciando trasparire un certo livore per il poco coraggio mostrato dalle fumetterie. Magari scagliando anche qualche insulto casuale nei confronti della Marvel. “Sai chi è la Casa Delle Idee? ‘Stocazzo” sembra anche avere quel giusto equilibrio postmoderno che oscilla tra cinismo, citazionismo e decostruzione in grado di fare like facili.
Sarebbe una risposta superficiale. Se da un lato affermare quanto sia difficile la sopravvivenza di personaggi minori abbia un fondo di verità, la triste rabbia nei confronti del publisher di fronte ad una cancellazione denota una certa dose di ipocrisia. Sono lacrime di coccodrillo. Tempo fa l’autrice Kelly Sue DeConnick ha spiegato con chiarezza l’importanza del preorder nel mercato americano del fumetto. Il Preorder influisce sulla vendita di una testata molto più di quanto non lo faccia l’entrare in una fumetteria e acquistare fisicamente l’albo. Perché? Perché, come ho detto prima, il passaggio Distributore -> Commerciante è finale ed irreversibile.
Come la stessa DeConnick afferma: “I publisher usano i numeri degli ordini delle Fumetterie per determinare se e per quanto tempo una serie deve continuare[…] Il miglior modo per combattere questo circolo vizioso è il Preordine […] Se un fumetto ottiene un buon numero di preordini, la fumetteria prende in considerazione l’idea di ordinare qualche copia extra. Se viene ordinata qualche copia extra, il quantitativo dell’ordine aumenta. Il cliente è contento, il distributore è contento, il publisher è contento e la serie sopravvive per un altro mese […]”.
“Questa Kelly Sue DeConnick non sembra male!”
No, non è male. È una brava scrittrice che si è più volte dimostrata attiva su determinate problematiche riguardanti il mondo del fumetto. Non è facile muoversi in questi ambiti, lo dimostrano le dichiarazioni avventate, successivamente smentite dai numeri, di David Gabriel su quanto la diversificazione dei titoli Marvel sia stata una rovina monetaria. È un campo minato reso ancora più pericoloso dalle vaghe informazioni riguardanti le vendite digitali, apparentemente meno incisive rispetto alle copie fisiche fornite dal distributore. Un aspetto paradossale se si pensa a come quasi tutti i media che gravitano attorno al fumetto abbiano da tempo sorpassato questa dicotomia fisico-virtuale.
Il mio pippone sembra aver fatto chiarezza nella mente di Jessica. Adesso posso finalmente tornare a parlarle di quanto sia critica la situazione con i cloni di Kevin Bacon. Sono malvagi. Sono inarrestabili.
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