Il mercato fumettistico italiano sta godendo di ottima differenziazione negli ultimi anni, forte del lavoro svolto da case editrici indipendenti (ma non solo) sui social network o in grado di attirare molta attenzione sui propri prodotti. Uno dei casi più eclatanti di questo impegno è costituito da Radium, etichetta indipendente tra le più innovative del momento, che ha appena rilasciato un nuovo interessantissimo progetto dal titolo The Shadow Planet che saldaPress ha distribuito in questo periodo.
Al timone del progetto troviamo i Blasteroid Bros, all’anagrafe Giovanni Barbieri (storia), Gianluca Pagliarini (disegni) e Alan D’Amico (colori). La storia, divisa in 4 capitoli, racconta di una squadra in missione nello spazio che riceve un segnale d’aiuto misterioso e si reca sul pianeta d’origine del segnale per indagare. Quello che scopriranno Vargo, Nikke, Jenna e gli altri membri della missione di salvataggio non sarà affatto piacevole. Da qui parte una narrazione fatta di rimandi a molti classici del genere fantascientifico, non priva ovviamente di originalità nel modo di presentare il proprio modo di vedere alla conquista spaziale. Proprio questo aspetto di The Shadow Planet è quello che mi ha maggiormente colpito e affascinato: un’originalità mai forzata e una consapevolezza che molto di ciò che si va a scrivere/raccontare è già stato sviscerato ampiamente.
Dove si può ravvisare dunque l’originalità in un prodotto di questo tipo? Semplicemente nel coinvolgimento dei sostenitori del crowdfunding alla base del progetto; ma anche nell’enorme passione dimostrata dagli autori per un genere ricco e differenziato come quello della fantascienza. Il volume è infatti ricco di citazioni o richiami o classiche “strizzatine” d’occhio ai grandi classici del cinema come Alien (l’alieno parassita ostile che si nasconde negli stessi compagni di viaggio) o 2001: Odissea nello spazio
Tutti questi riferimenti sono usati con consapevolezza dei propri mezzi e dei mezzi del genere, incanalati in un prodotto che vuole celebrarlo ed innovarlo, giungendo ad un risultato molto originale più per le caratteristiche intrinseche – volutamente – che per il prodotto nel complesso. Non bisogna infatti aspettarsi immediatezza della narrazione in The Shadow Planet: è un fumetto che si prende i suoi tempi, procede con un ottimo storytelling e si sviluppa su un binario che non è quello del semplicemente voler raccontare una storia di fantascienza ma raccontarla in un modo ben preciso, inglobando ciò che è stato detto e fatto, plasmandolo in un modo totalmente personale. Le modalità di creazione di questo volume presentano il giusto connubio tra interpretazione personale e nostalgia. Se ad esempio si pensa ad una fantascienza più vicina a noi nel tempo (penso a Moon di Duncan Jones o ai lavori di Neil Blomkamp) vediamo che questi mancano, ma è un’assenza consapevole perché l’intento dei Blasteroid Bros è proprio quello di guardare alla fantascienza con l’occhio nostalgico di chi ne vede la Golden Age tra la fine degli anni ’70 e la fine degli anni ’90.
Il lavoro svolto dai Blasteroid è, nel complesso, molto piacevole da leggere e scoprire: mi riferisco infatti anche alle sezioni del volume cartonato, che vi consiglio maggiormente perché non solo ricco di tantissimi contributi di amici e colleghi del team creativo di questo fumetto, ma anche perché contiene bozzetti e sceneggiature che permettono di comprendere la passione e la dedizione alla base di un lavoro che, a mio modo di vedere, è molto complesso, soprattutto in un paese come l’Italia, restio a questo genere di novità. The Shadow Planet è il fumetto fantascientifico che solo dei veri appassionati del genere potevano realizzare, destreggiandosi in tante piacevoli citazioni (piacevoli da cercare e che arricchiscono la lettura) e portando comunque a compimento un risultato divertente e coinvolgente. Non aggiungo altro se non un invito a correre ad acquistare il volume edito da saldaPress. Noi ci rileggiamo prossimamente.
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